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Quarantamila presenze in tre giorni, 294 marchi esposti, 45 realtà di servizi: sono numeri che fanno segnare un’ulteriore crescita rispetto allo scorso anno. E sono numeri doppiamente lusinghieri quelli che ha fornito l’Italian Bike Festival di Rimini degli scorsi 10, 11 e 12 settembre, dove anche noi di Viagginbici.com eravamo presenti con il nostro stand. Sono numeri che migliorano quelli del 2020, e lo fanno nonostante quest’anno gli accessi per il pubblico fossero – sempre gratuiti – ma condizionati ad una registrazione e all’esibizione del green pass ai varchi di accesso; inoltre, anche l'”IBF” conferma quel trend che purtroppo va sempre più a consolidarsi, quello di una domanda – anzi quasi una “fame” di biciclette – che aumenta parallelamente ad un’offerta di prodotto che al contrario fa sempre più fatica ad essere rapidamente disponibile sul mercato.
Le difficoltà del mercato
Gli espositori presenti in Riviera ce lo hanno confermato: la difficoltà a trovare biciclette e accessori perdurerà anche questo autunno, chi vuole una bici spesso è costretto a comprare oggi per ricevere non si sa quando, e a giudizio di tanti servirà almeno un altro anno e mezzo per tornare alla “normalità”, o meglio ad una situazione simile a quella precedente alla pandemia. La pandemia, sì: la pandemia e i lockdown hanno bloccato totalmente o solo parzialmente alcuni dei meccanismi, dei ritmi e dei processi produttivi di una filiera ciclo che è globalizzata; e lo hanno fatto in concomitanza con una domanda di biciclette e di ciclismo che è aumentata, proprio perché in tanti si sono “accorti” che quello delle due ruote è lo sport migliore da praticare in questa era che ci ha costretti a convivere con la paura del chiuso e del contatto. Appunto: non è un caso che siano sempre di più i produttori che hanno annunciato il ritorno ad una produzione tutta “fatta in casa”, qui da noi in Italia, proprio per evitare gli stop connessi alle problematiche “pandemiche” che potenzialmente incombono sui vari fornitori.
Tant’è, è anche per queste ragioni che – con le dovute cautele nei frequenti momenti di sovraffollamento – una fiera come quella di Rimini è stato un vero toccasana per noi operatori, ma anche per il numeroso pubblico, visto che finalmente abbiamo potuto vedere e poi toccare con mano le novità che il mercato propone per i prossimi mesi. E assieme a queste abbiamo potuto intuire il trend verso il quale si dirige il settore ciclo qui in Italia.
Gravel bike regina del mercato
Quali sono queste novità e tendenze? Di sicuro il segmento che più “tira” e quello delle gravel bike, che conferma i ritmi di crescita a doppia cifra fatti registrare già lo scorso anno e che ormai ha definitivamente surclassato la bici da corsa “classica”, che paradossalmente è diventata quasi una nicchia dell’universo “due ruote”. Quello che delle gravel piace, che cattura l’attenzione e gli interessi, è non solo il mezzo in sé (ed è un mezzo pieno di contenuti tecnici e di stimolanti possibilità di personalizzazione), ma soprattutto tutta la fascinazione che questo mondo a cavallo tra l’asfalto e il fuoristrada produce e genera attraverso il suo abbigliamento e gli accessori dedicati, anche questi diventati una presenza costante nella stragrande maggioranza degli stand dell’IBF.
Per l’e-bike motori a più non posso
Il mondo “elettrico”? Non abbiamo la possibilità di fare una quantificazione reale, ma a giudicare da quel che abbiamo visto a Rimini anche questo conferma il suo primato rispetto al segmento “muscolare”, esattamente come era già evidente lo scorso anno. Semmai, ad aumentare ancora, è l‘offerta di motori di cui sono provviste le e-bike, con una quantità di tipologie, modelli e configurazioni incredibili che abbiamo visto sposare i vari produttori. Ancora una volta, la grande offerta di motori stride un po’ con l’aspetto legato alle batterie: queste non riescono ancora a fare quel “salto” tecnologico in grado di assicurare loro prestazioni superiori in termini di autonomie, e anche di peso.
Il mondo bike in rosa
Tornando al muscolare, fa piacere vedere che ci siano produttori che investono sul segmento di pubblico che negli ultimi anni ha fatto registrare la crescita maggiore in termini di praticanti: parliamo delle donne e parliamo dell’unico (grande) marchio al mondo che ha una gamma di bici geometricamente e strutturalmente dedicata alle ragazze: Liv. Il marchio di proprietà di di Giant è il solo a realizzare telai con geometria specifica per il gentil sesso. Lo ripetiamo, a giudicare dai numeri che oggi produce la pratica ciclistica femminile, ci sembra assurdo che gli altri grandi marchi non facciamo altrettanto.
Le curiosità
Infine, prima di lasciarvi ad una carrellata fotografica di curiosità, parlando di accessori l’articolo sicuramente più frequente visto all’IBF sono state le cosiddette “mousse” da inserire all’interno dello pneumatico per non forare, in pratica delle “ciambelle” di schiuma espansa che si mettono nelle gomme: se fino a ieri questo articolo era confinato al mondo della mtb , oggi sono in tantissimi a produrre mousse per le gravel bike e persino per le bici da corsa. In fondo è un accessorio utile, pratico, e per chi lo produce ha dei costi praticamente prossimi allo zero …