Il primo divertimento di ogni bambino? Correre. Il primo regalo importante chiesto a Babbo Natale? La bicicletta. La prima conquista di libertà? Imparare a nuotare. “Ecco perché è il triathlon lo sport ideale per crescere. E anche per divertirsi”. Lo dice sorridendo e circondato dai suoi allievi del Trischool la scuola del Raschiani Triathlon Pavese, Leonardo Ballerini a margini allenatore ma soprattutto compagno di scorribande in bicicletta per bambini e ragazzi dai sei ai 16 anni. Trentadue anni, muscoli e sorriso, a mixare forza e dolcezza, più volte campione italiano di triathlon e triathlon cross, (la variante in mountain bike), sesto agli ultimi campionati italiani, Leo, come lo chiamano i suoi ragazzi, allena piccoli grandi talenti che la Federazione Nazionale tiene d’occhio. Ma soprattutto fa divertire e si diverte lui per primo come un matto guidando piccoli triatleti alla scoperta di uno sport completo, equilibrato, appassionante e molto meno logorante rispetto ad altre attività perché muscoli e testa si applicano in ogni allenamenti su attività diverse. “Sono orgoglioso di tutti i miei ragazzi, e soprattutto sono io a essere loro grato perché in ogni gara, dai più piccoli ai più “esperti” tirano fuori qualcosa in più”.
Ma quali sono gli ingredienti del triathlon? “Il divertimento a mille è la prima componente. E sono io il primo a divertirmi”, dice Ballerini mentre gli occhi brillano di entusiasmo. “Ogni allenamento è un mix e una sorpresa, una volta si nuota e si corre, un’altra si va solo in bici, a volte di pedala e poi si corre. E anche quando si esce in bici, facciamo cose sempre diverse, dalla tecnica alla velocità, tra i sentieri nei nostri parchi della Sora o della Vernavola: c’è da sbizzarrirsi. Ma non è troppo pesante per dei bambini piccoli? “Molto meno pesante di quanto fanno i loro coetanei, per esempio agonisti in piscina, che nuotano ore e ore tutti i giorni. A seconda delle età noi ci alleniamo dalle tre alle quattro volte alla settimana, anche le distanze in gara sono correlate alle categorie. I nostri Cuccioli, di 8 e 9 anni, per esempio, nuotano 50 metri, pedalano per 400 e corrono per 200. Gli Esordienti (10- 11 anni) raddoppiano le distanze, e così via”. Da spettatori poi è avvincente assistere anche ai “cambi” quando i piccoli devono mantenere nervi saldi e lucidità durante la transizione da uno sport all’altro seguendo regole ben precise: esci dall’acqua e devi metterti scarpe e casco per la bike, finisci di pedalare e devi rimettere giù la bici nella zona cambio togliere le scarpe e cominciare a correre. La sensazione è quella di una bella lezione di autocontrollo e indipendenza che tornerà utile nella vita.
E per la nuova stagione Leonardo è ancora più motivato a far conoscere il fascino del triathlon: “Sarà il mio ultimo anno di agonismo dopo 25 anni di gara. Ho iniziato a 8 anni. Prima facevo nuoto, ma mi annoiava un po’. Mi portò mio padre per provare ad una gara di triathlon a Biella, erano già campionati italiani. E vinsi. Chiuderò la carriera con un Iron Man a Venezia. Perché non ho dubbi: adesso tra gareggiare e allenare i miei ragazzi preferisco mille volte allenare. Spero che tanti altri giovani si innamorino come noi della disciplina più bella e divertente che c’è: il triathlon”.
Betta Carbone