A spasso in bicicletta lungo la ciclabile della Drava (II)
seconda tappa – Spittal an der Drau / Villach, tra il “lago romantico” e hotel bizzarri!
distanza: 41 km
dislivello in ascesa: 201 m
fondo stradale: pista ciclabile asfaltata
Racconto prima tappa viaggio in Carinzia
La Carinzia ama sorprendere e coccolare chi la sceglie, e anche la scelta di una vacanza in bicicletta può riservare agi e relax. Lungo la Ciclabile della Drava (Drauradweg o R1) le attività da concedersi sono innumerevoli e variegate, al punto che il cicloviaggio può diventarne anche il trait d’union per collegarle in maniera sostenibile.
Prima di partire da Spittal an der Drau per la nostra seconda tappa, abbiamo passato la notte all’Hotel Erlebnis Post, una vera e propria chicca per gli amanti del design e degli arredamenti fantasiosi: ricavato dalla vecchia stazione di posta e completamente ristrutturato, questo albergo oltre a offrire una serie di agevolazioni e strutture per ciclisti come parcheggio interno custodito, assistenza meccanica e possibilità di noleggio e tour sulla R1, mette a disposizione una serie di stanze “tematiche” dal gusto bizzarro, dalla prigione al mausoleo, dal posto di guardia al convento. La struttura è inoltre molto attiva nel catalizzare e promuovere eventi nella zona, e costituisce un vero e proprio punto di riferimento turistico, tutti fattori che lo rendono un’ottima meta di appoggio per i cicloturisti lungo la Drava.
Ma prima di mettersi in sella, vale la pena fermarsi ancora un po’ in questa zona: ci troviamo infatti a due passi dal Millstätter See, il “lago romantico” della Carinzia, e sarebbe un peccato non approfittarne per una deviazione dal corso della R1, ché tanto ogni strada è ciclabile e messa in sicurezza.
Ognuno dei laghi della regione è stato etichettato nel tempo con una caratteristica, e la prerogativa del Millstatt è appunto l’inesorabile atmosfera romantica, al punto che molte coppie scelgono le sue acque azzurre per la luna di miele o per una dichiarazione d’amore.
Sul lago sono inoltre praticati vari sport acquatici, dallo sci d’acqua alla vela, ed è presente un comodo servizio di trasporto bici su motoscafo per chi vuole evitare i 28 km tra Seeboden e Millstatt, che prevede un biglietto di 2€ per le due ruote, ma è gratuito per i passeggeri.
Alla meta ci attende l’infinito relax della Badehaus, o casa balneare
questa struttura incarna perfettamente la concezione austriaca del godersi l’estate: spiaggia, piscina, centro spa e sauna, tutto in un unico edificio di legno a basso impatto ambientale costruito nella tipica architettura della zona, ideale per farsi coccolare dopo una giornata in sella.
Insomma, l’ascesi naturalista e la mancanza di agi collegata al tipico viaggio in bici si rivela un mito da sfatare.
Ma facciamo i seri, e rimettiamoci in cammino: nella tappa di oggi la ciclabile si addentra in scenari un poco differenti, gli spazi si fanno più aperti e panoramici, la valle si allarga e diventa più mite.
Larghi spazi si aprono al nostro passaggio tra i campi di grano e le costruzioni agricole, il corso della Drava è sempre a farci compagnia con discrezione, a volte più distante, a volte in maniera più diretta col suo quieto scorrere: l’andamento è liscio e senza increspature, alle distese ventose si alternano tratti di bosco con fondo in terra battuta e lunghi rettilinei.
All’altezza del bel borgo di Weissenstein, la pista cambia sponda del fiume e abbiamo modo di provare un’altra di quelle cose che fanno sentire il ciclista a casa propria: un traghetto di legno a remi, che è possibile chiamare da una riva all’altra suonando un campanello. Ai primi scampanii, il Caronte di turno arriva a caricare le bici (ne porta fino a una decina per volta), e compie la traversata mantenendosi in rotta grazie a una fune sospesa che neutralizza la spinta della corrente. Questa sorta di gondola d’oltralpe ha una storia ultracentenaria: il servizio di traghetto fu infatti inaugurato nel 1901 per consentire il transito giornaliero degli operai dal paese alla fabbrica di legname sull’altra sponda, chiuso nel 1950 e recuperato nel 2004 per scopi turistici, e da allora costituisce una risorsa preziosa per i collegamenti cicloturistici sulla R1.
Si prosegue sul lungofiume, tra terreni arati e caserme dei pompieri che sembrano uscite dai Playmobil, tra birre e salumi che solo a guardarli ti viene l’acquolina in bocca.
E per non farci mancare niente, per entrare a Villach possiamo provare anche l’efficienza del servizio treni austriaco e l’attenzione che il trasporto bici riveste all’interno di tale servizio: come già detto, la ferrovia costituisce l’ultimo anello del triangolo della vacanza sostenibile (pista ciclabile / fiume / treno), oltre che un valido ed ecologico supporto alle tappe a pedali: la linea ferroviaria infatti non abbandona mai la ciclabile della Drava, e può rivelarsi fondamentale per superare problemi di stanchezza, tempo ed eventuali guasti.
Raggiungere in tal modo Villach è praticamente una passeggiata, e anche qui la prima impressione è chiunque stesse aspettando soltanto il nostro arrivo per darci il benvenuto. L’Hotel Mosser è solo una delle tante strutture bike-friendly attrezzate per ricevere gruppi di cicloturisti e convenzionate per il trasporto o la riparazione di biciclette.
Fantascienza per noi? E non è ancora finita…
Reportage di Claudio Mancini