Finalmente, a breve, la realizzazione della “Via Verde dei Trabocchi Abruzzesi”, sicuramente, tra le più’ belle piste ciclabili italiane, e forse d’Europa, per le notevoli ed innumerevoli bellezze naturalistiche e paesaggistiche del territorio!
Cos’è la “Costa dei Trabocchi”?
I Trabocchi o travocchi, ataviche palafitte in legno disseminate lungo il litorale adriatico abruzzese, un tratto di costa della provincia di Chieti che va da Francavilla a San Salvo, sono la testimonianza di un’antica civiltà legata alla pesca e al mare. Queste piattaforme, distese sul mare e ancorate alla roccia da grossi tronchi dalla quale si allungano, sospesi a qualche metro dall’acqua, hanno origini antichissime. Si presume, infatti, che la loro invenzione derivi dalla paura che l’uomo provava, una volta, nell’avventurarsi per la pesca in mare aperto. Meglio quindi pescare da una piattaforma stabile collegata alla terra ferma!
La “Costa dei Trabocchi”, patrimonio naturale e ambientale di millenarie esperienze di un mondo riuscito a sopravvivere, è oggi un’entità formata da Comuni del litorale chietino il cui scopo è quello di custodire le tipicità territoriali, tutelando e preservando tale simbolo di rilevante attrazione soprattutto anche turistica.
Percorrendo la zona più a nord della Costa dei Trabocchi, Francavilla al Mare, considerata la “porta del Parco della Maiella” e del “Parco della Costa teatina”, nonché, dal punto di vista culinario, la migliore cucina tipica marinara a base di ottimo pesce fresco in grado di soddisfare tutti i gusti e di deliziare ogni palato, anche il più esigente, il paesaggio ci regala emozioni forti e davvero sorprendenti: una lunga striscia di sabbia fine e dorata in cui si alternano piccoli tratti di spiaggia libera, alte falesie, dune, rocce, pittoresche insenature e calette rocciose in una sequenza panoramica punteggiata sempre da quelle fascinose sagome dei trabocchi, uniche e particolari antiche macchine da pesca somiglianti a ragni colossali, fino ad arrivare alle prime increspature del paesaggio costiero con i promontori di Torre Mucchia, Punta Ferruccio, Punta Lunga e Ripari di Giobbe.
Proseguendo per Ortona, cittadina celebre per il suo imponente Castello Aragonese situato in una posizione spettacolare a strapiombo sul mare, in direzione sud, si giunge a San Vito Chietino il cui territorio si contraddistingue da una costa frastagliata le cui spiagge, di rara bellezza, sono caratterizzate da ciottoli e sabbia e sovrastate da imponenti rupi di arenaria.
Di particolare suggestione la spiaggia di Calata Turchino, località incantevole per il suo singolare mare che quasi si confonde con le tonalità del cielo e per la vicinanza dell’omonimo trabocco, quello del Turchino tanto caro a Gabriele D’Annunzio ove nel silenzio del suo rifugio, “l’eremo dannunziano”, nell’estate del 1889, scrisse le più belle pagine del Trionfo della Morte. In questo tratto non possiamo non ammirare le spiagge ciottolose e le insenature naturali dalle limpide acque, un mare che passa dal celeste al turchino tanto da aver meritato l’attribuzione della bandiera blu d’Europa! A sud, poco distante, c’è Fossacesia Marina adagiata sul piccolo “Golfo di Venere” dominato da un colle sul quale si erge l’imponente Abbazia di San Giovanni in Venere.
Il paesaggio è contraddistinto dalla presenza di ulivi secolari e dai vivaci colori della ginestra che rivestono tutta la Costa dei Trabocchi. Le spiagge di Casalbordino, Villa Alfonsina, Punta Penna e infine la “perla” della Costa: la splendida riserva naturale protetta di Punta Aderci!
Caratteristica località è la Rocca San Giovanni il cui litorale è contraddistinto da sinuose insenature e piccole candide spiagge ciottolose, tra cespugli di ginestre e fazzoletti di terra coltivati. La spiaggia più grande è quella presso la località la Foce dove il bagnasciuga, in prevalenza ghiaioso, si estende per oltre seicento metri di lunghezza tra l’antico borgo di Vallevò e Punta Torre, dove sorge l’omonimo Trabocco, ancora utilizzato per la pesca. Altra spiaggia interessante è quella del Cavalluccio, tra Vallevò e Fossacesia Marina, lunga circa trenta metri e per lo più sabbiosa.
Per la Regione Abruzzo, lo scorso 17 dicembre, sarà perciò ricordato, come una giornata storica, un momento festoso e di grande emozione per la posa della prima pietra della Via Verde, questo splendido tratto di litorale che si potrà percorrere finalmente anche e soprattutto in bicicletta e a piedi: “la pista ciclopedonale della Costa dei Trabocchi!”
Partecipare all’evento inaugurale dell’apertura dei cantieri, è stata veramente una grande emozione ed un’esperienza di rilevante interesse professionale, anche, per comprendere meglio i successivi steps infrastrutturali che verranno effettuati. Prezioso pertanto il supporto tecnico dell’amico, l’ing. Paolo Primavera, imprenditore e capofila di un raggruppamento di imprese, tutto abruzzese, che si occuperà appunto della realizzazione della ciclovia, lungo la vecchia ferrovia che va da Ortona a Vasto, per circa 42 km.
Nell’agenda dei lavori, tra gli obiettivi prioritari, ci sarà quello di conciliare le esigenze della conservazione della natura e della valorizzazione territoriale, la tutela delle risorse naturali, la cultura, i prodotti tipici locali, e, come mi spiega Paolo, ci sarà un grande impegno, anche e soprattutto, per migliorare e valorizzare le qualità ambientali già presenti: saranno rivalutate le ex stazioni ferroviarie dismesse, un riuso quindi sociale del patrimonio ferroviario mediante adozione di diverse soluzioni architettoniche finalizzate a riattivarne e potenziarne l’uso con l’obiettivo specifico di incentivare il turismo, le progettualità e le attività culturali, di solidarietà e sostenibilità dei territori attraversati. Saranno realizzate apposite stazioni per le biciclette elettriche, una vera e propria innovazione nel campo della mobilità elettrica, rivalutate e riqualificate tutte le gallerie con un esplicito richiamo al grande Vate d’Italia (cioè poeta sacro, profeta) Gabriele D’Annunzio ed alle caratteristiche peculiari, punti di forza, della Regione.
Un modo per far rivivere luoghi trascurati, se non abbandonati del tutto, restituendo il dovuto decoro urbano e creando punti di aggregazione per la collettività.
Le stesse gallerie diventeranno non solo punto di passaggio ma anche di sosta per apprezzare il mare, i sapori, i suoni e gli odori e per conoscere la calorosa ospitalità della gente di questi luoghi e altro ancora della tradizione abruzzese!
L’ampia balconata sull’Adriatico di San Vito Chietino sarà completamente valorizzata con la realizzazione di apposite aree di ristoro (bar, servizi igienici etc) e diversi punti sosta per la ricarica delle biciclette elettriche.
La Via Verde della Costa dei Trabocchi, volano socio-economico per lo sviluppo ed il rilancio turistico e della mobilità sostenibile, rappresenterà per la Regione Abruzzo una grande e ambiziosa opportunità di lavoro, anche e soprattutto, per i giovani.
“…Il mare mosso da un tremolìo sempre eguale e continuo,
rispecchiando la felicità diffusa del cielo pareva come frangerla
in miriadi di sorrisi inestinguibili. A traverso il cristallo dell’aria
tutte le lontananze apparivano distinte: la Penna del Vasto, il
monte Gargano, le isole Trèmiti, a destra; la punta del Moro, la
Nicchiòla, la punta di Ortona, a sinistra. Ortona biancheggiava
come un’ignea città asiatica su un colle della Palestina, intagliata
nell’azzurro, tutta in linee parallele, senza i minareti. Quella
catena di promontorii e di golfi lunati dava imagine d’un
proseguimento di offerte, poiché ciascun seno recava un tesoro
cereale. Le ginestre spandevano per tutta la costa un manto aureo.
Da ogni cespo saliva una nube densa di effluvio, come da un
turibolo. L’aria respirata deliziava come un sorso di elisìre…”
(tratto dal romanzo “Trionfo della morte” di Gabriele D’Annunzio ambientato a San Vito Chietino e sulla Costa dei Trabocchi da cui meglio traspare la visione ambientale dannunziana e descrittiva del paesaggio storico culturale abruzzese e la sua contemplazione della natura)
Loredana Cruciani