Il percorso è di 230 km, da Piazzola sul Brenta andata e ritorno. Noi lo abbiamo fatto in due giorni, ma volendo spezzarlo si può dormire anche a Chioggia, Lido e Treviso e farlo in quattro o cinque. In alternativa si può decidere di partire (e tornare) da Padova.
Tutta la prima parte del percorso segue il tracciato del fiume Brenta che fa capolino già dopo un paio di chilometri e non ci lascerà, salvo alcune digressioni in viali e zone golenali degne di nota (Tavello a Vaccarino e Limena), fino alla Laguna e quindi alla vista di Chioggia e Sottomarina. “La Brenta” come vorrebbe originariamente il nome è quindi femminile. La costeggiamo sulla riva destra fino a Limena passando prima per il terraglio di Tremignon e per il Tavello a Vaccarino dove, prima di addentrarci, ammiriamo quella che è la facciata principale di Villa Trieste rivolta verso il Viale che arriva dal Brenta e dalle carrarecce che corrono sull’argine e che nel Viale di accesso vi si innestano.
A Limena, attraversiamo il ponte e passiamo sulla sponda sinistra. Il tracciato è scorrevole, semplice e, con il fiume alla nostra destra, attraversiamo Saletto, Vigodarzere (con poche centinaia di metri in più si raggiunge “La Certosa” di Vigodarzere) e arriviamo a Cadoneghe (Mejaniga) dove il Muson termina la sua corsa nelle acque del Brenta. Si continua sulla sponda orografica sinistra e il fondo è sempre perfetto, sembra tirato a lucido per il nostro passaggio. In realtà il percorso ciclabile del Brenta in questo tratto è appena ultimato e quindi una bella sorpresa.
Proprio a Strà lasciamo la “Brenta vecchia” (il ramo naturale detta anche Riviera del Brenta che sfocia in Laguna a Fusina) e prendiamo, ora sulla sponda destra, la “Brenta della Cunetta”, ramo realizzato a partire dai primi del 1800 che originariamente sfociava nella laguna di Chioggia e che ora, a seguito di opere idrauliche, dal 1896 sfocia (assieme al Bacchiglione) direttamente in Adriatico dividendo le spiagge di Sottomarina e Isola Verde. Noi lo percorriamo praticamente tutto fino a quando le acque del Brenta e del Bacchiglione si uniscono poco prima di Brondolo. Quando incrociamo la SP7, attraversiamo il ponte e cambiamo argine, prendendo quello sinistro.
Un po’ di attenzione da qui fino a Sottomarina perché manca la sede protetta. Da piazzetta Vigo a Sottomarina, inizia la traversata Chioggia – Pellestrina per la quale ci siamo affidati al trasporto pubblico ACTV.
Pellestrina è un’isola, un Borgo di pescatori con poche automobili , le case sono coloratissime: è sempre molto affascinante, la percorriamo tutta fino all’attracco del ferry boat che ci porterà al Lido di Venezia. Il Lido è in origine il luogo dove i veneziani trascorrevano il periodo estivo, teatro della celebre mostra del Cinema. Qui le automobili si vedono, ma correndo sui Murazzi del lungomare la passeggiata è piacevole fino a Lido SME, attracco del Vaporetto ACTV che ci ha portato a Punta Sabbioni.
Questo tratto di traversata è una vera crociera tra la natura della Laguna e lo spettacolo di Venezia; si vede perfino San Marco da lontano. Sbarchiamo a Punta Sabbioni verso le 18,00 e qui ci aspetta un amico, Lorenzo, che ci guida nel visitare le batterie della prima Guerra mondiale, Amalfi e Vittor Pisani (appena restaurata) un tuffo nel passato, sembra quasi di sognare le curve degli obici.
Prendiamo la ciclabile che da Cavallino, attraverso i campeggi, ci porta a Jesolo Lido e verso le 20,00 arriviamo, dopo 115 km all’Hotel Palme, ottimo per i bikers, centrale, comodo per tutto, dotato di tanti servizi per i viaggiatori in bicicletta compresa una stanza interna dove parcheggiare le bici. Il personale è stato gentilissimo. colazione a buffet abbondante.
Per la cena a Jesolo abbiamo prenotato al Magazzino delle Scope, molto vicino al nostro bike hotel, ma soprattutto atelier della buona cucina. I piatti sono ricercati nel gusto e nella composizione, sono tutte piccole portate, modello tapas, che permettono di assaggiare i diversi sapori della cucina italiana rivisitata con fantasia. Ogni volta è una nuova scoperta. Imperdibile, necessario prenotare.
La mattina del secondo giorno partiamo verso le 9,00 e lungo la ciclabile arriviamo a Jesolo Paese e qui, dopo aver attraversato il ponte, prendiamo la Ciclabile del Sile in un percorso incantato tra cielo, mare, la laguna a sinistra e il fiume a destra. Lasciata la laguna a Portegrandi seguiamo l’argine del Sile nel suo percorso sinuoso. Tutto procede nella massima tranquillità su un fondo in buone condizioni e il pensiero è già al pranzo che ci aspetta di lì a qualche chilometro.