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Un po’ bicicletta, un po’ monopattino, la footbike potrebbe proporsi come un nuovo modo di muoversi nelle città e nei paesi, utilizzando un mezzo che è al tempo stesso semplice, pratico ed ecologico.
Cos’è la footbike
La footbike o monopattino sportivo nasce in Finlandia a metà degli anni ’90 come mezzo d’allenamento per lo sci di fondo, dal quale deriva la spinta alternata con entrambe le gambe. Una bicicletta con ruote pneumatiche e freni, ma senza di pedali, sella, cambio e catena. Il suo speciale telaio ha un predellino fra le due ruote: qui va posto un piede, mentre l’altro spinge in avanti appoggiandosi sul terreno. L’organizzazione internazionale che sovrintende alla pratica della footbike è l’IKSA (International Kicksled and Scooter Association). Nel nostro Paese, da quest’anno, opera la FIFB, la Federazione Italiana Footbike, presieduta dal trevigiano Andrea De Lazzari. Il 12 e 13 dicembre a Lignano Sabbiadoro, sotto l’egida dell’AICS, il primo campionato italiano della disciplina. La footbike è un mezzo che ha una declinazione d’uso molto ampia: sportiva, riabilitativa, legata a semplici necessità di spostamento urbano.
La FIFB
Oltre ad Andrea De Lazzari, il direttivo della FIFB è completato dal vice-presidente vicario Mario Pongan (Belluno), dal vicepresidente Agostino Fagionato (Vicenza), dai consiglieri Nicola Zamuner (Treviso) e Andrea Nesi (Roma), dal segretario Maria Giovanna Turra (Como) e dal tesoriere Antonio Schiro (Rovigo).
“La Federazione Italiana Footbike – spiega De Lazzari – si prefigge l’obiettivo di affiancare questa disciplina ad altre ben più note e diffuse sul territorio, come ad esempio l’atletica, sfruttando l’esperienza tecnica ed educativa dei preparatori, che potranno inserire il monopattino sportivo nei piani d’allenamento dei propri atleti. Ci faremo inoltre carico di supportare le associazioni sportive multidisciplinari che vorranno introdurre la footbike tra le proprie attività, organizzando corsi per tecnici ed allenatori, partecipando alle manifestazioni sportive ed incentivando circuiti di gare locali. Promuoveremo inoltre l’attività nelle scuole, nei centri sportivi e nelle località turistiche, coinvolgendo le realtà locali e creando sinergie tra lo sport ed il territorio, per lo sviluppo di un turismo sostenibile e di prossimità”. Inizialmente, la FIFB opererà nell’ambito di un ente di promozione sportiva, l’AICS, ma tra i suoi obiettivi c’è anche il riconoscimento del Coni come Federazione sportiva autonoma.
“Il gesto tecnico richiesto dalla footbike – continua De Lazzari – è molto spontaneo. Sfrutta la forza muscolare dell’atleta a tutto tondo, coinvolgendo sia la parte alta che la parte bassa del corpo. Sviluppa il senso dell’equilibrio e può essere praticato a partire dai 4 anni di età, senza restrizioni. E’ un’attività sportiva trasversale perché richiama reminiscenze infantili, risveglia l’eterno bambino che è in noi e trasforma il territorio in una palestra a cielo aperto. Nel Nord Europa, dov’è nata, la footbike è diventata uno sport trasversale che ha richiamato a sé praticanti provenienti da discipline diverse: il running, il ciclismo, ma anche lo sci e il pattinaggio. Credo che in Italia abbia analoghe potenzialità”.
Le gare
Ci sono diversi tipi di gare: individuale sprint, su pista della lunghezza di 200/2000 metri; individuale breve distanza – Criterium Race, su circuito stradale di una lunghezza da 10 a 20 km, con partenza in massa; individuale lunga distanza – Endurance Race, su circuito stradale di una lunghezza da 20 a 50 km, con partenza in massa; individuale Ultra Marathon Race, gare su lunghe distanze fino a 250 km; staffetta a squadre – Relay Race, su circuito della lunghezza di 400/1500 metri da ripetersi, a staffetta, per durate tipicamente di 1 ora, ma con punte massime fino a 24 ore, le squadre possono essere composte da un minimo di due persone fino a un massimo di cinque a seconda del tipo di gara; X-Country, su percorsi fuoristradistici similmente alla MTB, con monopattini dotati di ammortizzatori e ruote tassellate.
Il kicking
Il kicking, il dare delle pedate a terra per spingere il monopattino, cioè la pratica del footbiking, richiede la quasi massima rotazione dell’anca e la flessione del ginocchio e della caviglia. La gamba che spinge e quella d’appoggio che sostiene la spinta svolgono azioni abbastanza differenti ma, se il loro lavoro viene scambiato ogni 3-6 passi a seconda della pendenza, allora entrambe le gambe godono dei benefici di entrambi i tipi di flessione e rotazione. Correre in monopattino implica una vasta gamma di movimenti e flessioni più un intenso sforzo simile a quello richiesto dalla corsa durante ogni ciclo, ma con un impatto al suolo molto lieve. Anche le spalle e i gomiti sono coinvolti nel ciclo. Gli allenamenti intensi favoriscono il benessere cardiovascolare e aerobico e generano una grande quantità di stamina muscolare in molti gruppi muscolari. La posizione di corsa è dinamica e non statica, e non vincola l’atleta al mezzo, e l’impatto del piede sul terreno non è violento né traumatico, se fatto con la giusta tecnica.