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Il nostro viaggio nell’ Oasi Zegna, inizia da Bocchetto Luvera, dove imbocchiamo una strada sterrata che si snoda dolcemente tra i boschi, conducendoci fino all’alpe Margosio e successivamente a Stavello. Durante il percorso, lo sguardo si apre su panorami mozzafiato: il Monte Rosa si staglia maestoso all’orizzonte, mentre il sentiero ci accompagna attraverso il cuore del Bosco Animato, un luogo incantato dove la natura e l’arte si fondono in un connubio sorprendente.
Il bosco animato
Qui, abeti e betulle, ormai giunti alla fine del loro ciclo vitale, si trasformano in opere d’arte. Attraverso la tecnica del Chainsaw Carving , che prevede l’uso della motosega per scolpire il legno, l’artista ha dato nuova esistenza a tronchi senza vita, creando un percorso popolato da creature fantastiche. Camminando lungo il sentiero, adulti e bambini vengono accolti da un mondo incantato, abitato da scoiattoli, orsi, marmotte e gufi, oltre a figure fiabesche che sembrano raccontare storie antiche sussurrate dal vento tra gli alberi. È un’esperienza capace di risvegliare l’anima del bosco e riempire di meraviglia il cuore di chi lo attraversa.
Il labirinto
Proseguendo il cammino, si giunge a Stavello, dove si trova un luogo carico di simbolismo e spiritualità: il labirinto di pietra. Questa struttura sinuosa, ispirata alle antiche simbologie legate alla Madre Divina e alla sacralità interiore, richiama la forma di un cervello e si sviluppa a partire da un Vincastro posto al centro, simbolo di equilibrio. Percorrerlo significa intraprendere un viaggio interiore alla ricerca del significato più profondo della propria anima.
Il monte San Bernardo
Il sentiero continua in un’atmosfera di quiete, aggirando dolcemente il Monte Tirlo fino a congiungersi con la Panoramica Zegna. Un breve tratto su strada asfaltata conduce alla Chiesetta Alpina, da cui si possono seguire le indicazioni per il Santuario di San Bernardo, meta finale dell’escursione. Giunti sulla cima dell’omonimo monte, a oltre 1400 metri di quota, si gode di una vista straordinaria, una delle più spettacolari dell’Oasi Zegna. Lo sguardo si perde nell’orizzonte sconfinato, spaziando dagli Appennini Liguri alle maestose Alpi, fino alla vasta distesa della Pianura Padana.
Le origini del Santuario affondano le radici in un passato leggendario, intrecciato alle vicende di Fra’ Dolcino, il frate eretico citato da Dante nella Divina Commedia . Tra il 1306 e il 1307, il Monte Rubello divenne l’ultima roccaforte del suo movimento prima dello scontro decisivo con le truppe crociate del Vescovo di Vercelli. Secondo la tradizione, fu proprio con i resti delle fortificazioni dolciniane che venne eretta una piccola cappella, dedicata a San Bernardo, il monaco valdostano noto per aver scacciato i demoni dalle vette alpine.
Dopo aver goduto di questo panorama mozzafiato, si intraprende il cammino del ritorno lungo la stessa via, scendendo fino a Margosio e poi all’alpe incontrata all’andata. Infine, il percorso si conclude al punto di partenza, dove un accogliente bar attende gli escursionisti con deliziose torte, perfette per ristorarsi dopo un’esperienza immersiva nella natura e nella storia.