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Come immaginavo Gran Canaria
Se vi chiedessero come immaginate Gran Canaria cosa rispondereste? Nel mio immaginario, come in quello di gran parte di voi, questa isola è fatta di enormi alberghi sul mare, con poco charme, che regalano un po’ di tepore a chi è ancora avvolto da una coltre di freddo e vuole per qualche giorno regalarsi una vacanza non troppo lontano da casa.
E invece no. Gran Canaria è tutt’altro! Vi racconterò di un isola ricca di storia, natura, luoghi eleganti, maison di charme e borghi incantevoli.
I percorsi in bicicletta sono tanti quanti i borghi da visitare. Occhio che alcuni, soprattutto quelli al nord richiedono una gamba allenata per essere raggiunti o una e-bike ben carica!
Io l’ho visitata con il mitico Vittorio Abbombazza Brumotti. Mentre lui girava video spericolati in mezzo alla natura io visitavo in sella alla mia e-bike dei luoghi incantevoli.
Lo sbarco al nord: da Agaete a Tejeda
Sbarcata all’aeroporto di Gran Canaria mi dirigo subito a nord direzione Agaete. Non avevo mai considerato questa possibilità e non avevo mai visto foto che ritraessero questo versante di Gran Canaria. A salutare il mio arrivo un tramonto mozzafiato: a sinistra una palla infuocata che un po’ alla volta veniva ingoiata dall’oceano a destra scogliere rossastre a picco sul mare illuminate dal sole e a impreziosire il tutto una serie di nuvole rosa carico.
Il Villaggio di Agaete
Agaete è un villaggio di casette bianche costruito su di una colata vulcanica di milioni di anni fa e che si tuffa nelle piscine naturali che il mare ha formato proprio vicino al porto.
La valle che si apre alle spalle di questo villaggio, e che prende il suo nome, è caratterizzata da una esplosione di colori e natura. Vale una sosta la necropoli del Maipés, più di 700 tombe di una popolazione pre ispanica costruite su dei calanchi lavici. Pochi chilometri più in là ci sono coltivazioni di banane, caffè, arance e ogni sorta di frutta tropicale. Mi sono ritrovata all’interno di una vera e propria Finca, quella di Berrazales (www.bodegalosberrazales.com).
Ho persino degustato, oltre al vino, il caffè che a me non piace e ho trovato straordinario. Ne producono una quantità limitata (1.500 kg) ed è una varietà tra le più antiche con una percentuale di caffeina di 1.2 contro i 4.5 del caffè che siamo abituati a bere in Italia. Ne ho comprato una piccola quantità perché molto caro … ma vista la rarità ho pensato che una bella moka di domenica mi ricorderà questa intensa esperienza canaria.
Il paesino di Firgas
L’entroterra di Gran Canaria riserva belle sorprese. Nel borgo di Firgas, paese famoso per le fonti naturali, si schiude improvvisamente il paseo de Gran Canaria una spettacolare scalinata con panche di maiolica coloratissime, e una lunga fontana alla fine della quale c’è una rappresentazione di tutte le Isole Canarie.
Il borgo tra i più belli di Spagna: Tejeda
E’ uno dei borghi più belli di Spagna ed in effetti è una chicca incastonata nel cuore montuoso dell’isola di Gran Canaria. Dal Mirador si gode una vista spettacolare dell’intera vallata descritta dallo scrittore Miguel Unamuno ‘la tempesta pietrificata’.
Tejeda è famoso anche per i suoi dolci e i mandorli in fiore.
Il villaggio di Arucas
A pochi chilometri dalla capitale Las Palmas c’è questo coloratissimo borgo conosciuto come la città dei fiori per i giardini ‘La Marchesa’ e le sue piantagioni di banane.
La Chiesa di San Giovanni Battista realizzata con la pietra di cava color scuro, vorrebbe essere un inno alle cattedrali gotiche, ma è una nota un po’ stonata in mezzo ad un borgo ricco di case e palazzi di grande pregio architettonico alcuni dei quali risalenti al 15esimo secolo. Arucas è conosciuta anche per il rum che viene prodotto in una distilleria di antica tradizione che porta il nome pre ispanico del paese, Arehucas.
La capitale Las Palmas
E’ una vera e propria capitale con un importante porto, orlata da un lato da una spiaggia di sabbia dorata, e protetta da una barriera corallina naturale conosciuta come la barra.
Al termine un’imponente costruzione che è l’Auditorium che ha una parete di cristallo proprio dove siede l’orchestra. La sensazione, per chi va ai concerti, è quella di assistere ad uno spettacolo in cui anche l’Oceano è protagonista.
A ora di pranzo le spiagge della città si popolano di ragazzi che giocano a beach volley o si concedono qualche ora al sole. Il centro storico, La Vegueta, è un concentrato di storia e curiosità da scoprire. La piazza di Sant’Anna, con la Cattedrale, è stata riprodotta in tutte le città del Sud America per gli elementi che la contraddistinguono e la circondano. La piazza principale è stata concepita come il luogo in cui coesistono uno accanto all’altro i poteri costituiti: religioso, politico, militare, commerciale, finanziario e giuridico.
Pedalando per le calli del centro si scorgono palazzi e costruzioni che risalgono al 15esimo secolo fino al 19esimo. Tra queste si staglia la casa che ha ospitato più volte Cristoforo Colombo che faceva qui sosta quando viaggiava verso le Americhe.
Da non perdere: il Poema del Mar – l’acquario
Ne ho visti tanti (Genova e Barcellona per citarne due conosciuti e tra i più belli) ma questo ha superato tutte le aspettative.
Si entra in una finta foresta e si comincia dagli anfibi o dai coccodrilli, poi via via si scende fino agli abissi passando per le barriere coralline più belle al mondo e finendo con gli squali più inquietanti. Il rispetto del mare e il monito riferito alle plastiche che lo stanno uccidendo i messaggi più frequenti rivolti a grandi e piccoli. Tutte le info qui.
Maspalomas, un po’ d’estate in pieno inverno
E’ questo il paradiso dei ciclisti che trovano l’estate anche in pieno inverno. Qui le temperature sono sempre gradevoli e consentono di pedalare e macinare chilometri senza soffrire né il caldo né il freddo. Gli alberghi sono stile alveare un po’ impersonali rispetto a quelli “emblematici” che ci sono in altre località e che fanno respirare l’atmosfera canaria.
Potrei dire che spesso e volentieri le Canarie sono così nell’immaginario popolare. Ma anche a Maspalomas c’è qualcosa che mi ha stupito e lasciato a bocca aperta: le dune. Si tratta di un vero e proprio tratto di deserto sul mare in cui all’ora del tramonto si affollano centinaia di persone per vedere il tramonto.
Chiudendo gli occhi e voltando le spalle alle concentrazioni di hotel, ecco che la sensazione è quella di trovarsi in un deserto africano di dune giallo ocra, in cui regna il silenzio e c’è spazio solo per la bellezza.
Mogàn, la Venezia delle Canarie
Ad una ventina di chilometri da Maspalomas sul mare c’è un piccolo borgo di case bianche orlate di tanti colori e ricoperte da bunganvillae e altre piante fiorite. E’ Mogan chiamata la piccola Venezia delle canarie perché con i suoi ponticelli e i piccoli canali che la attraversano la ricorda vagamente.
Dove e cosa mangiare:
Potete leggere il pezzo su Viaggi del Gusto Magazine e scoprirete anche le delizie del palato che offrono questi luoghi.
Dove dormire:
Al Nord
Galdar all’hotel emblematico Agaldar dove si può gustare un’ottima cena. Ha un patio interno che ricorda le tipiche case canarie.
Agaete Las Longueras altro edificio storico arredato in stile inglese e circondato da una vegetazione meravigliosa e bike room anche per le e-bike.
Las Palmas – Il Cordial Malteses è una chicca nel centro di Las Palmas. Assicuratevi che vi facciano portare la bici in camera o ve la facciano tenere in un ripostiglio custodito, dipende da chi vi troverete di fronte alla reception!
Maspalomas – Sea Side Palm Beach è un 5 stelle con un ottimo servizio due piscine di cui una di acqua salata, un’eccellente spa per i massaggi post bici, attaccato al mare e vista dune. Un buon compromesso. Se cercate dei boutique hotel avete sbagliato zona.
E’ un’isola a misura di bicicletta nella quale il rispetto per il ciclista è tangibile!!!
Buone pedalate.