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Home Bici da corsa

Il Monte Grappa: l’università dei ciclisti “scalatori”

il racconto di una delle salite in bicicletta alla cima del Monte Grappa.

giordano roverato by giordano roverato
5 Agosto 2022
in Bici da corsa, In evidenza
0

Cosa troverai in questo articolo:

  • Gli scalatori
  • Il brevetto
  • La storia
  • Parapendio
  • Il panorama
  • Il sacrario

Gli scalatori

Se volete sapere se siete dei ciclisti scalatori, uno dei luoghi che può darvi la risposta è il Monte Grappa. Qui avete ben 10 strade che conducono alla cima di questa montagna, patrimonio MAB UNESCO, assieme al Delta del Po Veneto e in compagnia dei 9 siti UNESCO del Veneto.

Il brevetto

Che sia una delle “università” del ciclismo lo dimostra anche la possibilità di ricevere Il Brevetto del Grappa, un attestato che viene consegnato ai ciclisti che compiono in un anno le 10 salite del monte Grappa utilizzando la bici da strada. I brevetti che i ciclisti possono conseguire sono di tre livelli: il Brevetto Oro per chi compie tutte le 10 salite, il Brevetto Argento per chi compie almeno 6 salite e infine il Brevetto Bronzo per chi compie almeno 3 salite.

Fotografia di SIMONE MASETTO

La storia

Realizzata nel 1918 per disposizione del Generale Gaetano Giardino, comandante dell’armata del Grappa. In origine era destinata al rapido movimento delle truppe impegnate sulla cima e serviva quale alternativa alla strada Cadorna che era esposta al tiro degli austriaci. Questa è la seconda salita più usata dai ciclisti, dopo quella che sale da Romano d’Ezzelino. Una salita molto bella, ma al contempo molto impegnativa, soprattutto nella seconda parte. Ci sono pochi tratti dove si può rifiatare. Il fondo stradale è sempre in buone condizioni ed essendo meno usata dagli automobilisti, permette una salita/discesa in tranquillità, almeno dopo Campo Croce.

Parapendio

Fino a lì, avremo la compagnia dei praticanti il parapendio e di deltaplano che si lanciano nella zona prima di arrivare a Campo Croce, perché questa zona è definita la Capitale Europea del Volo libero e vedrete numerosi parapendii e deltaplani volteggiarvi sopra la testa. Noi quasi non li abbiamo visti tanto eravamo impegnati a faticare…

La salita ha una pendenza media dell’8,2 per cento con punte, a circa 6 chilometri dall’arrivo, del 15 di pendenza massima. Una delle caratteristiche del versante di Semonzo sono sicuramente i suoi numerosi tornanti: ben 29.

Il panorama

Ma la fatica viene ripagata dal panorama, magnifico, da lasciare senza fiato, o almeno senza quello che è rimasto dalla fatica della salita. Vedere da una parte le Dolomiti Unesco, e ruotando lo sguardo a 360 gradi vedere Venezia e ancora la zona di Conegliano Valdobbiadene, tutti siti Unesco, non lascia indifferenti. Come indifferenti non lascia la visita al Sacrario Militare che qui raccoglie i resti di 22.950 soldati che combatterono su questa montagna, che insieme al Piave fu uno dei baluardi della difesa italiana.

Il sacrario

Il sacrario costruito negli anni 30 del secolo scorso è diviso in due zone, quella a che guarda a nord verso l’Austria, con il settore austroungarico con 10.295 morti di cui 295 identificati, e quella che guarda a sud, verso l’Italia con il settore italiano con 12.615 morti di cui 2.283 identificati.

Peter PanSe fate un po’ di attenzione, tra i vari loculi dell’ossario austro-ungarico troverete quello del soldato Peter Pan. Peter Pan è esistito davvero, morto in battaglia durante la Grande Guerra e sepolto qui sul monte Grappa. In effetti Il povero ragazzo è rimasto un eterno bambino, poiché la morte lo colse il 19 settembre 1918 a soli vent’anni. Nelle sue tasche si trovarono dei sassolini, piccoli fiori e delle conchiglie.

Il mistero

E qui nasce il mistero di chi sia che depone ogni giorno fiori di campo, sassolini del Grappa o conchiglie di mare davanti alla sua tomba. Si, perché malgrado ogni sera il sacrario venga pulito, all’indomani davanti alla tomba di questo eterno ragazzo, ricompaiono fiori, sassi e conchiglie. E forse è un bene che nessuno voglia davvero scoprirlo, perché ci rimane la speranza che anche davanti a questo monumento alla follia della guerra, ci sia qualcosa che ci riporta alla spensieratezza e alla pace. Come una bella pedalata sul Grappa.

Tags: Monte Grappa in biciPatrimonio UnescoVeneto in bici
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