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Essenziali i sistemi di illuminazione per bicicletta lo sono sempre, ma in inverno risultano ancor più importanti, non soltanto perché le ore di luce si riducono nettamente, ma anche perché a ridurre la visibilità concorrono agenti metereologici avversi come possono ad esempio essere la pioggia, l’umidità e la nebbia. Ci riferiamo in particolare al ciclismo sportivo su strada e al commuting, discipline verso le quali ci rivolgiamo più specificamente in questa occasione.
Luci per vedere e per farsi vedere
Le luci per biciclette stradali sono suddivisibili in due categorie: quelle che assicurano un’illuminazione sufficiente per consentire di vedere cosa c’è sulla strada e quelle che progettate per garantire semplicemente che il ciclista sia visto dagli altri utenti della strada: insomma, luci per vedere e luci per farsi vedere, con le prime che evidentemente svolgono entrambe le funzioni. A cambiare, nei due casi, sono i lumen di cui è capace il dispositivo, che è parametro che misura quantitativamente il fascio luminoso prodotto dalla lampada (o meglio del led, che grazie al loro basso consumo energetico rappresentano la tipologia utilizzata praticamente su tutti i sistemi di illuminazione per bicicletta).
Resta il fatto che ai fini della sicurezza, nel ciclismo sportivo su strada e nella mobilità urbana ed extraurbana, farsi vedere dai veicoli circolanti è in molti casi più importante che vedere o illuminare la strada che si sta percorrendo.
Luce anteriore, posteriore e laterale
La maggior parte dei ciclisti oggi ha capito che la luce posteriore rossa è accessorio fondamentale per rendersi visibili dagli altri utilizzatori della strada; lo è sia di notte che di giorno; allo stesso modo sono ancora troppi a credere che nelle ore diurne del faro anteriore a luce bianca si possa fare a meno, perché quel che conta è rendersi il più possibile visibili da chi sopravviene da dietro. Nulla di più sbagliato: quando con la bici si circola su strade aperte al traffico l’imperativo è rendersi il più possibile visibili da tutti i lati e in tutte le ore. In questo senso anche la luce anteriore ha molta importanza anche di giorno, in quanto dispositivo utile per allertare chi proviene in direzione contraria o anche chi sopraggiunge lateralmente rispetto alla nostra traiettoria.
In contesti di utilizzo urbano, inoltre, altrettanta importanza assumono quei dispositivi per la visibilità “passiva” applicati lateralmente alla bicicletta, proprio quelli che i produttori devono inserire per legge nella dotazione delle biciclette, ma che troppe volte si rimuove non appena si toglie la bici dalla scatola, perché considerati esteticamente poco gradevoli: ci riferiamo ai catadiottri (di colore arancione oppure trasparente), che rappresentano un dispositivo obbligatorio nel Codice della Strada; in mancanza di questi occorrono dispositivi di illuminazione/visibilità che riescano a proiettare anche lateralmente il loro fascio di luce.
Come utilizzare la luce anteriore
L’utilizzo diurno della luce bianca frontale dovrebbe privilegiare una emissione di luce centrale e diretta, piuttosto che diffusa e ampia (che invece è da preferire nelle ore notturne). La tipologia del fascio di luce va di pari passo con la potenza: nell’ottica di un utilizzo stradistico diurno, saranno da preferire modelli con almeno 200 lumen, che invece durante le ore notturne è da considerare un livello di potenza appena sufficiente per svolgere anche una funzione di illuminazione attiva della sede stradale. Allo stesso modo, nelle ore diurne, per essere meglio e più rapidamente visibili, i dispositivi anteriori dovranno essere utilizzati sempre in modalità intermittente.
Come utilizzare la luce posteriore
Tutte le luci posteriori rosse per bicicletta hanno una potenza inferiore rispetto alle anteriori, visto che in questo caso la necessità è esclusivamente quella di essere visti. La modalità di funzionamento migliore per essere percepiti e attirare l’attenzione da parte di chi sopraggiunge è di sicuro quella intermittente, che tra l’altro consuma ancora meno energia. Ci sono però delle eccezioni a questa modalità: quando si pedala con bici sportive in gruppo la luce posteriore dovrebbe essere fissa per non dare troppo disturbo ai ciclisti che seguono; quando inoltre si pedala di notte – o più precisamente, “un’ora dopo il tramonto e un’ora prima dell’alba” – la luce posteriore rossa deve essere fissa, in osservanza delle regole del Codice della Strada.
Alimentazione e autonomia
La maggior parte dei dispositivi di illuminazione per bicicletta presenti in commercio sono alimentati con batterie; nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di batterie ricaricabili, integrate nel dispositivo. Si ottiene così un sistema snello, relativamente leggero, con un’autonomia che è in funzione della potenza del modello in oggetto e, ancor più di questo, dalla modalità con cui si utilizza il dispositivo (luce continua o intermittente). È sempre vero, inoltre, che le luci anteriori consumano di più di quelle anteriori, per i motivi spiegati prima.
Una valida alternativa alla alimentazione a batteria è quella della dinamo inserita nel mozzo anteriore su componenti specifici per questa funzione. A sua volta alla dinamo è collegato un alimentatore, che fornisce l’energia necessaria al dispositivo che si vuole collegare (può essere una luce o anche un altro dispositivo elettronico come uno smartphone o un navigatore). Con l’alimentazione a dinamo evidentemente non c’è l’incombenza di dover ricaricare o il rischio di rimanere senza energia, ma al tempo stesso si tratta di un sistema nel complesso relativamente pesante e più ingombrante e che inoltre produce anche un minimo di frizione in più nello scorrimento del mozzo. Per questi motivi la dinamo risulta più adatta per il commuting o per le biciclette urban, molto meno per le “sportive”.
Un’alternativa all’alimentazione a dinamo è infine rappresentata dai sistemi di illuminazione alimentati per induzione magnetica. In questo caso il led sfrutta l’energia accumulata da un generatore che impiega il principio della corrente parassita: qui il flusso magnetico è generato da magneti permanenti che a loro volta sfruttano il flusso magnetico prodotto da elementi metallici rotanti della bicicletta (cerchi, raggi, o elementi metallici applicati sui raggi), generando in questo modo energia elettrica trasmessa via cavo ai rispettivi led (sia anteriori che posteriori). Rispetto al sistema a dinamo questo sistema non produce alcuna frizione, pesa generalmente poco, ma sviluppa un quantitativo inferiore di energia, quindi minore fascio di luce. I sistemi di illuminazione a induzione più evoluti, inoltre, sono molto costosi, mentre quelli più basici ed economici producono un quantitativo di energia davvero minimo.
Le nostre proposte
Garmin Varia
Una “luce/radar”, che riconosce l’avvicinamento dei veicoli fin da una distanza di 140 metri. Il radar si installa sulla parte posteriore del reggisella ed è provvisto di luce rossa a led che si illumina e lampeggia per avvisare i veicoli in avvicinamento della presenza di un ciclista sul loro percorso. Scansiona un raggio di 220 gradi ed i suoi led offrono una visibilità fino a ben 1600 metri. Prezzo indicativo: 200 euro, www.garmin.com
Enfitnix xLite100
Oltre alla funzione di faro posteriore funziona da stop di arresto: il meccanismo giroscopico interno consente ai 20 led di cui è provvisto di aumentare l’intensità luminosa nel momento in cui la bici subisce una decelerazione. Pesa solo 38 grammi. La batteria si ricarica tramite porta Usb. Prezzo indicativo: 20 euro, www.enfitnix.com
Ravemen CR1000
Con i suoi 1000 lumen il CR1000 è il faro anteriore più potente di questo marchio specializzato nei sistemi di illuminazione per bici. È perfetto per i rider che non solo vogliono o devono andare in bici di notte, ma che nelle tenebre vogliono tenere anche alter le velocità, ad esempio per gli ultracyclist. È alimentato con una batteria agli ioni di litio ricaricabile. Prezzo indicativo: 70 euro, www.ravemen.com
Bontrager Glo/Ember
Un set luci compatto, leggero, tascabile. Per essere visti durante il giorno. Si installano su qualsiasi bici in pochissimo tempo grazie ai versatili supporti. Sono alimentate da batterie “a bottone”. Prezzo indicativo: 25 euro, www.trekbikes.com
Lezyne Macro Drive Duo
Un faro “due in uno”, da montare preferibilmente sul casco: intergalactic il led anteriore a luce bianca e quello posterior rosso, come una potenza rispettivamente di 700 e 30 lumen. Si ricarica con un cavo Usb. Prezzo indicativo: 60 euro, www.lezyne.com
Sigma Buster 200
Ha un led che non è certo dei più potenti (200 lumen) ma questo faro anteriore spicca per la profondità di campo del fascio luminoso, che arriva fino a 50 metri. Oltre a quella fissa prevede ben cinque modalità di luce intermittente. Prezzo indicativo: 33 euro, www.sigmasport.com