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Si fa presto a dire “vado a fare un giro”. Con i giorni in cui siamo, districandosi fra Dpcm, limitazioni, restrizioni, dubbi e perplessità, si perde quel gusto di uscire in bici e decidere strada facendo il percorso da seguire, senza stare a considerare “confini” di comune e provincia, senza esagerare e dire anche di sconfinamenti regionali. Tutto necessario per la limitazione alla diffusione del virus, va bene. Cerchiamo quindi di capire meglio cosa si può e cosa non si può fare, in base alla classificazione della zona in cui siamo.
Per tutti, va da sé, valgono le restrizioni agli spostamenti generali, consentiti nella fascia oraria che va fra le 5:00 e le 22:00, al di là del mezzo con il quale ci si sposta. Certo, poi, è consentito utilizzare la bici per raggiungere il posto di lavoro, per andare a fare la spesa.
Le differenze tra zone
La differenza sostanziale è relativa alla classificazione di colore della zona. Cominciando con la gialla, quella con meno restrizioni: qui si può svolgere attività sportiva – correre e allenarsi in bici, di fatto – anche fuori dal comune di residenza. Fermo restando che vanno mantenute le distanze: di un un metro per l’attività motoria – cioè per un normale giro intorno a casa – e di due per la sportiva, più lunga e intensiva.
Le restrizioni aumentano nella zona arancione. Come per tutte, vanno rispettate la fascia oraria e le distanze richieste. Qui l’attività sportiva è consentita senza poter uscire dal proprio comune di residenza, dal quale però si può uscire per raggiungere il posto di lavoro in bicicletta.
In zona rossa, l’utilizzo della bici rimane consentito per raggiungere il posto di lavoro – anche fuori dal comune di residenza – e per andare a fare la spesa. E’ possibile svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione; l’attività sportiva è consentita ma rimanendo nel proprio comune di residenza. Non sono permessi altri spostamenti fra comuni.
Uso della mascherina
Come pre il precedente lockdown, in questi giorni torna poi la questione della differenza fra attività motoria e sportiva, nonché dell’uso o meno della mascherina.
Facciamo dunque riferimento alle precisazioni pubblicate proprio sul sito del ministero dell’Interno (nota dell’11 ottobre 2020). Si intitola proprio “Attività motoria e obbligo di mascherina: precisazioni”.
Si legge: “Con riferimento all’obbligo di indossare la mascherina nel corso dello svolgimento di attività motoria, il ministero dell’Interno precisa che, per tale attività, deve intendersi la mera passeggiata e non la corsa, anche quella svolta con finalità amatoriali, in quanto riconducibile ad attività sportiva. Quindi jogging e footing potranno continuare a svolgersi senza obbligo di mascherina”.
Di fatto, chi cammina ad esempio vicino casa per una “mera passeggiata” fa dunque attività motoria ed è obbligatorio l’uso della mascherina. Idem, come detto, per chi fa un “giro del palazzo” in bicicletta. Chi fa jogging e footing e cioè attività sportiva, non è tenuto ad indossarla.
Al netto del buon senso, al mantenimento delle distanze richieste, evitando sempre gli assembramenti. E, ad esempio, i grupponi in bici da corsa.
Le multe
E arrivano anche le sanzioni. Qualche giorno fa in Toscana divenuta zona rossa, un gruppo di cinque ciclisti che stavano pedalando assieme si sono visti comminare una multa da 400 euro a persona per aver “pedalato in gruppo” (foto d’archivio).