Prosegue la nostra avventura sul Cammino di Santiago in bici giorni 5 e 6.
BURGOS LEON IN AUTOBUS
Mi sveglio presto come al solito, in giro ci son solo gli spazzini, aspetto che apra il bar per la colazione poi girello, ci son solo io…la città è come sempre molto bella e affasciante, poi comincio a imballare la bici, il viaggio in bus sarà lungo e noioso, trovo però un siculo sulla settantina che mi racconta molte cose…e passiamo la mattinata.
Mentre il viaggio si snoda noioso, son contento di aver preso il bus tagliando questa parte, rileggo alcune note di ieri:
Spettacolo! Ogni giorno è un nuovo film da scrivere, persone da incontrare, luoghi da vedere…un film impossibile da scrivere ma anche impossibile da dimenticare…in genere dopo le due ci sono solo io sul Camino, tutti i camminatori si sono già fermati da tempo a medicarsi le ferite ed io ce l’ho tutto per me…
A prima sera sono a Leon, trovo posto in un bell’ostello gestito da monache, posto in una magnifica piazza antica e sassosa; da lì contatto i Pineroli e dico loro di raggiungermi, dopo qualche difficoltà ci ritroviamo verso le 4, si registrano all’ostello e poi, fuori a vedere la città!
Leon è molto bella, raccolta, antica e piena di stradine suggestive; bello il Duomo, ci prendiamo la prima birra in piazza verso le 18, poi torniamo nella piazzetta del nostro ostello e lì che si svolgerà la serata. Piano piano la piazza si riempie, buchi che sembravano vuoti si rivelano bodegas e ristoranti, noi siamo in uno pieno di gente simpatica, si chiacchiera, ci si ritrova tra vari italiani, e si tira così tardi che non ci vogliono più aprire all’ostello.
Alla fine appare un religioso , gli inventiamo che avevamo perso il cellulare , lui fa finta di berla e ci lascia entrare, reclusi mentre fuori imperversa la movida …
GIORNO 6 LEON MOLINASECA 100 KM
La mattina è buia come sempre, usciamo che piove e fulmini rischiarano il cielo, salto in piazza per le foto.
Siamo vestiti da pioggia, poi aspettiamo dentro un baretto e infine si parte…saranno le 7 o 8 …piove meno e si vede qualcosa, ma ci si perde nell’uscire, si passa da un pasador, ci si ripassa di nuovo , alla fine si trovano dei vigili che ci indicano la strada per la nostra meta, decidiamo di non prendere il sentiero, ma l’asfalto per un po’ e andiamo avanti…metto le “galosche”, poi le tolgo distrutte e infine la pioggia finisce e si viaggia a 25/28 fino alla base della montagna.
La Montagna è la temibile “Cruz de Hierro”, dovremo arrivare fino a 1520 mt!!! E ancora non so cosa mi aspetta….caldo freddo, asciutto bagnato, la civiltà che arretra, i paesi si fanno sempre più piccoli, tipo Far West, incontriamo poca gente, ma strana. Bene, ci metto più di 1 ora a fare l’ultima salita, i ragazzi ci mettono 20 minuti in meno e mi aspettano su al freddo su un cumulo di pietre, facciamo pic nic là, panino poi altie bassi fino a che non inizia una bella picchiata fino al fondo valle, passando per minuscoli paesi.
Ci fermiamo a una fonte per un gelato, è piena di americani distrutti, mi fermerei volentieri lì, ma andiamo ancora avanti e arriviamo ad un bel ponte romano su un fiume: Molinaseca.
Decidiamo di fermarci lì, paese carino, troviamo una casa con due camerate da 4 e ci sistemiamo, bucato e poi via, con asciugamano andiamo a buttarci in quel fiume che ci invitava…ahhh le gambe si riposano finalmente!
Cena, bella LA partita, El Clasico, si spende pochissimo tanto che ci permettiamo un bel vino, bella serata anche questa, poi a letto.
A sera avrò fatto in tutto 378,99 km, in 27, 22 ore, da qualche parte avrò toccato la velocità massima di 57 ma onestamente non saprei dire dove..
Reportage di Alessandro Madiai