Oggi vi proponiamo un percorso in bicicletta lungo la meravigliosa Val d’Orcia. Da Siena verso San Quirico d’Orcia è un Paradiso in Terra. Colline verdi oppure d’oro. Chiese, torri, ospitali. Strade sterrate o argillose, comunque lastricate di memoria. Meno di 50 chilometri da pedalare su bici da strada o MTB, sulla Cassia o attraverso le Strade Bianche, con strappi sul finire che pretendono un certo impegno. Da qui fino a Roma le crete senesi rallenteranno la nostra marcia e accorceranno le tappe, probabilmente per farsi ammirare. La partenza da Siena è dalla Croce del Travaglio, l’intersecazione della Francigena con una strada antica Etrusca che a ovest arriva fino a Castelvecchio.
La Via oggi è via di Camollìa, via Montanini, via di Pantaneto; strade sempre strette e spesso affollate, non pedalabili. Si esce dalla città passando da Porta Romana e si arriva a Isola d’Arbia si pedalando sulla Fancigena nell’incanto del paesaggio a sud di Siena, sr2. Si sale dolci per colle Malamerenda, tra le ombre dei cipressi e sotto le nuvole innocue di quel cielo da artista; non ci fermiamo ma arrivati su guardiamo lontano e ci riempiamo del paesaggio.
A Isola d’Arbia possiamo dedicare uno sguardo alla chiesa di Sant’Ilario, semplice e incantevole come il suo mondo intorno. Proseguiamo sulla Cassia, accompagnati dal Tessa e dall’Arbia, torrente e fiume, a destra e a sinistra, fino a Monteroni d’Arbia. Il borgo e il mulino fortificato della Grancia sono da vedere. Il mulino è del 1.300 e produceva mezza tonnellata di farina. “Chi va al mulino s’infarina” dicono qui a chi di noi chiederà indicazioni per arrivarci, ma ci sta.
Lasciato Monteroni si pedala in direzione Ponte d’Arbia per arrivare a Buonconvento. Pedalando in questo incanto potremmo trovarci nel mezzo del contrasto tra il verde e l’azzurro, tra le colline e il cielo, nelle belle giornate. Oppure che le nuvole rendano il cielo argento e la terra scura, ma non sono certo giornate meno belle. A Buonconvento non si può non fermarsi, ovvio per via del nome. Nel centro della provincia Senese e alla foce dell’Arbia, Buonconvento è vicino alla pieve di Percenna, sviluppandosi di riflesso a questa e al conseguente traffico sulla Francigena.
Passare sotto l’arco di Porta Senese, ammirare le mura di cinta e le torri, arrivare al centro storico fino a Palazzo Pretorio è un viaggio nel tempo. Poi pedaliamo verso la porta meridionale e usciamo dal borgo, senza fretta. Si prosegue e si sale: per Torrenieri la strada si alza di 80 metri di dislivello per un chilometro e mezzo.
Torrenieri è Turreiner per Sigerico, tappa XIII del suo viaggio da Roma. A qui si può arrivare, con un po’ più di fatica e con una buona mountain bike, passando per Montalcino. Il bivio lo troviamo dopo Buonconvento a destra e ci fa evitare la Cassia, ci fa sentire eroi come i ciclisti delle Strade Bianche e vedere altra ulteriore bellezza.
Montalcino oggi è al confine della Provincia di Grosseto ma fa parte del senese dal XIII secolo, è la fine della Val d’Orcia e il nord-ovest del Monte Amiata. Per dire che arrivati lì, ogni angolo è terra di bellezza unica che ci rende fieri nel mondo. Scesi da Montalcino e risaliti per Torrenieri si prosegue fino a San Quirico d’Orcia. Comune della Val d’Orcia e attraversato dalla Francigena, San Quirico si ammira da subito: entrati in città da Porta Senese si c’è la Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta, monumento Romanico che ha di Lombardo, il più importante.
Avanti fino alla piazzetta c’è la chiesa di San Francesco e oltre un’altra chiesa, romanica, di Santa Maria Assunta. Dopodiché l’ospitale di San Quirico, con ancora il pozzo nel cortile, splendida eredità del XV secolo. Per ospitalità dobbiamo tornare all’ingresso del borgo, ci sono una trentina di posti letto ma è richiesta la credenziale. Queste e altre info al sito ufficiale: www.comunesanquirico.it Altrimenti, oppure prima di tutto, possiamo fermarci e ascoltare la Val d’Orcia; San Quirico e Pienza; Montalcino, Castiglione, Radicofani; Crete, prati, e cieli. Bellezza eterna che si parla, e noi piccoli come uomini in silenzio ad ascoltare.
Alessandro Avalli