Dici Vicenza e dici Palladio. Anche se Andrea Palladio, pseudonimo di Andrea di Pietro della Gondola, nacque a Padova nel primo decennio del 1500, il suo nome è legato a Vicenza per la ricchezza delle opere che lasciò in eredità alla città dove visse. Palladio fu architetto, teorico del Rinascimento, e l’imitazione del suo stile diede origine ad un movimento destinato a durare per tre secoli, il palladianesimo, che si richiama ai principi dell’antichità classica. La città di Vicenza e le ville palladiane del Veneto sono uno dei patrimoni dell’umanità UNESCO. Se siete alla ricerca di conoscerne la storie e le opere la cosa migliore è inforcare la bicicletta ed andare a scoprire i tanti tesori.
Una gita di qualche ora vi può portare all’interno del cuore della città veneta e anche fuori tra le sue colline, pedalando in comodità lungo le ciclabili cittadine o sulle strade collinari (per i più allenati o dotati di ebike).
Noi abbiamo optato per una gita di qualche ora tra i boschi e le risorgive che si trovano anche a ridosso delle mura cittadine e per una passeggiata (ma attenti nel centro storico la bici va portata a mano) in un sabato di passeggio nel cuore della città.
Se partite dal centro, da Piazza dei Signori, dove risplende la Basilica Palladiana e il Palazzo del Capitaniato, si prosegue verso il Teatro Olimpico, si percorre il Corso Palladio, fino ad arrivare ad ammirare le linee de La Rotonda.

Le risorgive e il “Giro dei Siori”
Un giro tra le ville palladiane come Villa Caldogno, patrimonio dell’umanità Unesco, il contesto rurale della pianura vicentina, la salita al colle di Montecchio Precalcino, per un totale di 46 km e 560 metri di dislivello. Lungo questo giro si possono vedere anche Villa Da Porto Casarotto, costruzione del 1770, progettata da Ottone Calderari; Villa Da Porto Pedrotti, il committente, Paolo Porto, potente canonico noto estimatore del Palladio; Villa Caldogno Nordera è opera attribuita ad Andrea Palladio e venne costruita attorno al 1545; Villa Dal Toso Velo Cadore risale al Tre-Quattrocento; Villa Fragonara è una villa seicentesca circondata da un muro di cinta, è costituita da un corpo principale, una torre colombara, una barchessa e un portico; il Duomo di Caldogno.
Potete scaricare i tracciati bike da questo link https://www.vicenzae.org/it/turismo/sport/itinerari-vi-bike

Da gustare
Ben lontani dalla filastrocca che definisce i vicentini “magna gatti”, ovvero mangia gatti, la cucina vicentina è ricca di pietanze prelibate come il famoso baccalà alla vicentina. Ma altri prodotti ne definiscono i gusti come la soppressa vicentina DOP, il broccolo fiolaro di Creazzo, il radicchio rosso di Asigliano, la ciliegia di Marostica, l’asparago e le grappe di Bassano, il formaggio di Asiago DOP e il grana padano DOP. Tra i dolci citiamo il Brasedelo, fatto con uova, farina, burro, zucchero, lievito e mandorle dolci che ben si accompagna con il vino Recioto di Gambellara.