La Via Claudia Augusta è l’antica strada romana che dal Danubio portava fino alla pianura del Po’ e all’Adriatico, come vi abbiamo raccontato nel nostro articolo “Sei Cammini ma ciclabili!”, è un ponte che unisce tre nazioni, Italia, Austria e Germania.
Vogliamo però approfondire in questo articolo il tratto dell’antica strada che attraversa il Veneto, terra ricca di storia, bellezze naturali e gastronomiche.
In territorio veneto la via Claudia Augusta offre due diversi itinerari.
Nel primo caso si attraversa la Valsugana tra castelli, ville storiche e vie naturali e si raggiunge Feltre per attraversare la Pianura Padana con arrivo ad Altino-Venezia (all’interno del parco naturale del fiume Sile). Nella seconda variante si prosegue seguendo l’Adige passando Rovereto e Verona, fino al porto fluviale di Ostiglia sul Po.
Variante numero 1
Via Claudia Augusta Altinate
L’antica strada romana voluta nel 15 a.C. dal generale romano Druso Maggiore, figlio adottivo dell’imperatore Augusto, venne ideata per aprire un valico nelle Alpi durante le campagne militari nell’attuale Austria. Nel territorio bellunese, la Via, percorre dapprima la zona del Feltrino partendo da Castel Tesino (TN) e passando per Lamon, Sovramonte, Pedavena fino ad arrivare a Feltre. Sale poi verso Cesiomaggiore per giungere a Busche dove, attraversato il fiume Piave, si continua nei comuni di Lentiai e Mel con il castello di Zumelle, per arrivare al passo di Praderadego, che separa la provincia di Belluno da quella di Treviso.
Alcuni luoghi da non perdere: Cesiomaggiore Museo Storico della Bicicletta “Toni Bevilacqua”, il Museo Etnografico della Provincia di Belluno e del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi; a Lentiai la Chiesa di Santa Maria Assunta.
Variante numero 2
Seguendo l’Adige lungo la pista ciclabile omonima si attraversa il Trentino Alto Adige per arrivare in Veneto sul Lago di Garda e poi a Verona. Verona città degli Scaligeri merita una visita anche solo per un veloce passaggio alla sua celebre Arena e al balcone di Giulietta per i più romantici. Poi, ritornando in bici, si possono percorrere diversi itinerari lungo le sponde del lago di Garda, e magari approfittare delle sue acque per un bagno rigenerante. Il paesaggio delle campagne racconta di vini preziosi come quelli prodotti nella zona della Valpolicella (Valpolicella, Amarone e Recioto). Se poi si vuole fare una piccola pausa dalla due ruote e provare nuovi mezzi di trasporto vi consigliamo di prenotare una crociera sul Lago di Garda con partenza da Riva del Garda o da Peschiera del Garda (si possono conoscere così i comuni di Malcesine, Garda, Bardolino e Lazise). Con la bici da Peschiera del Garda si può seguire il corso del fiume Mincio lungo la pista ciclabile fino a Salionze e da qui proseguire verso Verona. Lungo la direzione nord-sud del ramo ostiliense della Via Claudia Augusta si può pensare ad una visita dell’oasi del Busatello alle porte di Ostiglia, tanto verde e nessuna pendenza. Da Verona ad Ostiglia sono 65 chilometri.
Per noi di Viagginbici da fare anche in queste zone:
Ciclabile Valsugana 84 km, ciclabile, fondo asfaltato, adatto anche ai bambini. Percorso in buona parte su pista ciclabile asfaltata, che costeggia il fiume Brenta. Possibilità di percorrerlo da ambo i lati. Partendo da Bassano prendere la destra Brenta e fino a Valstagna il percorso è condiviso con le auto su strada comunque secondaria e tranquilla, che attraversa i piccoli paesini interni. Prima di Valstagna (e possibile fare rafting su prenotazione) meritano una visita le grotte di Oliero. Da qui sale verso l’altopiano “Calà del Sasso”, un percorso antichissimo su sentiero di 4.444 gradini. Da Cornale la pista diventa completamente ciclabile. Si arriva fino alla strada provinciale per Enego, e si continua verso ovest. Percorrendo il tratto verso Selva di Grigno, parte dal centro del villaggio la “Strada dell’altopiano”, una salita asfaltata molto molto impegnativa, che arriva alla Piana di Marcesina sull’altopiano di Asiago. Il percorso attraversa il centro storico di Borgo Valsugana e da qui tra meleti e vigne, si giunge a Levico Terme e poi a Caldonazzo, Cismon del Grappa e volendo fino a Pergine (TN).
Quarto d’Altino – Portegrandi: la pista ciclopedonale parte dalla borgata di Musestre e corre per circa sette chilometri lungo gli argini del Sile, il fiume di risorgiva più lungo d’Europa e prosegue fino a Portegrandi, al confine con la laguna di Venezia. Immerso nel Parco Naturale Regionale del fiume Sile, il paesaggio è dominato da grandi distese di campi coltivati. Il percorso è per la maggior parte sterrato su fondo in ghiaino. Oppure si può percorrere l’anello ciclabile di 25 chilometri che collega Quarto d’Altino e Trepalade, con la sua oasi naturalistica dove si possono ammirare la vegetazione spontanea e varie specie animali che qui hanno trovato rifugio. La ciclabile prosegue verso Portegrandi, dove si incontra la Conca, in passato tappa fondamentale per il traffico navale da e verso la Laguna.
Il Girasile: il Sile è il fiume che attraversa la Marca trevigiana per sfociare nel litorale veneziano. L’anello che collega Treviso a Casale sul Sile segue le sponde del corso d’acqua all’interno del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile. L’itinerario ha inizio al Ponte della Gobba vicino al centro storico di Treviso, la pista ciclabile passa per il Porto di Fiera, poi per la centrale idroelettrica di Silea, per arrivare sulla riva destra, al cimitero dei burci, dove giacciono affondate le imponenti imbarcazioni utilizzate per il trasporto commerciale di merci. Si giunge a Casier e qui il percorso segue piste ciclabili arginali e strade campestri, fino a Lughignano e poi Rivalta, fino a Casale sul Sile. Da qui si ritorna a pedalare verso Treviso costeggiando ex-cave di argille e ritornati a Casier si devia lungo l’ansa del Sile morto e la via dei Tappi.
Il Giro della Valpolicella, 49 km facili, presente segnaletica. Nel primo tratto bisogna stare attenti al traffico, a Fumane si lascia la viabilità principale per prendere la strada Cavalo-Breonio e si sale verso il Santuario della Madonna delle Salette arroccato sul dirupo. Complessivamente le salite lungo il percorso non sono mai particolarmente dure, anche se molto lunghe e continue. I tratti più impegnativi sono quelli attorno a Fane. Qui merita però una visita il ponte naturale di Veja, il più importante monumento naturale della Lessinia. Ripreso il fiato e attraversato l’altopiano mediano si affronta la salita da Bosco Chiesanuova al centro turistico di San Giorgio. La discesa di circa trenta chilometri segue la dorsale di Velo Veronese e sbuca a Mezzane di Sotto. Segue un ultimo sforzo per scollinare i colli di Montorio e si arriva a Verona.
Ciclovia del fiume Mincio: 44 km da Peschiera a Mantova, quasi esclusivamente su piste ciclabili pianeggianti, asfaltate e ben segnalate. Si parte da Peschiera del Garda, castello e rocca scaligera, costeggiando il fiume, si attraversano le colline moreniche. Dopo 15 chilometri si arriva a Valeggio sul Mincio (vale la pena una deviazione al Parco Sigurtà, giardino tra i più famosi d’Italia, ciclabile). Proseguendo si passa per Pozzolo (oasi della Centrale del Corno) e si inizia a pedalare sull’argine del canale scaricatore Pozzolo – Maglio fino all’ingresso a Mantova.
Sul lago di Garda: 13 chilometri da Lazise a Punta San Vigilio, con un percorso completamente pianeggiante. Si parte da Lazise, passando per Bardolino, la pista ciclopedonale continua sul sedime di una vecchia ferrovia e arriva a Garda, dove si può visitare la famosa Rocca longobarda. Pochi chilometri dopo si arriva a Punta San Vigilio con la statua di San Giovanni Nepomuceno, protettore dei naviganti e la baia delle Sirene.
http://bike.veneto.eu, www.veneto.eu
Vedi tutto l’itinerario della Claudia Augusta sul nostro sito.