In bicicletta nel cuore della Toscana lungo la via Francigena, da San Gimignano a Siena
Pedalare da San Gimigniano verso Siena dà l’impressione di essere tra la geografia e la storia, e al centro del mondo. Le strade, d’asfalto o sterrate, passano colline, accompagnano vigneti e incontrano Pievi e paesi. Un panorama di una bellezza anche da ascoltare. Da San Gimignano a Siena sono circa quaranta chilometri con quasi 700 di dislivello e tante meraviglie -Monteriggioni- che meritano di essere onorate, magari con una bici con ruote a tasselli. Si esce da San Gimignano per Porta San Giovanni e si prende per Santa Lucia, proseguendo fino all’abitato, mentre la Via Francigena svolta a destra seguendo un percorso non pedalabile. Oltre Santa Lucia si scende ripidi su una sterrata per Colombaia e Melargrani; poi un breve tratto della Provinciale 1 e la 36 ci guidano verso Bibbiano.
Sono strade tranquille, curve tra boschi e prati che chiedono solo di essere seguite. Arrivando nel paese si incontrano un paio di strutture agrituristiche tra cui l’agriturismo Croce, ieri un convento oggi una tentazione con piscina e parco sui poggi circostanti. Avanti si sale per poggio ai Borboni: ad aspettarci una grande villa e una cappella circolare con cipressi. Dopodiché discesa sterrata, pericolosa, fino alla provinciale 68 per Colle Val d’Elsa, dove si arriva un meno di un chilometro scarrozzati da una comoda pista ciclabile.
In tutto la pista misura circa 8km e viaggia da Colle Val d’Elsa a Poggibonsi dal 2011, ricalcando il percorso di una ferrovia in funzione fino agli anni ’80. Dopodiché si è in Colle Val d’Elsa, sull’Elsa e sulla Via Francigena. Il paese di oggi è l’unione di tre borghi di ieri: il castello di Piticciano sulla collina, il borgo Santa Caterina che degrada dal castello e “il piano”, sul fiume, dove cartiere, filande e vetrerie, già lavoravano nel medioevo, mentre la Via portava traffico di uomini e merci.
Era contesa tra Firenze e Siena e, da alleata con la prima, sconfisse la seconda nella “battaglia di Colle” del 1269. Si può pernottare al Convento di San Francesco, all’inizio dell’omonima via, gradita l’offerta.L’uscita da Colle Val d’Elsa è verso sud-est, in direzione via dei Mille. Avanti incrociamo la Provinciale di Castello di Staggia e prendiamo a sinistra, località “Ponelle”: Siamo su una sterrata impr eziosita dai cipressi, pedaliamo tra rilievi appena disegnati; proseguiamo in direzione sud-est per strada Cerrella e la Provinciale Colligiana; non ci siamo persi, purtroppo. A sinistra ci accompagna la Firenze- Siena, addirittura. Una rotonda e una svolta a sinistra: siamo ai piedi di Monteriggioni.
Con tutto rispetto per le nostre biciclette, vorremmo entrare nel borgo a cavallo. Le torri e la cinta muraria sono lì come i senesi le costruirono nel 1213 a protezione della Cassia sul confine con Firenze, con le porte di San Giovanni a ovest e Romea a est. All’interno del borgo ci sono case, giardini, cortili, uliveti e la grande Piazza Roma. Monteriggioni rifugio dei Senesi sconfitti da Firenze; dimora di soldati che difendevano Siena, ancorada Firenze, e presa da esuli Senesi poi sconfitti. Festeggiamenti e ricorrenze nei primi giorni del prossimo luglioricorderanno quel passato, che passato non è affatto, con musiche, costumi e storie da raccontare. Oltre a questo, ristoranti e trattorie, all’interno delle mura. “L’antico travaglio” si trova pasta fresca, bistecche alla fiorentina e rossi toscani; addirittura gelato artigianale, per finire bene. Altrimenti la Casa Famiglia Assunta, 20 posti letto proprio in piazza Roma.
Si esce da Monteriggioni scendendo sulla Francigena, proprio come Sigerico. Da qui a Siena non vogliamo avere fretta. La strada scende e sale, a volte anche in modo brusco e con fondo sconnesso, da portare la bici a mano. Si segue per Bracciano, si prende la Cassia, si percorre per la strada del Petriccio. Ci si arrampica e ci si tuffa fino a Belcaro, poi si passa sotto la tangenziale e ci si avvicina a Siena da Viale Mameli e via Cavour, poi su per il cuore di Siena. Siena è arte, storia, cultura. Il centro storico è patrimonio dell’umanità, secondo l’Unesco; l’arredo urbano medievale, l’unicità di Piazza del Campo, il Palio e le contrade.
Nel X secolo Siena diventa importante centro medievale per essere sulla strada per Roma; cresce di importanza e si espande arrivando a combattere Firenze più di una volta fino al suo massimo splendore, sotto il Governo dei Nove, 1287. Nel 1348 arriva la peste, e il decadimento. Palazzi, ville, musei; il Complesso di Santa Maria della Scala fondato intorno all’anno mille, per esempio. Per scendere invece a questioni che ci riguardano più da vicino, attorno al numero 200 di via della Camollia possiamo far dare un’occhiata alle bici mentre ci godiamo Siena:doveroso pellegrinaggio religioso, laico, artistico o ambientale addirittura. Siena è una magia unica e continua.
Reportage di Alessandro Avalli