Sono stati censiti e mappati ottomila chilometri di percorsi ciclabili nel Veneto, i dati sono consultabili e scaricabili gratuitamente nel sito della Regione. Appassionati di bici, escursionisti, operatori turistici possono consultare i contenuti online e sviluppare sistemi di ‘navigazione’ utili a definire i propri itinerari. Un annuncio fatto nel corso del decimo incontro del Tavolo della mobilità ciclabile, istituito dalla Giunta veneta nel 2017 al fine di coordinare e monitorare tutte le iniziative riguardanti la mobilità ciclistica nel territorio regionale. Ai lavori hanno partecipato le Province del Veneto, l’Anci, Trenitalia, l’Arpav, Veneto Strade, la FIAB, la Soprintendenza e le diverse strutture regionali competenti in materia di pianificazione territoriale, prevenzione e turismo.
Dei quasi 8.000 km censiti, 2.563 sono su sedi riservate, compresi quelli su fondo non asfaltato. I percorsi sono stati distinti principalmente in base alle loro caratteristiche (strada, argine, pista ciclabile), specificandone la tipologia (a uso promiscuo veicolare, a uso promiscuo pedonale, corsia riservata, sede propria), la gerarchia (di livello europeo, nazionale, regionale e provinciale) oltre che in base al fondo del tracciato (asfalto, ghiaia, terra battuta). https://idt2.regione.veneto.it/idt/webgis/viewer?webgisId=82
Un primo passo di soddisfazione per chi si occupa dei lavori del Tavolo, ma ben chiaro in mente che il database avrà bisogno di un costante lavoro di implementazione e aggiornamento, senza dimenticare il potenziamento e la messa in sicurezza della rete ciclabile veneta.
In Veneto inoltre si sta procedendo anche alla concretizzazione degli itinerari di interesse nazionale, in corso di progettazione e realizzazione a cura della Regione con il cofinanziamento del Ministero, cinque ciclovie: Ven.To, Sole, Garda, Venezia-Trieste, Adriatica. Molti dei lavori programmati partiranno nella primavera del 2021.
In programma anche l’allargamento delle esperienze di integrazione treno-bici e bici-bus, riguardanti soprattutto l’area veronese e quella delle Dolomiti, in attuazione del nuovo piano regionale dei Trasporti e della programmazione nazionale, e allo studio l’opportunità di introdurre con maggior rilevanza l’integrazione degli itinerari ciclabili, non solo con il ferro e la gomma, ma anche con la navigazione.