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Idee per un giro in bicicletta in una della valli del bolzanino?
Val Sarentino….. magari a molti questo nome dirà poco. Fino a qualche tempo fa, la strada per arrivarci era difficoltosa, quasi nascosta al grande flusso di turisti, ci si avventuravano solo i valligiani, che per necessità dovevano percorrerla. Gli stessi abitanti di Bolzano, che da Sarentino dista pochi chilometri, venivano visti come stranieri dai sarentinesi, tanto era difficile arrivarci.
Eppure la Val Sarentino è il centro fisico, il cuore dell’Alto Adige.
Se prendete la cartina della provincia di Bolzano e provate a unire i suoi quattro estremi, vedrete che le linee si incroceranno sui laghetti “Urlelockn”,in Val Sarentino, appunto….
Vicini alla città, ma lontani per la difficoltà di essere raggiunti,
essere al centro della regione e praticamente non avere contatti con nessuno, questo, fino a poco tempo fa, il destino di questa valle. E proprio quello che una volta era un limite, ora è invece una forza.
Essere isolati, ha costretto gli abitanti a essere in simbiosi con il loro territorio,
ad averne cura, imparando a utilizzare tutto quanto veniva messo loro a disposizione. Sempre sapendo che da esso dipendevano e che dovevano rispettarlo, amarlo. Arrivando qui, vi accorgerete di questo, di quanto amore i sarentinesi mettano in ogni cosa che fanno, e di quanto questo sentimento renderà speciale ogni cosa che farete in questa valle….
Ecco allora il fiorire di leggende, di attività legate al territorio,
che rendono speciale questo luogo.
Allevamento di mucche da latte e sfruttamento del legnamele due principali attività economiche,
alle quali si sta affiancando una apertura al turismo slow.
Con questi presupposti è stato naturale venire a vedere, perché
Mila, uno dei più grandi gruppi caseari italiani,
abbia deciso di festeggiare proprio qui i suoi 40 anni di attività, organizzando un festival dello yogurt,
realizzandone
per l’occasione uno al pino mugo, che unisce le due eccellenze
di questa porzione di Alto Adige.
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La lavorazione dell’olio di pino mugo ha una tradizione centenaria,da generazione in generazione tale preziosa arte viene passata di padre in figlio. Pensate che per distillare un solo litro di olio devono essere raccolti almeno 250 Kg di aghi di pino!
Unire questo olio prezioso, al latte biologico prodotto dalle mucche che sono libere
in questi prati,dove nel periodo della fioritura, ci sono fino a
80 tipi diversi di erbe e fiori, ha creato un capolavoro del gusto.
Un capolavoro che per essere pienamente apprezzato ha bisogno del contesto dove è nato.
Ecco perché lo trovate solo qui, in Alto Adige
e in nessuna altra parte d’Italia, quindi affrettatevi a venire!!
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Qui, tra l’altro, c’è solo imbarazzo della scelta su quale percorso pedalare,
per i più allenati con un tour di circa 50 km e un dislivello di 2400 metri è
possibile salire fino ai famosi omini di pietra che vegliano su tutto l’Alto Adige.
Fatti di pietre arenarie impilate le une sulle altre, questi misteriosi personaggi, non di rado più alti di un uomo, si ergono snelli sulla cima della montagna.
I Sarentinesi li chiamano Stoanerne Mandlen.La leggenda vuole che essi furono
silenziosi testimoni di riti e adunanze di streghe e fattucchiere
che si radunavano sulla cima della montagna per scatenare i temporali.
Per chi è meno allenato, è possibile salire nella zona escursionistica Reinswald,
dove attraverso vari percorsi, scoprirete le leggende della valle o vi divertirete nel labirinto di pino mugo.
Se invece siete degli appassionati gourmet,
è obbligatorio salire fino ai 1622 dell’Auener Hof e del Terra,
il ristorante stellato (due stelle Michelin) più alto d’ Italia,
dove assaggerete piatti fantastici, tutti rigorosamente a km 0. Mangiando potrete ammirare lo splendido panorama,
ovunque guarderete non troverete altro che natura incontaminata e la notte, quando il cielo è limpido, potrete ammirare le migliaia di stelle che illuminano questo luogo idilliaco.
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Se invece, di pedalare proprio non avete voglia, potete sempre visitare il
Maso Rohrerhaus, a Sarentino paese, uno dei più vecchi della valle,
completamente restaurato utilizzando materiali naturali, pietra e legno solido: resistenti da una parte, caldi e accoglienti dall’altra. Visitandolo avrete l’occasione di stare a stretto contatto con la vera e propria tradizione sarentina.
Oppure potete decidere di fare visita a uno dei tantissimi produttori di latte Mila, che abita in valle. Con orgoglio vi spiegheranno il loro amore per ciò che fanno e
capirete voi stessi, perché il loro latte è il migliore, senza che loro dicano nulla.
Nella valle nel cuore dell’Alto Adige, non poteva che esserci gente che mette il cuore
in ogni cosa che fa e, come sempre, le cose fatte con amore hanno un sapore speciale, unico.
Come unica è questa valle che ha saputo preservare l’ambiente nel quale vive,
in un perfetto equilibrio tra economia e sostenibilità, tra innovazione e tradizione e che ora è pronta ad accogliervi, parlando direttamente al vostro cuore.
Reportage di Giordano Roverato
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