Ci sono luoghi in cui si pedala tra vette maestose e panorami mozzafiato, e Crans-Montana nel Vallese è tra questi. Per arrivarci in treno da Milano ci vogliono solo tre ore. Si raggiunge la stazione ferroviaria di Sierre e da lì, seguendo una linea rossa dipinta sull’asfalto, si è rapidamente alla funicolare che in 15 minuti porta a destinazione. Ma attenzione, non è una funicolare come le altre: è la più lunga d’Europa (4 km con 927 m di dislivello), è stata costruita nel 1911 e completamente ristrutturata nel 2022, e fa corse ogni 20 minuti dalla mattina alla sera.
Per esplorare su due ruote questo angolo di Svizzera ho appuntamento all’Ufficio del turismo con Erika e Stephane, guide esperte di mtb che mi accompagneranno – insieme ad altri cinque italiani – alla scoperta di un territorio a misura di ciclista, grazie a 177 km di percorsi per la mountain bike e 200 km per la bici da strada.
Chi vuole fare una vacanza attiva può noleggiare sia la bicicletta che il casco. Noi optiamo per una e-mtb con telaio in carbonio, freni a disco, copertoni maggiorati e cambio elettronico. Erika ci spiega che il giro che faremo dura all’incirca due ore e mezza: saliremo da 1.497 a 2.259 metri suddivisi in due gruppi (io e l’altra ragazza della comitiva faremo un tratto in ovovia).
Il tempo di adattare le bici alle nostre misure e partiamo con una piacevolissima sgambata che ci porta nei pressi di uno dei nove laghi presenti in zona. Sulla sua sponda c’è un campeggio ben organizzato, e poco distante un delizioso ristorante: si chiama La Plage e ci torneremo più tardi per cena – quando ammireremo un suggestivo panorama all’imbrunire e assaggeremo piatti e vini di ottimo livello.
Stephane mi racconta che c’è una grande varietà di itinerari per mtb, per tutti i livelli di preparazione. I più semplici sono il Brisses Bike di 5 km, l’ideale per una prima uscita dopo un periodo di inattività, e il Cry d’Er Bike di 7 km che prevede l’utilizzo della telecabina per raggiungere la vetta e pedalare fra praterie e boschi alpini alla scoperta di Chetzeron, Corbyre e L’Amouva. Ma ci sono anche giri più impegnativi, come il Valais Panorama Bike che attraversa alpeggi isolati per 26 o 30 km, oppure il CM Bike Marathon di 49 km che è consigliabile ai biker esperti e allenati.
Ci avventuriamo ad andatura tranquilla in un bosco dai colori e profumi intensi. Alcuni passaggi sono stretti e col terreno bitorzoluto per via delle radici, ma è tutto gestibile e divertente. Quando gli alberi si diradano si scorge il lago sulla sinistra, mentre sulla destra ci sono canali d’acqua che zigzagano disegnando sentieri che non sono mai scontati e noiosi. Si chiamano Bisse e sono canali di irrigazione molto antichi, la loro costruzione risale al XIV secolo. Si tratta di vere e proprie opere dell’ingegneria idraulica realizzate per portare l’acqua dalle sorgenti ai pascoli e alle coltivazioni.
Pedaliamo in una vegetazione fitta che ci regala temperatura fresca e aria pulita da respirare a pieni polmoni. Usciti dal bosco percorriamo una strada – a doppio senso di marcia e con poco traffico – che conduce a un altro punto in cui si può lasciare l’asfalto per entrare nel bosco, e poi iniziare la salita che porta a oltre duemila metri. Obiettivo di giornata che “noi ragazze” decidiamo di raggiungere facendo un tratto a bordo della telecabina che ci regala una vista unica. Caricare l’e-bike è semplice grazie all’aiuto dell’addetto della telecabina che fornisce assistenza ai passeggeri, e all’arrivo in vetta troviamo Stephan che ha viaggiato nella cabina davanti alla nostra proprio per aiutarci nelle manovre di scarico.
Ci rimettiamo in sella e ci godiamo il paesaggio dolce e ondulato che porta a Chetzeron, dove si resta senza fiato per la vista straordinaria, per i cartelli del Bike Park che indicano una pista nera e una blu (è lo stesso sistema standardizzato di colori legato al livello di difficoltà nello sci) e per l’edificio che ci si trova di fronte. È una ex-stazione degli impianti di risalita (2.112 m) che è stata trasformata in ristorante nel 2009, e poi in albergo nel 2014. Una struttura in cemento, pietra e legno di quercia, sostenibile al 100% e con interni dal design ricercato, dove abbiamo la fortuna di pranzare all’aperto con uno splendido sole che provvidenzialmente asciuga il sudore e illumina il maestoso panorama che ci circonda.
Terminato il pranzo, il gruppo si divide nuovamente per affrontare la discesa. La scelta è fra le curve tecniche e veloci della pista blu e gli ampi tornanti di sterrato e ghiaia che scendono dall’altro versante. Io sperimento la seconda opzione, che comunque regala un pizzico di adrenalina.
Per tutti la meta è la cittadina di Sierre, dove ci attende una merenda a base di formaggio, buon vino e pane di segale prodotto con farine locali, prima di riprendere la funicolare e riconsegnare le e-mtb. “Il noleggio delle biciclette fornite dall’Ecole Suisse de Ski (www.esscrans-montana.ch) prevede sempre l’accompagnamento da parte di una guida della nostra Bike School, e ciò permette di vivere un’esperienza a pedali che è davvero unica”, mi spiega Erika.
Chiacchierando scopro che da queste parti ci sono alberghi certificati “Swiss Bike Hotel”. Sono dotati di punti di ricarica e lavaggio, hanno attrezzi per le riparazioni e locali custoditi, e preparano pasti per ciclisti. Ma i servizi bike friendly sono diffusi e permettono di trasportare la bici su funicolare, bus e navette. Gli impianti di risalita sono aperti tutto l’anno e si può usufruire di tariffe preferenziali con la My Explorer Card. Ma le sorprese non finiscono qui: vicino al centralissimo Ufficio del turismo c’è una colonnina dove è possibile gonfiare le gomme e lavare le bici con un potente getto d’acqua. Una gran comodità, che ci permette di rimuovere polvere e fango dalle bici prima di restituirle.
Per chi preferisce la bici da corsa ci sono 10 itinerari ideati dall’ex professionista su strada Steve Morabito, mentre per le cicliste – novità assoluta di quest’anno – sono stati creati pacchetti di 4 giorni e 3 notti (con mezza pensione) per pedalare in compagnia di Nathalie Monnier, una vera celebrità da queste parti. Si può scegliere tra la formula Easy, per rimettersi in forma (magari anche con l’e-bike), e la formula Challenge riservata alle più allenate.
Nei tre giorni che ho trascorso in questo angolo di Svizzera ho scoperto che a Crans-Montana si gode un panorama a 180° delle Alpi, e che la sua regione si sviluppa ad altitudini differenti. Il centro cittadino è a circa 1.500 m, mentre il punto più alto raggiungibile con gli impianti di risalita è il ghiacciaio della Plaine Morte che si trova a 2.927 m.
Ho scoperto che si pedala immersi in una natura incontaminata e che si possono fare passeggiate a piedi indimenticabili. Ho camminato lungo il Bisse du Ro, uno spettacolare percorso scolpito nella roccia che costeggia pareti vertiginose e attraversa una passerella – inaugurata nel 2020 – a 120 m di altezza. Conduce nella Valle del Ertenze, un ambiente aspro e selvaggio dove regnano la pace e il silenzio. Una bellissima escursione di 12 km (dislivello positivo 144 m) che termina alla diga di Rawyl e in prossimità delle acque celesti del Lago di Tzeuzier. Durante la camminata ci si immerge in un paesaggio da cartolina reso ancor più straordinario dalla presenza di piante e fiori come l’aquilegia, i bottoni d’oro, le orchidee selvatiche, le ginestre, gli abeti rossi, il pino mugo e una grande varietà di essenze arboree.
Ho scoperto che esistono 40 tipologie di vini nei 200 ettari di vigneto dell’altopiano di Crans-Montana. Alla cantina Le Tambourin, di Corin-sur-Sierre, ho degustato vini bianchi, rossi e “invecchiati in barrique”. Il mio preferito è il Fendant, un vino bianco prodotto principalmente con l’uva Chasselas – la varietà più diffusa in Svizzera. Ha un gusto secco, con una buona acidità e un basso contenuto di zuccheri residui. Bevuto con moderazione, può essere considerato adatto agli sportivi perché ha una maggiore capacità di idratazione, è più leggero (quindi più digeribile) e fornisce meno calorie rispetto a un vino dolce.
E ho scoperto che si possono fare molteplici attività sportive grazie all’Alaia Chalet – un centro sportivo all’avanguardia dedicato agli sport di scivolamento tra cui trampolino, bmx e skateboard – e all’Etang Long, uno spazio ben attrezzato con lettini e ombrelloni, campi da beach volley e un WakePark sul lago con due impianti per lo sci nautico.
Per informazioni www.crans-montana.ch
Fulvia Camisa