L’idea è quella di sviluppare e produrre una app in grado di monitorare le condizioni di salute di chi possiede uno smartwatch, una soluzione facile e gratuita per combattere il diffondersi del nuovo Coronavirus. All’interno del bando Innovaperlitalia, finanziato da tre Ministeri italiani, nasce un gruppo di lavoro che vuole sviluppare il progetto cooordinato da Healthia di Roma con il supporto di enti accademici italiani per sviluppare un nuovo modello informatico di diagnostica a distanza in grado di effettuare un primo screening nell’attività di monitoraggio di potenziali persone positive al virus Covid-19 di un’ampia fetta di popolazione.
Healthia, grazie alle proprie competenze nella raccolta e nella gestione di dati relativi alla salute e al benessere dei cittadini, svilupperà una app per la raccolta di alcune informazioni attraverso smartphone in abbinamento alla strumentazione da polso prodotta da Garmin, in grado di rilevare alcuni parametri, a partire dalla saturazione dell’ossigeno fino al battito cardiaco della persona che la indossa.
Alcuni degli smartwacth già in commercio hanno al proprio interno un pulsossimetro che consente di valutare la saturazione di ossigeno nel sangue e la respirazione del soggetto, uno degli elementi che consente una prima analisi delle condizioni fisiche di un potenziale paziente di coronavirus.
Garmin Italia ha fornito a Healthia l’accesso gratuito alla propria API (Application Program Interface) e alla suite di strumenti SDK (Software Development Kit) che consentono di realizzare, in maniera più semplice e immediata, programmi e applicativi. In questo modo la futura app raccoglierà i dati dagli smartwatch, e le informazioni così acquisite andranno ad alimentare un motore di Intelligenza Artificiale per costruire i profili di rischio dei singoli cittadini monitorati. Il risultato sarà una indicazione dei test diagnostici dei soggetti individuati minimizzando il numero di falsi positivi e falsi negativi, così da intervenire in tempi rapidi e con maggiore efficacia sui potenziali contagiati dal Covid-19.
In Italia sono oltre 50.000 le persone in possesso di uno strumento Garmin compatibile con queste funzioni, e che potrebbero in tempi ragionevolmente brevi, far parte di questa ricerca a livello nazionale, che rappresenterebbe una premiere a livello mondiale. Per sconfiggere questo male pandemico, quindi, si dovrà costruire una operazione di Big Data partendo dalle informazioni della popolazione, precise e ordinate, così come una casa è un insieme di pietre disposte in modo esatto e razionale.
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