Negli ultimi anni, le biciclette elettriche sono diventate protagoniste di una vera e propria rivoluzione urbana. Un cambiamento silenzioso ma profondo, che sta trasformando il modo in cui ci muoviamo nelle città, rendendole più vivibili, meno inquinate e più a misura d’uomo.
Secondo l’Economist, le e-bike stanno conquistando metropoli in tutto il mondo: da Montreal, dove un quinto degli spostamenti avviene in bicicletta, a Londra, dove le bici superano le auto nel cuore finanziario. A Parigi, grazie alla visione della sindaca Anne Hidalgo, le biciclette sono più utilizzate di moto e scooter, mentre a Copenaghen metà della popolazione le usa per andare al lavoro o a scuola.
Anche in Asia e Africa, la bicicletta sta vivendo una nuova giovinezza: a Tokyo, il 23% degli uomini d’affari ha scelto la bici per evitare la folla sui treni; a Pechino e Dacca, le strade tornano a riempirsi di ciclisti; in Africa, le moto-taxi elettriche si moltiplicano.
E l’Italia? Anche qui qualcosa si muove. Le vendite di biciclette elettriche sono cresciute del 40% rispetto al 2019, e il bike sharing ha registrato 25 milioni di chilometri percorsi. Milano guida la classifica con 10.000 e-bike in condivisione, seguita da Roma e Bologna.
La pandemia ha accelerato questo cambiamento, spingendo le persone a evitare i mezzi pubblici. Ma è stata la tecnologia, con e-bike sempre più accessibili, e la creazione di infrastrutture ciclabili, a rendere possibile questa rivoluzione.
Le piste ciclabili separate sono fondamentali: dove ci sono, i ciclisti aumentano. Dove mancano, come in molte città italiane, la bici resta un mezzo per pochi coraggiosi. Eppure, la bicicletta è efficiente, economica, ecologica. Fa ciò che le auto elettriche promettono, ma a un costo minore e con benefici per la salute.
Il futuro delle città passa dalle due ruote. Serve però un cambio di mentalità, meno ideologico e più pragmatico. Perché le biciclette elettriche e la mobilità urbana non sono solo una moda, ma una risposta concreta alle sfide del nostro tempo.

