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Come sappiamo la fatbike è una bicicletta adatta a correre su neve e sabbia, anche se i suoi pneumatici 26 x 4,50“ ben si prestano comunque a diversi tipi di fondo. Si va meglio dove è il terreno è meno compatto, tuttavia su terreno gravel notevole è l’aiuto dovuto alle ‘ruotone’ che fungono da volano. Quando il fondo si fa soffice, serve una bici soffice, che adatti bene l’appoggio e la trazione al fondo inconsistente, anche se è carica. I modelli a pedalata assistita hanno alcune limitazioni per le persone piccole e per gli adolescenti, in quanto, specialmente in montagna, il peso si fa sentire, ma una volta presa la mano, è un vero spasso, una vera bike. E allora buttiamoci con la bici sulla neve su percorsi fiabeschi tra le Dolomiti del Veneto.
1. Alleghe
Le Dolomiti sono uniche, per questo sono diventate sito UNESCO, patrimonio mondiale dell’Umanità, e uniche sono le cime e gli scenari attorno ad Alleghe. Per apprezzare al meglio queste skyline meglio porsi in quota e sui versanti opposti alle maestose cime della Civetta e Pelmo. Si parte da Alleghe e lasciato l’omonimo lago si inizia a salire con le fatbike a pedalata assistita, tra rigogliosi boschi e caldi scorci panoramici. Tabià in larice e abitazioni in sasso, sono le prime che accolgono il cicloturista nelle sperdute località di Bramezza (che conta un solo abitante), Caracoi Cimai e Caracoi Agoin (che ne contano solo qualcuno in più), collocati su di un balcone naturale su Alleghe, con una vista sulla maestosa parete del Civetta innevata che sovrasta il lago verde smeraldo. Il percorso si svolge su strade di accesso ai paesini, quindi praticamente senza auto, e per buona parte nella parte alta fino a Bramezza è caratterizzato da fondo di neve battuta da motoslitta, senza passaggio alcuno di auto, se non della motoslitta di Costante, l’unico abitante della caratteristica località. Qui si respira aria di storia della Serenissima Repubblica di Venezia, i cui prigionieri della pirateria turca del mare Egeo nel 15/16° sec., venivano confinati su queste montagne per lavorare al taglio degli alberi per la marina oppure nelle numerose miniere metallifere della valle. La discesa con le fatbike, benché sicure e adatte a questi percorsi va condotta con cautela, anche per non perdere i panorami che si presentano lungo il percorso. Vi consigliamo di affidarvi ad una guida che in base alle condizioni della neve e quindi di percorribilità, vi saprà dare il giusto consiglio. In queste zone c’è anche una variante, in un facile sentiero nel bosco, che riporta a fondo valle per raggiungere nuovamente il Lago ed Alleghe, magari nei caldi colori del tramonto.
Val di Zoldo
È una delle più affascinanti vallate delle Dolomiti per le montagne che fanno da cornice ma anche per i caratteristici fienili e architetture rurali, ora ristrutturate ad abitazioni, che creano l’immagine della tradizione e identità della valle. Da Pecol si può salire alla scoperta di alcune caratteristiche località, composte da tipiche abitazioni in sasso e da antichi fienili in legno di larice, un breve tour lungo le strette strade di paese, un tempo di larghezza funzionale per il minor accumulo di neve e relativa semplicità a liberarle per il transito, ora accoglienti come un presepio. Da qui ci si inoltra nel bosco con un percorso ricco di scorci panoramici sul monte Civetta e con il Pelmo sopra alle teste. Giunti alla fine si attraversa la valle per addentrarsi in una comoda strada in neve battuta sul versante opposto ed incontrare il rifugio Baita Civetta. Ancora una breve salita e si raggiunge un terrazzo panoramico con una prospettiva (stravedamento) sul Monte Pelmo che dà la sensazione di poterlo toccare. Bellissimo il tramonto quando inizia l’enrosadira e la luce del sole colora di rosso le pareti delle Dolomiti.
Sennes/Fodara – Vedla
Da Cortina d’Ampezzo attraverso i boschi di Fiammes si raggiunge castel Uberto (in caso di difficile percorribilità si può partire da qui) e ci si addentra nel Regno di Fanes, nonché parco naturale di Fanes-Sennes-Braies, per andare alla ricerca della suggestiva cascata che in inverno è ghiacciata. Il percorso inizia a salire per boschi lungo la strada militare che si addentra verso il passo Sennes. Si passa per il rifugio Malga Ra Stua, poi il Sennes, ed infine il suggestivo altopiano di “Fodara-Vedla”. Il rientro è per la stessa strada di neve battuta, facendo attenzione ad alcuni brevi tratti a forte pendenza. Solo una buona fat bike con pneumatici idonei può affrontare questi percorsi in totale sicurezza e garantendo il divertimento. Rientro a Cortina, la “Perla delle Dolomiti”, per ristorarsi e farsi coccolare al Cristallo Resort & Spa, della collezione Luxury Bike Hotels.
Contatti: Venice Bike Experience by Venetouring – info@venetouring.eu – tel. 342 5259080