Nel 700esimo anniversario dalla scomparsa di Dante Alighieri non si può non dedicare al Sommo Poeta un percorso, in sella alla bicicletta, che attraversi alcuni tra i luoghi in cui egli ha lasciato la sua intramontabile orma poetica. Molte sono infatti le tracce di Dante in Romagna non solo come luogo d’esilio, dove morì il 14 settembre 1321, ma anche come terra di massima ispirazione e più volte citata nella Divina Commedia: basti pensare al celeberrimo Canto V di Paolo e Francesca del quale molte città ne contendono la appartenenza storica del luogo. Il Padre della lingua italiana ebbe numerose e costanti frequentazioni con la Romagna sin dall’età giovanile, in qualità di meta di gite all’insegna della baldoria e del buon cibo, apprezzandone la pace dei luoghi oltre alla cucina e l’ospitalità della gente.
Bellaria Igea Marina offre la possibilità di vivere tante esperienze di “slow tourism”: una moderna filosofia di viaggio che ben si adatta alle esigenze degli amanti del ciclismo e che permette di vivere il territorio in rilassatezza e nel rispetto dell’ecosistema, attraverso percorsi ciclo-turistici alla scoperta dei luoghi della Romagna.
Un tour in bici dedicato a Dante
Un tour dedicato a Dante Alighieri non può non prevedere la visita della città in cui egli ancor oggi è sepolto: Ravenna. Un’idea comoda e pratica può essere quella di caricare la propria bicicletta in treno e partire direttamente dalla Stazione Ferroviaria di Bellaria Igea Marina verso la città patrimonio dell’Unesco, nonché simbolo per eccellenza della presenza di Dante in Romagna. Successivamente da Ravenna si potrà procedere in bicicletta lungo un tragitto di circa 73 km che unirà tra loro diverse tappe dantesche: Ravenna, Cesena Longiano, Santarcangelo di Romagna, Rimini, Bellaria Igea Marina.
La tomba di Dante: il tour può simbolicamente iniziare dal punto finale della vicenda umana del Sommo Poeta in Romagna, ossia dal luogo della sua sepoltura. Il Sepolcro di Dante, situato in pieno centro cittadino nella città di Ravenna, è considerato un monumento nazionale: al suo ingresso è incisa l’iscrizione “Dantis Poetae Sepulcrum” e sulla lapide si trova l’epitaffio latino che recita:
«IURA MONARCHIAE SUPEROS PHLEGETONTA LACUSQUE LUSTRANDO CECINI VOLUERUNT FATA QUOUSQUE
SED QUIA PARS CESSIT MELIORIBUS HOSPITA CASTRIS ACTOREMQUE SUUM PETIIT FELICIOR ASTRIS HIC CLAUDOR DANTES PATRIIS EXTORRIS AB ORIS QUEM GENUIT PARVI FLORENTIA MATER AMORIS».
«I diritti della monarchia, i cieli e le acque del Flegetonte visitando cantai, finché volle il mio destino mortale.
Ma giacché la mia anima andò ospite in luoghi migliori e più beata raggiunse fra gli astri il suo Creatore, qui son racchiuso io, Dante, esule dalla patria terra, cui generò Firenze, patria di poco amore».
Attorno alla tomba è stata istituita una zona di rispetto e di silenzio chiamata “zona dantesca” ed un’area dedicata, che comprende anche il Museo all’interno del quale viene proposto un percorso innovativo ed immersivo alla scoperta della vita del Sommo Poeta. Terminate le dovute visite in ossequio a Dante, si inizia il tragitto ciclo-turistico in direzione ovest su Via Guido da Polenta, svoltando poi a sinistra su via Corrado Ricci. Sulla destra si prende Piazza Caduti per la Libertà e si imbocca Via Alfredo Beccarini che prosegue successivamente come Via Bastione e Via S. Mama. Alla rotonda si prosegue dritto su Via Ravegnana e si esce alla terza uscita, svoltando poi a destra su Via Argine Destro Ronco. Dopo circa 6,4 km si gira a sinistra su Via Gambellara/SP3 per 6,1km, svoltando poi a destra su Via del Sale Vecchia e prendendo Vicolo Chiesa. Dopo 650m, ci si immette a destra su Via Massa, svoltando poi a sinistra e procedendo per 30 m su Via Petrosa; dunque svoltare sempre a sinistra su Via Becchi Tognini. Si prosegue dritto per 3,5 km dopodiché si gira a destra prendendo Via Croce per 1,3 k; successivamente si svolta sempre a destra su Via Dismano per 2,7 km e si gira a sinistra in Via Principessa Doria. Procedere dritto su Via Mensa/SP33 e svoltare a destra, prendendo Via Metallica che continua come Via Salara. Dopo 240 m, si svolta a destra prendendo Via Cannuzzola che prosegue come Via Palmieri e Via Cerchia di S. Martino. Si svolta a destra e dunque a sinistra verso Via del Fiume di Ronta. Si procede su Via Fiume di Ronta che prosegue come Via Fornasaccia per girare a sinistra in Via Ravennate e dunque a destra in Via Melona. Si mantiene leggermente la destra, prendendo Via Biancospini e si continua per 3,2 km lungo Via Boscone.
Giunti a Cesena ci si può dirigere verso il centro storico e fermarsi per una di visita. La città di Cesena conobbe il massimo del suo splendore sotto i Malatesta che lasciarono un’impronta indelebile del loro dominio attraverso la Rocca dall’originale perimetro murario a forma di scorpione e la prestigiosa Biblioteca Malatestiana. Proprio in Piazza del Popolo, sulla cinta muraria del castello è posta una lastra con l’incisione di un verso dantesco tratto dal canto XXVII dell’Inferno dove Dante descrive la città di Cesena definendola come “quella che il (fiume) Savio bagna”.
Si riparte, in direzione Longiano, percorrendo Via Zaffiro Re e dunque svoltando a destra su Corso Giuseppe Mazzini che prosegue come C.so Giuseppe Garibaldi e C.so Ubaldo Comandini. Usciti dal centro storico, all’incrocio si gira a destra prendendo Via Padre Vicinio da Sarsina e dunque svoltare a sinistra in Via della Conserva e sempre a sinistra in Via Don Carlo Baronio. All’incrocio, si tiene la destra prendendo Sobborgo Eugenio Valzania che continua poi su Via Fiorenzuola; alla rotonda, si imbocca la seconda uscita su Via Emilia Levante. Dopo 2,2km si svolta leggermente a destra su Via Montiano per 2,5km dopodiché si tiene la sinistra per Via Malanotte che continua su Via Provinciale Badia. Alla rotonda si prosegue lungo Via Cesena e dopo 800 m si svolta leggermente a destra prendendo Via Lavatoio da percorrere per 2,6km per girare poi a destra in Via Giovanni XXIII. Arrivati alla terza tappa, presso la città di Longiano, meritano una visita i vari siti storici culturali longianesi. Per quanto riguarda Dante, Longiano presenta un forte legame con il Poeta infatti la città fu governata e abitata proprio da Gianciotto Malatesta, tristemente noto per l’assassinio del fratello Paolo e la moglie Francesca. Inoltre, all’ingresso della corte del castello Malatestiano è posta una targa che ricorda un passaggio del Purgatorio, canto XIV: “Federigo Tignoso e sua brigata…” – qui Dante rievoca una serie di personaggi della Romagna antica dove fiorivano “amore e cortesia”. La città, in occasione dell’anno dantesco, propone un’interessante mostra intitolata “Le pagine di Dante” allestita presso la chiesetta della Madonna di Loreto adiacente al castello fino al 31 dicembre 2021.
Continuando il tour ciclo-turistico alla scoperta di Dante romagnolo, si prosegue il tragitto puntando verso la Riviera. Prendendo Via IV Novembre si procede in direzione nordovest; alla rotonda si esce alla seconda uscita per Via Montigallo per 2,1 km e dunque a destra su Via Misericordia. Si gira nuovamente a destra prendendo Via Ribano e poi si procede per Via Felloniche/Via Ribano; a sinistra si svolta su Via Scodella per 1,3 km. Successivamente si gira a destra per Via Selbelle III che poi continua come Via S. Bartolo Comunale. Dopo 2,8 km si svolta a destra su Via Andrea Costa che continua cu Via Ludovico Marini dove a destra bisogna poi prendere per Via Matteotti. Ci si inoltra così all’interno del borgo storico di Santarcangelo di Romagna, anch’esso con un personale richiamo alla Divina Commedia di Dante. Infatti, tra i vari luoghi che si contendono la scena del celebre delitto di Paolo e Francesca, Santarcangelo, Gradara e Rimini sarebbero i siti più quotati. Secondo una leggenda locale, per la città romagnola vagherebbe un misterioso fantasma chiamato la “dama bianca” e riconosciuto come lo spirito di Francesca, che malinconica ricerca il convento dove all’epoca si rifugiò la figlia Concordia Malatesta (avuta dal marito Gianciotto).
Ultima tappa del percorso è Rimini alla volta di Castel Sismondo. Partendo dalla piazza principale, Piazza Ganganelli, si procede in direzione nordest su Viale Giuseppe Mazzini verso Via Giovanni Pascoli. Dunque si svolta a destra su Via della Libertà e sempre a destra su Via Ugo Bassi; alla rotonda si prende la terza uscita imboccando Via Marecchia per 1,9 km. Continuare per circa 1km su Via Pergola e svoltare a sinistra sul Sentiero Marecchia per 650 m dopodiché si continua su Via Marecchiese per 500 m e a sinistra si imbocca la S. da Provinciale Marecchiese; alla rotonda si esce alla seconda uscita in direzione centro. La città di Rimini ha ufficialmente battezzato la famosa protagonista della storia d’amore e morte più famosa della Divina Commedia: Francesca viene infatti denominata con l’appellativo “da Rimini” poiché fu moglie di Gianciotto Malatesta della Signoria riminese; anch’essa si candida dunque come luogo in cui fu consumato il celebre delitto! Per concludere il tour con un tocco di cultura, dirigendosi verso la Stazione Ferroviaria di Rimini, si possono incontrare nel centro cittadino tante preziose testimonianze storiche d’età romana e rinascimentale primo fra tutti il Castello Sismondo ed il Tempio Malatestiano.
Infine, si potrà far ritorno verso Bellaria Igea Marina con un ultimo distensivo viaggio in treno di poco più di mezz’oretta. Scendendo alla stazione centrale di Bellaria, chi volesse rendere un ultimo omaggio a Dante, potrebbe raggiungere la Casa-Museo di Alfredo Panzini (prenotandone l’ingresso attraverso l’ufficio IAT: 0541 343808). Ci si potrebbe chiedere quale sia il collegamento tra l’Accademico d’Italia Panzini e Dante Alighieri: ebbene, proprio sul soffitto della camera da letto dello scrittore, si può ancora osservare un curioso affresco, il mezzo busto del suo beniamino letterario, ovvero Dante Alighieri! Il Sommo Poeta saluterà così i viaggiatori che da Ravenna fino Bellaria Igea Marina hanno ripercorso alcune tra le tante tappe romagnole lungo le sue orme.