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Le sue acque sono l’habitat di molte specie viventi, vegetali ed animali, il Sile è fonte di vita anche per l’uomo. Oggi le sue acque sono meno limpide, l’uomo ne ha cambiato anche il corso, eppure rimane un luogo di pace e che i cicloturisti possono gustare a ritmo lento. Noi la consociamo come la Greenway del Sile, o la Girasile, il punto centrale è comunque questo fiume che nella sua interezza percorre 95 km, nasce da varie risorgive tra Vedelago (TV) e Piombino Dese (PD). Il suo corso passa per Treviso e sfocia nell’Adriatico dividendo il Lido di Jesolo dal litorale del Cavallino. Ma un tempo il Sile sfociava a Portegrandi, fu la Serenissima nel 1683 a deviarne il corso che ora è protetto dal Parco Naturale regionale del fiume Sile. www.parcosile.it
Il percorso ciclabile
In totale sono 52 km da Treviso a Jesolo Paese o viceversa. Da Jesolo però se si vuole allungare con altri 2,5 km si arriva fino a piazza Drago e al Lido di Jesolo e con 11 km fino alla foce del Sile a Cavallino Treporti. E’ tutta pianeggiante e prevalentemente su sterrato, l’87% del tracciato è su sede protetta.
Da Portegrandi a Casier e ritorno
Noi l’abbiamo provata, andata e ritorno, per un totale di poco meno di 60 chilometri assieme ai bambini. La difficoltà è nulla, tutta in sede protetta e pianeggiante, il percorso si può fare tutto o in parte, a seconda anche di quanto grandi sono i bambini. Non serve una bici particolare, la city bike va benissimo. Dunque abbiamo iniziato lasciando scorrere il fiume alle nostre spalle e andandogli incontro. Partenza a Portegrandi. Il percorso è godibile, la domenica è parecchio frequentato non solo da ciclisti ma anche da persone in passeggiata. Lungo il percorso si passa anche per Casale sul Sile. Il percorso si snoda all’interno del parco regionale del Sile e lungo la gronda della laguna Veneta, lungo il fiume si incrociano numerose ville venete oltre alle testimonianze delle attività umane legate all’acqua, dai mulini e gli opifici della periferia di Treviso, fino ad arrivare alla nostra meta, ovvero il cimitero dei Burci a Casier, ai cascinali abbandonati nelle terre di bonifica lungo il taglio del Sile. Una volta arrivati al cimitero dei Burci (attenzione qui le bici per un tratto devono essere portate a mano) per arrivare a Treviso ci sono due opzioni, una prima che passa attraverso il ramo morto del Sile e prevede 7,5 km di percorso, oppure una più veloce di 5,5 km.

Alcune annotazioni
A Musestre, frazione di Roncade, la ciclabile incrocia la torre di Everardo, tutto ciò che rimane del castello di epoca longobarda, e dopo aver attraversato il fiume che dà il nome alla frazione, passa nuovamente sul lato destro del fiume. Da qui le anse del Sile la conducono a lambire la tenuta di Ca’ Tron fino all’abitato di Portegrandi. Attraversata la chiusa la ciclabile entra sulla gronda lagunare, che percorre per 11 km fino a quando il Sile confluisce nella Piave vecchia a Caposile. A Portegrandi con una deviazione di due chilometri si arriva a Quarto d’Altino. Qui merita una visita il museo archeologico nazionale che conserva reperti recuperati dalla necropoli della zona. Infatti Altino era attraversato da una importante strada romana, la via Gallica, ed era un notevole porto commerciale per l’epoca, decaduto poi a seguito delle incursioni barbariche.