Fare snow bike in Val di Non
Se si nomina le valle di Non subito si pensa alla mela, il prodotto che ha reso famoso questo territorio in tutto il mondo, ma l’Anaunia (questo è l’altro nome della valle) è anche molto altro. Le altre parole chiave per capire la valle sono: acqua, natura, cultura e naturalmente bicicletta!!
L’acqua caratterizza territorio della valle , con al centro il lago di Santa Giustina, formato dall’imponente omonima diga, alta 152 m, che quando fu costruita nel lontano 1951 era la più alta d’Europa. Nelle sue acque si tuffano i tanti ruscelli e torrenti che scendono lungo i fianchi della valle e che nei millenni hanno scavato la terra fino a formare quell’insieme di canyon, gole, cascate e burroni che da qualche anno sono visitabili con il “canyon rio sass” o con il “Parco fluviale novella”
Un’altra perla d’acqua della Val di Non è il famoso “lago di Tovel” uno dei più romantici specchi d’acqua del Trentino, chiamato anche “Lago Rosso” perché fino agli anni 70 durante la stagione calda a causa della presenza di un alga, le sue acque diventavano di un colore rosso rubino.
Natura è la seconda delle parole chiave. Nel fondovalle il territorio è caratterizzato da immense distese di meleti, (uno spettacolo durante il periodo primaverile quando sono tutti in fiore)mentre salendo in quota si trovano prati verdi e pascoli che si trasformano presto in panoramiche catene montuose. Le rocciose Dolomiti di Brenta nella parte sud-ovest della valle fanno parte delle Dolomiti patrimonio UNESCO e al loro interno vive protetto l’orso bruno.
La terza parola è Cultura. Oltre ai vari castelli e chiesette sparse per la valle, due sono le gemme nascoste nell’Anaunia. L’antichissimo Santuario di San Romedio, uno degli eremi più caratteristici in Europa, dove la tradizione vuole che il santo dovendo andate a Trento, fece sellare il cavallo, ma un orso aggredì l’animale uccidendolo.
Il Santo allora fece sellare l’orso e con questo si presento in città. E’ questo il motivo per cui ancora oggi nell’immensa gabbia del santuario trovano ospitalità alcuni orsi. La seconda gemma è l’imponente Castel Thun che sorge proprio all’imbocco della Val di Non e che dopo 18 anni di restauri è stato riaperto al pubblico, richiamando migliaia di turisti. Il restauro ha riguardato anche tutti i mobili e suppellettili, permettendo così al turista di fare un vero tutto nel passato.
In questo “panorama” arriviamo alla quarta e ultima parola, quella che a noi sta più a cuore: la bicicletta.
Qui bicicletta vuol dire “Maurizio Fondriest” che è nato a Cles il centro più importante della valle, e che nel 1988 diventò campione del Mondo professionisti, nel 1993 vinse la Milano-Sanremo e nella sua carriera agonistica vinse decine di gare. Negli ultimi anni la valle è diventata un piccolo paradiso per i bikers, da qui passa il dolomiti brenta bike, un percorso di alcuni giorni che fa il periplo delle spettacolari dolomiti di brenta, qui si svolge una delle gare di MTB del circuito trentino, e poi le decine di chilometri si sentieri percorribili in mtb, completamente immersi nella natura.
Ed è proprio su uno di questi sentieri in Predaia che vi suggeriamo di andare per provare uno dei nuovi modi di utilizzare le MTB: lo snow bike.
L’Altopiano della Predaia, soleggiato balcone che si estende tra prati e boschi fino al Monte Roen, grazie alla sua conformazione dolce e lineare è uno dei teatri ideali per praticare le due ruote in Val di Non.
Il giro in snow bike prende avvio dal parcheggio al passo Predaia, attorno ai 1250 m di quota. Partendo da dove arrivano le piste da sci e tenendosi sulla destra si puo’ risalire il pendio fino ad incrociare un sentiero che si addentra nel bosco e ci permette di arrivare in quota dolcemente. A questo punto, voltandosi il panorama si apre sulle Dolomiti di Brenta di fronte a noi, dalla parte opposta della valle. Uno spettacolo mozzafiato! Continuando poche decine di metri e si giunge al rifugio Predaia ai Todés Ci, Poco oltre il rifugio inizia una strada sterrata ora ricoperta da neve battuta, che sale ancora dolcemente e in un paio di chilometri ci ritroviamo alla malga di Tres a 1570 m, punto da cui si possono scegliere numerose alternative di percorso, tutte in base alla voglia di pedalare che abbiamo. Il nostro giro prosegue fino a dopo un pianoro aperto per poi ritornare con una deviazione verso valle. La divertente discesa ci riporta ad un sentiero pianeggiante conduce fino ad una ripida salita che ci permette di ritornare al rifugio ai Todés Ci
Durante il giro è possibile divertirsi a “sciare” con le biciclette, senza nessuna paura di farsi male, una eventuale caduta sarà attutita dalla neve, che quest’anno è particolarmente abbondante. Ovviamente tutto dipende dalla preparazione e dalla voglia di ognuno di noi. Per non incorrere in nessun problema e per avere tutte le indicazioni vi consigliamo di rivolgervi alla
http://www.scuolabicivaldinonesole.com/
che vi suggerirà ed eventualmente vi accompagnerà nel vostro giro.
Una volta rientrati, dopo esservi divertirti con le vostre biciclette, è d’obbligo una sosta per assaggiare le bontà culinarie della zona, come la “mortandela”, un presidio slow food, fatta con carni di maiale che dopo essere state macinate grossolanamente vengono unite in modo da formare delle polpette delle dimensioni di una palla da tennis, ma di forma più schiacciata, e poi affumicate. Ottimi per accompagnare la mortandela sono gustosissimi Tortièi da patate.
E ovviamente non può mancare un sorso di “groppello”, il vino che da qualche anno ha ricominciato a essere coltivato in valle.
La valle di Non, non è solo mele, ma molto e molto altro ancora, non vi resta che andarci e scoprire lentamente le sue bellezze e magari ci troveremo lungo i percorsi per divertirci in mtb.