Milano non sarà più solo una città da attraversare in bicicletta: diventerà sempre di più una città da leggere, interpretare e pedalare con facilità. Il progetto della Bicipolitana di Milano nascerà proprio da questa visione: trasformare una rete ciclabile complessa in un sistema chiaro, intuitivo e accessibile, ispirato alla logica delle mappe della metropolitana. E’ stato approvato (all’unanimità) emendamento al Bilancio di previsione 2026-28 del Comune di Milano per la realizzazione della segnaletica stradale di indirizzo prevista da möves, con le linee guida per la mobilità attiva.
Non si tratterà semplicemente di aggiungere nuove piste ciclabili, ma di cambiare il modo in cui la città verrà raccontata a chi pedalerà, che si tratti di un pendolare quotidiano, di un cicloturista o di un viaggiatore urbano. Il cuore del progetto sarà la segnaletica di indirizzamento ciclabile, pensata per aiutare chi andrà in bici a orientarsi, scegliere il percorso giusto e capire dove si troverà, senza dover dipendere continuamente dallo smartphone.
La riconoscibilità diventerà uno degli elementi chiave della Bicipolitana. Ogni itinerario verrà identificato da un numero, un nome e un colore, rendendo immediata la lettura della rete anche per chi non conoscerà Milano. I cartelli indicheranno direzioni, distanze e svolte, mentre i segnali di conferma accompagneranno il ciclista lungo il percorso, garantendo continuità e sicurezza, soprattutto nei punti più complessi come incroci, parchi o grandi assi urbani.
Il progetto si inserirà all’interno della pianificazione del PUMS – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e dialogherà con il Biciplan “Cambio” della Città Metropolitana, contribuendo a costruire una rete coerente tra centro e periferie. Gli itinerari non verranno pensati come ciclabili isolate, ma come una vera rete portante, capace di collegare quartieri, scuole, parchi, stazioni ferroviarie e fermate della metropolitana.
Dal punto di vista del cicloturismo urbano, la Bicipolitana rappresenterà un importante passo avanti. Percorsi come AbbracciaMi, l’anello ciclabile che circonderà la città collegando i grandi parchi milanesi, mostreranno come una rete urbana potrà avere anche una forte vocazione turistica. Pedalare lungo questi itinerari significherà attraversare Milano fuori dai percorsi più battuti, scoprendo quartieri, spazi verdi e luoghi meno conosciuti.
La rete sarà composta da itinerari metropolitani, che collegheranno Milano ai comuni della cintura urbana, da itinerari circolari, pensati per il collegamento trasversale, e da percorsi urbani e centrali che garantiranno accessibilità e continuità all’interno della città. Il sistema funzionerà come una mappa mentale, più che come una semplice infrastruttura.
Alla base del progetto ci saranno criteri chiari: continuità, per evitare interruzioni improvvise; sicurezza, adattata ai diversi contesti urbani; linearità, per rendere i percorsi diretti e intuitivi; e coerenza, tra infrastruttura e segnaletica. Tutti elementi fondamentali non solo per chi userà la bici ogni giorno, ma anche per chi visiterà Milano pedalando.
Per i cicloturisti, la Bicipolitana diventerà anche un invito a vivere Milano come porta d’accesso o tappa di viaggio, grazie ai collegamenti con la rete ciclabile metropolitana e regionale. La città smetterà di essere un ostacolo e diventerà un luogo da attraversare con piacere, lentamente.
In definitiva, la Bicipolitana di Milano non sarà solo una mappa colorata: diventerà un nuovo linguaggio urbano, capace di rendere la bicicletta protagonista e la città più leggibile, accogliente e pedalabile. Un modello che guarderà al futuro della mobilità urbana e che potrà ispirare molte altre città italiane ed europee.
