Le belle giornate di questi giorni invitano a week end in bicicletta e noi corriamo subito con la mente ad uno degli itinerari protagonisti dell’edizione 2018 dell’IGRAW, l’Oscar del cicloturismo italiano firmato Viagginbici.com. Quello che vi proponiamo oggi è il Grand Tour della Val di Merse, itinerario cicloturistico di 172 km completamente segnalato, per scoprire un autentico angolo di Toscana. Il tracciato si sviluppa su strade secondarie a basso indice di traffico, da pedalare in più giorni visto che si estende su una vasta area che va dalla Montagnola Senese, la Val d’Elsa, le Crete Senesi fino a sfiorare la Maremma.
Il Grand Tour della Val di Merse
La Val di Merse, affascinante e autentico angolo di Toscana, ha un itinerario cicloturistico permanente, dopo L’Eroica e il Canale Maestro della Chiana, in provincia di Siena è attivo il Grand Tour della Val di Merse, un percorso di circa 172 km completamente segnalato con pannelli direzionali e distanziometrici, questi posti ogni 10 km.
L’itinerario si sviluppa al 90% su strade secondarie a basso indice di traffico, da pedalare in più giorni di puro piacere cicloturistico. Il percorso si distende su una vasta area, penetra nel cuore della Montagnola Senese, arriva alle propaggini meridionali delle vallate dell’Elsa e del Cecina, rotolando a sud, fino alla Valle dell’Ombrone, dove il fiume bruno si insinua nella Maremma grossetana, in un territorio tipicamente collinare caratterizzato da una varietà sorprendente di ambienti naturali, per poi toccare Siena.
Si parte da Piazza Marconi a Sovicille per entrare subito nella zona Montagnola Senese. Ai piedi del borgo si prosegue sulla destra lungo la SP 52 “della Montagnola Senese” in direzione di Ancaiano e Pievescola. Oltrepassato il campeggio “La Montagnola” si continua su una bella strada asfaltata che costeggia fitti boschi di lecci ed incontra nobili vigneti di Sangiovese in corrispondenza della località Trecciano, dove la salita è interrotta da un tratto pianeggiante. Ai piedi del borgo di Ancaiano con la chiesa di San Bartolomeo realizzata su progetto dell’architetto rinascimentale Baldassarre Peruzzi, la strada ricomincia a salire con bei tornati panoramici fino al Passo dell’Incrociati (505 mt s.l.m. km 7,2), spartiacque naturale fra i bacini idrici della Val di Merse (Ombrone) e Val d’Elsa (Arno). La salita però non finisce al valico; si continua sulla destra su strada bianca in direzione La Cetina. Ora le pendenze non sono più regolari, ma si susseguono saliscendi che assecondano le ondulazioni del bosco di lecci, querce e castagni. Al podere Morra finisce la salita e dopo poche centinaia di metri, all’incrocio a V, si tiene la destra seguendo la direzione per Siena. La ripida discesa conduce all’incrocio con la SP 101 “di Montemaggio” e offre, quando il bosco si apre, superbe vedute sul castello di Celsa. Arrivati all’incrocio a T con la strada asfaltata si svolta a sinistra e, poco dopo aver oltrepassato il grande cancello in ferro battuto che chiude l’ingresso al castello, si entra nel comune di Casole d’Elsa. A questo punto la strada inizia a salire per circa 2 km in modo regolare fino al passo di Celsa (km 12,5).
Dopo il valico (573 m s.l.m.) al primo bivio a sinistra, si può deviare a sinistra per visitare il piccolo borgo di Marmoraia, dove oltre al gran panorama, si può ammirare la pieve fortificata dei Santi Maria e Gervasio. Tornati poi sulla SP 101 si scende lungo la stretta e tortuosa discesa (prudenza) affacciata su uno scenario che comprende Colline Metallifere e Alta Val d’Elsa. Dopo 5 km di discesa (km 18), poco prima del borgo di Scorgiano, si gira a sinistra verso Pievescola, che si raggiunge con una strada ondulata di poco meno di 5 km, caratterizzata da tipici muri a secco, vigneti e campi di terra rossa. Pievescola è un possibile punto sosta con bar, ristorante, alimentari. Alla rotatoria davanti al parco del Fungo Innamorato, si svolta a destra, si passa davanti alla pieve romanica di San Giovanni Battista, per poi scendere fino all’incrocio con la SP 541 “Traversa Maremmana” (km 24,5) che si imbocca a destra. Percorsi 100 m, al successivo incrocio, si prosegue a sinistra sulla SP 3 “delle Gallerie” seguendo i cartelli per Mensano e Radicondoli.
Si pedala in salita fino al bivio per Mensano che si lascia sulla destra, continuando su piacevole falsopiano ai margini di un ombroso bosco. Al bivio per Radicondoli, prima di oltrepassarlo, si consiglia una deviazione sulla destra di circa 2 km per visitare il borgo fortificato. Tornati indietro all’incrocio prendiamo la destra per Belforte/Montieri. Si pedala sul crinale che si affaccia sull’Alta Val di Cecina e sul complesso montuoso delle Cornate. Giunti in località Montingegnoli, al quadrivio, si svolta a sinistra entrando nella SP 107 “di Montalcinello” in direzione di Chiusdino (km 39). Si prosegue adesso su una strada di fondo valle talvolta affiancata dalle tubature che sfruttano l’energia geotermica. Al km 44,6 circa si raggiunge il villaggio di Montalcinello continuando in saliscendi alla volta di Chiusdino. Al km 49.3 in località La Battellona, si svolta a destra verso Chiusdino che si raggiunge salendo per 3,5 km sulla SP 31.
strada secondaria asfaltata – “utilizzo diritti foto concessi da Provincia di Siena”Dopo la visita alla parte vecchia del borgo si prosegue alla volta di Ciciano e Montieri, ma in corrispondenza del cartello turistico che indica l’abbazia di San Galgano, si svolta con molta attenzione sulla sinistra imboccando una stretta strada secondaria asfaltata che scende ripida e tortuosa in poco meno di 3 km a incrociare la SP 441 “Massetana”. Si imbocca ora la strada provinciale a sinistra (km 56) verso Palazzetto per proseguire ancora in pianura costeggiando il fiume Merse verso l’abbazia cistercense di San Galgano. Si continua quindi in direzione di Siena. Al km 63,6 circa all’incrocio a T del Madonnino dove si gira a destra lungo la SP 73 bis “Senese Aretina” verso Monticiano, che si raggiunge dopo circa 4 km (km 67,5 circa).
Si prosegue verso la SS 223 “Siena – Grosseto” seguendo la SP 32/A “delle Pinete”. La strada inizialmente declina fino al ponte sul Torrente Gonna (km 71 circa), poi sale con una pendenza media del 5% fino all’incrocio in corrispondenza del Centro Antincendio della Regione Toscana “Pineta di Tocchi”, dove si piega a destra in direzione di Iesa (km 80), sulle carte indicata Lama, che sorge su un balcone naturale che si affaccia sulla vallata selvaggia del Torrente Farma, confine naturale fra la Terra di Siena e la Provincia di Grosseto, enclave naturalistica di estrema rilevanza per la tutela delle biodiversità fluviali. Da Piazza Lama nel centro di Iesa (c’è un bar-alimentari) si seguono le indicazioni per Siena e Grosseto, pedalando lungo una bella strada asfaltata che inizialmente prosegue in pianura per poi scendere ripidamente verso la Bassa Val di Merse. Alla fine della discesa panoramica, affacciata sul Monte Amiata e l’Alta Maremma (attenzione allo scalino che forma il cavalcavia che attraversa la SS 223 “Siena – Grosseto” (km 85), si prosegue dritto fino al successivo incrocio in località Imposto dove si va a destra sulla SP 4 “di Petriolo” in direzione Montepescini. Dopo 700 m in ripida discesa, al km 86 circa, si raggiunge l’incrocio per Montepescini – Casabianca dove si gira a sinistra (qui si può andare fino alle antiche terme di Petriolo continuando a scendere per 2,5 km circa, fino ad attraversare il torrente Farma). L’itinerario si sviluppa ora su strada bianca in pianura fino alla fattoria de Il Santo, punto più meridionale del nostro viaggio. Da lì si scende ripidamente lungo uno sterrato un po’ sconnesso, affiancando un recinto in cui non è difficile incontrare maiali di cinta senese o vacche di razza maremmana (attenzione al fondo stradale), fino al ponte sul fiume Merse. Dal ponte la confluenza fra Merse e Ombrone è a poche decine di metri in linea d’aria. Attraversato il fiume inizia la salita più impegnativa dell’itinerario: dalla quota di 130 mt s.l.m. ci si arrampica per 8,5 km circa, attraverso numerose rampe. Dopo 1,3 km di salita si torna su asfalto, si oltrepassa il villaggio di Montepescini (nella piazzetta c’è una fontanella d’acqua), continuando a sinistra e seguendo le indicazioni per Casciano di Murlo. Le pendenze sono ancora impegnative ad esclusione di un tratto pianeggiante di circa 2 km prima di un’ultima breve rampa che conduce nell’abitato di Casciano di Murlo sulla sommità della collina a 460 m s.l.m. (km 97,5). Possibilità di ristoro.
percorso sterrato nella campagna – “diritti foto concessi da Provincia di Siena”
Si prosegue sempre dritto lungo la SP 33 “della Rocca di Crevole” in direzione di Vescovado di Murlo. Dopo 2 km fuori dal paese si gira a destra, per oltrepassare il Valico del Rospatoio (512 m s.l.m.) e si scende veloci verso l’inconfondibile scenario delle Crete. Si arriva così a Vescovado di Murlo e, attraversata la parte nuova del borgo, si prosegue lungo la SP 34/c “di Murlo” alla volta di Murlo, dove si trova un importante Museo Etrusco. Si torna a Vescovado e si prosegue lungo la SP 33 in direzione di Grosseto. Dopo circa 1 km, si gira a destra destra in direzione di Radi, imboccando la SP 34/b “di Murlo”, panoramica strada bianca da affrontare con prudenza soprattutto nel primo tratto in ripida discesa. Al km 115 circa si torna su asfalto in prossimità di un incrocio caratterizzato da un cipresso filiforme. Si gira a sinistra verso Ville di Corsano e Grosseto. La SP 23/b “di Grotti” in questo tratto è caratterizzata da impegnativi saliscendi. Si pedala ora nella parte più settentrionale delle Crete Senesi. Prima di arrivare alle Ville di Corsano, al km 118,2 circa, si consiglia una breve sosta per ammirare la piccola e elegante pieve di San Giovanni Battista a Corsano, circondata da oliveti che si distendono fino al paese. Dal centro delleVille di Corsano si piega a destra sulla SP 46 in direzione Siena. Alla fine del borgo la strada offre un piacevole slalom tra le colline che si affacciano sulla città del Palio.
Al km 123,8 circa, dopo una breve salita, una stretta discesa sterrata sulla sinistra si affaccia in direzione di Mugnano. A questo punto volendo visitare o pernottare a Siena, è possibile raggiungere la città con una facile deviazione di 10 km (20 km andata e ritorno). L’itinerario prosegue prima in discesa, poi in salita, sempre dritto sulla collina che si eleva dopo l’attraversamento del Torrente Sorra. Si pedala ora su un tipico crinale delle Crete Senesi. Proseguendo sempre dritto, si oltrepassa la SS 223 “Siena – Grosseto” su un cavalcavia versoi Fogliano e San Rocco a Pilli. La strada torna a essere sterrata e procede in salita fino a Fogliano dove ricomincia l’asfalto. Al km 130 circa si imbocca la strada Grossetana in direzione di San Rocco a Pilli. Si attraversa la frazione e all’incrocio prospiciente gli imponenti cancelli della Villa Cavaglioni si piega a destra in Via del Poggetto verso Stigliano, per percorrere una piacevolissima strada secondaria che scende gradualmente verso il Piano di Rosia. Arrivati al km 135.7 circa in corrispondenza del ponticello sul fosso Luco si prende a sinistra e si pedala su sterrato fino al bivio con la SP 99 “del Piano di Rosia” che si imbocca a destra alla volta di Rosia. Lungo la strada si incontrano le possibili deviazioni verso Palazzo a Merse, dove c’è un vecchio mulino del 1200, Orgia, sede del Museo Etnografico del Bosco e della Mezzadria,Brenna, l’antico “mare di Siena”, dove è possibile durante l’estate fare un bagno rinfrescante nel Fiume Merse, Stigliano, con le eleganti torri castello e Torri, dove si trova il chiostro romanico policromo dell’abbazia di Santa Mustiola.
Al km 143,6 circa si entra in Rosia, borgo medievale dominato dalla mole del castello oggi quasi irriconoscibile perché riadattato durante i secoli e dalla graziosa pieve romanica di San Giovanni Battista affiancata da un elegante campanile. Al crocevia all’ingresso del paese si svolta a destra in direzione di Siena e si percorre sempre la SP 73 “Senese – Aretina” fino a Malignano, dove, al bivio sulla sinistra, si prosegue alla volta di Sovicille fino a chiudere, dopo circa 146,5 km, l’anello del Gran Tour della Val di Merse.
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