E’ stata inaugurata una nuova ciclopedonale a Predazzo nella provincia autonoma di Trento, uno dei centri principali della Val di Fiemme. Questo nuovo tratto ciclopedonale consente a ciclisti e pedoni l’attraversamento in completa sicurezza dell’abitato. Un’opera attesa di oltre 2,4 chilometri. Un intervento che si accompagna allo slogan turistico della località “Respira”. Un messaggio, quello della salute, dello stare bene in generale che vuole accompagnare il soggiorno degli ospiti. Il tracciato è un tassello di un intervento più articolato, che investe la mobilità ciclopedonale delle valli di Fiemme e Fassa: già confermate alcune opere fra cui la ciclabile fra Campitello e Canazei, quella fra Castello di Fiemme e Cavalese, quella di Moena e infine la ciclabile di Tesero, attualmente in costruzione. Il nuovo tratto ciclabile ha una lunghezza di 2.441 metri e consente di superare alcune problematicità rappresentate dalla ciclovia della valle di Fiemme e Fassa che, all’altezza dell’abitato, presentava promiscuità con la viabilità ordinaria, con i conseguenti rallentamenti al traffico durante il periodo turistico e di sicurezza per pedoni e ciclisti.
Predazzo
E’ considerata il “Giardino geologico delle Alpi” perché vanta la più alta concentrazione di varietà geologiche al mondo. Nella piazza centrale è possibile visitare il Museo Geologico delle Dolomiti e la sua straordinaria raccolta di rocce minerali e fossili. Lungo il sentiero geologico del Doss Capèl, tra il passo Feudo e l’Alpe di Pampeago (2.000-2.200 m. slm.) si incontrano spiagge e fondali marini, conchiglie e stelle di mare che vissero prima dei dinosauri, ma anche lave, ceneri e lapilli dell’antico vulcano di Predazzo.
Nel centro storico la chiesa neogotica dei Santi Filippo e Giacomo (eretta nel 1870), mentre la chiesa più antica è quella di S. Nicolò che risale al Cinquecento. Suggestivo il percorso che conduce alla forra di Sottosassa, dove si possono ammirare le cascatelle del Travignolo sotto le pareti porfiriche attrezzate per l’arrampicata sportiva. Seguendo la Valmaggiore, si incontra il Bosco che Suona, dove gli abeti di risonanza sono stati “battezzati” da musicisti di fama internazionale.
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