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In bici da Grottaglie a Lecce e poi fino a Otranto
La Puglia è itinerari facili, medi e difficili in bicicletta. Oggi vi proponiamo tre percorsi facili, con altrettante varianti da scegliere. Per i primi due il punto d’unione è Lecce dove rimarrete incantati dalla facciata della Basilica di Santa Croce, da piazza Duomo dove svetta il campanile e si affacciano il vescovado e il palazzo del Seminario. Vi consigliamo di passare a vedere il castello riedificato per ordine di Carlo V e l’Anfiteatro Romano. Non dimenticatevi di fermarvi per un “caffè leccese”, un caffè al ghiaccio con latte di mandorla. Con il terzo si arriva fino alla fine del “tacco” della Penisola italiana.
Grottaglie – Lecce
E’ stato denominato “Il vino dei Messapi” questo facile ciclo – itinerario di 97 chilometri e 385 metri di dislivello. Con la bicicletta si fanno queste tappe per completare il tour: Grottaglie – Francavilla Fontana – Oria – Manduria – Avetrana – Guagnano – Campi Salentina – Lecce. Pedalando si vanno a scoprire le grandi città di origine messapica, Francavilla Fontana e Oria, scrigno di storie di epoca romana e medioevale. Si percorrono, per diversi chilometri, le antiche tracce della regina viarum dei romani, la via Appia, e da Manduria ad Avetrana le vie tra i vigneti del pregiato Primitivo. Da questo vino dal colore rosso rubino intenso si passa alle terre del Negroamaro, vino dal colore quasi nero e dal retrogusto amarognolo, tra Guagnano e Campi Salentina. La meta finale è la Signora del barocco, Lecce.
E’ possibile anche effettuare una variante da Brindisi a Guagnano alla scoperta di altri vigneti, qui si pedala tra le vie di Cellino San Marco, paese del cantante Albano Carrisi. Sono 38 chilometri e 170 metri di dislivello, ed è un percorso facile. A Brindisi è da scoprire la Scalinata di Virgilio al termine della quale svettano le colonne romane terminali della Via Appia, e di fronte al porto, sull’isola di Sant’Andrea, c’è il Forte a mare, il castello aragonese caratterizzato dal colore rosso delle pietre. La seconda grande fortezza è il castello svevo, voluto da Federico II come residenza fortificata delle guarnigioni.
C’è una seconda variante che da Manduria porta alla Foce del Chidro, 13 km (55 metri dislivello, facile), una lunga una sottilissima striscia di asfalto che si fa strada tra i vigneti per conquistare il mare nelle vicinanze della Riserva Naturale Foce del fiume Chidro.
Lecce – Otranto
Dopo le meraviglie architettoniche di Lecce vi proponiamo un ulteriore percorso facile in bicicletta partendo proprio dalla capitale del Salento (78 chilometri e 405 metri di dislivello). 12 chilometri dopo Lecce si arriva al borgo fortificato di Acaya, impreziosito da un castello risalente ai primi anni del 1.500 e alla Riserva Naturale Le Cesine. Si pedala al fresco tra gli alberi prima di giungere a ridosso delle calde spiagge di San Foca e di Torre dell’Orso. Di grande suggestione è la Grotta della Poesia e le antiche rovine di Roca Vecchia, antica città dell’età del bronzo. Passati i faraglioni di Sant’Andrea, si prosegue in direzione Borgagne, e dopo alcuni chilometri più a sud si costeggiano i due laghi di Alimini prima di terminare l’itinerario, dinanzi ai bastioni a picco sul mare del Castello di Otranto, la “Porta d’Oriente”. L’Unesco ha riconosciuto al “Borgo antico di Otranto” il titolo di patrimonio culturale in quanto “Sito messaggero di pace”. Una visita alla città deve prevedere una sosta al maniero aragonese e alla Cattedrale con il prezioso pavimento musivo e le reliquie degli 800 Martiri, trucidati dai Turchi nel 1.480. Il mitologico approdo di Enea, Porto Badisco, custodisce i pittogrammi che affrescano le pareti della Grotta dei Cervi, la “Sistina del Neolitico”.
In bicicletta lungo l’anello del Salento
La tentazione di arrivare fino a giù, al tacco dello Stivale italiano vi è venuta tante volte e ma non avete mai avuto l’occasione? Ve ne formiamo subito una: l’anello del Salento. Un vero “gioiello” da percorrere su due ruote, e nessuna scusa da avanzare, è un percorso facile adatto a tutti. Questa full immersion nel cuore rurale del Salento è lunga 186 chilometri con 1.500 metri di dislivello e abbraccia Maglie – Otranto – S. Cesarea – S. Maria di Leuca – Ugento – Gallipoli – Nardò – Galatina – Maglie.
Si parte dall’interno, da Maglie, per andare verso la costa attraverso Muro Leccese, Giurdignano e Otranto, poi Punta Palascia, il punto più orientale d’Italia, dove si ammira l’alba prima che in qualsiasi altro angolo del Belpaese, da qui l’Albania è distante appena 70 km. Inseguendo la brulla costa adriatica, si giunge alla piccola baia di Porto Badisco ed infine, a Santa Maria di Leuca, Finibus Terrae, lo spartiacque dei due mari, lo Ionio e l’Adriatico. L’itinerario, da qui, risale dal versante ionico, spingendosi alla scoperta del nucleo medioevale di Castrignano e del mausoleo Centopietre a Patù. Dopo un’immersione tra i filari di ulivi si torna al mare in una delle città storiche del Mediterraneo, Gallipoli. E poi via verso il magnifico spettacolo barocco di Nardò e i tesori d’arte di Galatina. Ed infine l’anello si richiude tornando alla base di partenza Maglie.
Luoghi da non perdere
Le sorgenti sulfuree provenienti da quattro grotte naturali, sono il tesoro di Santa Cesarea, i suoi tratti orientali svettano dalla sommità di un altopiano a picco sul mare. Simbolo della cittadina è la cupola moresca dell’ottocentesca Villa Sticchi che sembra una piccola moschea.
Il mar Ionio e l’Adriatico si abbracciano a Santa Maria di Leuca, e il suo Faro alto 47 metri, si erge su Punta Meliso, a dominare la baia su cui sorge il borgo. Ai piedi del faro, c’è la Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae, luogo di devozione a picco sul mare, e qui vicino termina l’Acquedotto Pugliese con una cascata monumentale.
Circondata dagli ulivi, Ugento si affaccia sul mare Ionio con circa 8 km di coste e custodisce un importante patrimonio archeologico, è la patria del popolo messapico. Il centro storico propone una inconsueta varietà di stili, dal castello trecentesco alla Cattedrale settecentesca in stile gotico.
Corigliano d’Otranto, è denominato il “paese parlante” della Grecìa salentina (dove si parla il griko, antico idioma di origine greca) per le sue finestre con scritte ed epigrafi ed il primo giardino filosofico d’Italia, il Giardino di Sophia.
Porto Badisco presenta ritrovamenti di Menhir, megaliti monolitici del neolitico.
I muretti a secco
Sono un’arte antichissima, riconosciuta come Patrimonio Unesco, e dividono i terreni tra gli ulivi, senza l’aggiunta di malta o cemento, e permettono all’acqua di penetrare.
Ciclovie
Gli itinerari pugliesi come questi e altri proposti nel nostro sito, intersecano in più punti la costituenda “rete ciclabile regionale”, le cui dorsali sono individuate nei tratti regionali delle ciclovie nazionali (BicItalia) ed europee (EuroVelo). In Puglia passano la Ciclovia Adriatica, la Ciclovia dei Borboni, la Ciclovia degli Appennini (con le varianti: Gargano e Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese), la Ciclovia dei tre Mari e la Ciclovia dei Pellegrini.
Continua il tuo viaggio in bici e scopri di più sulla Puglia.