Questo di oggi è l’itinerario in bicicletta da Magenta a Pavia, una cinquantina di chilometri, propostoci da Mario e i suoi amici.
Siamo un gruppo di pensionati e, per la nostra non più giovane età, andando in bicicletta ci piace percorrere tragitti pianeggianti e lontani dal traffico. Le piste lungo i cinque navigli lombardi sono quindi percorsi ideali per noi.
La bicicletta inoltre è un mezzo di trasporto che ci permette di apprezzare l’ambiente circostante, con calma e attenzione, e ci offre un modo di viaggiare che non si può paragonare con nessun altro mezzo di trasporto.
Oggi abbiamo pedalato in parte lungo il Naviglio Grande e poi lungo il Naviglio di Bereguardo.
Raggiungiamo in treno Magenta e da qui, con le nostre bici, in breve tempo siamo lungo il Naviglio Grande, da dove proseguiamo sino a Robecco. Lo splendore raggiunto da questo comune, ad iniziare dal 1500, è testimoniato dalle splendide ville, costruite lungo il Naviglio da alcune famiglie nobili milanesi ed ancora oggi ben conservate; tra queste, Villa Gaia, la più grande, residenza estiva di Federico Confalonieri (1785-1846), patriota dell’Italia unita. Poco prima, lungo il Naviglio, abbiamo ammirato il Palazzo Archinto, edificio carico di fascino e di storia. Proseguiamo lungo la ciclabile, costeggiando il Naviglio gonfio d’acqua, sino ad Abbiategrasso, prestando attenzione nel pedalare, perché in alcuni tratti mancano le protezioni a lato. Arriviamo a Castelletto Mendosio, una piccola frazione dove il naviglio si divide: una parte va verso Milano e l’altra diventa il Naviglio di Bereguardo. Imbocchiamo da qui la ciclabile lungo il Naviglio di Bereguardo e ci troviamo in una zona verdeggiante, che si estende a perdita d’occhio, con campi e con cascine in lontananza.
Dopo circa 6 km, lungo il Naviglio di Bereguardo, lasciamo la pista e deviamo a destra, per visitare l’Abbazia gotica cistercense del piccolo comune di Morimondo. La costruzione iniziò poco prima del 1200, ad opera di alcuni monaci che erano arrivati dall’Abbazia di Morimond, vicino a Digione. Il complesso cistercense raggiunse il massimo splendore tra il XII e il XIV secolo. Dopo alterne vicende, nel 1991 il cardinale Carlo Maria Martini affidò ad un ordine religioso il compito di rilanciare l’abbazia come centro di spiritualità. Sostando nel piazzale antistante e camminando all’interno, si lascia la vita frenetica di ogni giorno e ci si immerge nella tranquillità di questo ambiente medievale.
Ritorniamo nuovamente sulla ciclabile e attraversiamo, per alcuni chilometri, una campagna sconfinata, tutta verde, in un paesaggio uniforme e solenne; la pista ha un fondo stradale molto buono, con l’unico neo della mancanza di protezione dal lato del canale. Dopo circa 35 km da Magenta, giungiamo a Bereguardo, dove il Naviglio termina. Il nome di questo comune si rifà alla letteratura francese, italianizzando il nome francese di «Bel-Regard» (“Bello Sguardo”) in Bereguardo; qui diamo un’occhiata al Castello Visconteo, una struttura imponente al centro dell’abitato, circondato da un fossato, un tempo alimentato dall’acqua del vicino naviglio. Il castello venne iniziato verso la metà del 1300 da Luchino Visconti.
Non è ancora ora di pranzo e quindi decidiamo di proseguire lungo strade comunali verso la nostra meta, Pavia. Ci fermiamo a Trivolzio, paese che diede i natali a San Riccardo Pampuri (1897 – 1930), medico e religioso dell’Ordine dei Fatebenefratelli; nella Chiesa parrocchiale (sec. XV) sono custodite le sue spoglie. Sostiamo poi, in località San Varese, alla Cascina dell’airone, una tipica trattoria ricavata in un antico casale medioevale, elegantemente ristrutturato. Dopo un pranzo ricco e gustoso, riprendiamo le biciclette e pedaliamo lungo una strada comunale che ci porta alla frazione Casottole; da qui, con una ciclabile di circa 4 Km, attraversiamo il centro di Torre d’Isola e giungiamo a Massaua, piccola frazione lungo la “strada della Sora”, che collega Torre d’Isola con la città di Pavia. Avvicinandoci al centro di Pavia, il traffico aumenta di intensità. Dal luogo della sosta pranzo abbiamo percorso circa 10 km.
Pavia
A Pavia è d’obbligo una visita al centro storico. Città romana con il nome di Ticinum, Pavia divenne capitale del regno longobardo; dal Medioevo è sede di una delle più antiche Università italiane, essendo stata fondata nel 1361. Sostiamo in Piazza della Vittoria, dove si trova il Palazzo Broletto, risalente al XII secolo, eretto per volere del vescovo San Damiano; in seguito l’edificio divenne palazzo comunale. In breve giungiamo davanti al Duomo, dedicato a Santo Stefano e Santa Maria Assunta. E’ la più imponente chiesa di Pavia, magnifico esempio di architettura rinascimentale lombarda.
I lavori di edificazione, commissionati dal vescovo Ascanio Maria Sforza Visconti, iniziarono nel 1488, ma vennero protratti per secoli; il Duomo rimase incompiuto fino a fine Ottocento, quando finalmente il prospetto e la cupola vennero terminati, in base all’originario progetto. Entriamo per una visita e scopriamo le sue notevoli dimensioni; la struttura è a croce greca; la cupola centrale, a pianta ottagonale, ha un’altezza di ben 97 metri! La chiesa contiene le spoglie di San Siro, il primo vescovo di Pavia (III-IV secolo). Ritorniamo ora verso piazza Minerva, dove, al centro della piazza, c’è il monumento alla Dea Minerva; l’opera risale al 1938 e fu realizzata dallo scultore Francesco Messina. Poco distante c’è la stazione ferroviaria, dove termina la nostra piacevole gita in bicicletta, e da qui riprendiamo il treno per rientrare. Abbiamo percorso poco più di 50 km.
Reportage a cura di Mario Titli
Gruppo “OVER” – Fiab Torino “Bici e dintorni”