Cosa troverai in questo articolo:
Ultima parte del viaggio di Davide e Daniele in bici in Marocco,
per raccogliere fondi per ADMO; quali migliori testimonial di loro due, ricevente e donatore di midollo? Ecco cosa ci raccontano oggi.
“Dopo aver attraversato altri passi, tra cui quello più alto a 2910m del Col du Ouano
in piena notte, con una temperatura di circa 4 gradi e un po’ di nevischio siamo
discesi verso Ihoudigene, dove fortunatamente abbiamo trovato un Gite,
una sorta di albergo marocchino, in cui cenare e passare la notte al caldo delle coperte.
In questo tratto di pista dal panorama lunare abbiamo lottato con il vento contrario ed abbiamo dovuto spingere parecchio sui pedali.
Il giorno seguente arriviamo per l’ora di pranzo a Boumalne Dades,
il primo centro importante che incontriamo dalla nostra partenza e ci fermiamo a mangiare della carne cotta alla brace, ci concediamo una coca cola,
per poi riprendere la nostra pedalata verso Tamaloute,
dove dormiamo nel primo Gite con dei letti normali, lenzuola pulite ed il bagno in camera, ci sembrava di essere in una reggia.
Dalla partenza del nostro viaggio abbiamo percorso circa 400 km.
Arriviamo finalmente al deserto… per me è la prima volta e ne rimango affascinato, siamo ad un’altitudine di circa 1600m, seguendo la pista ci capita di trovare anche dei resti di animali, proprio come nei cartoni animati di Lucky Luke ed i fratelli Dalton.
Decidiamo di recuperare un po’ e inizio a spingere sui pedali con Daniele che mi sta in scia, viaggiamo lanciati ad una velocità di circa 25/30 km h fino a quando in una discesa non vedo una pietra e… boom, storto il cerchione ed il tubolare non regge.
Inseriamo la camera d’aria ma non tiene… nonostante avessimo controllato che non ci fossero oggetti contundenti nel copertone un paio di spine ci sono scappate; decidiamo di cambiare nuovamente la camera d’aria stando più attenti, riprendiamo il nostro viaggio nel deserto, ma dopo un paio d’ore; in concomitanza del tramonto la ruota è nuovamente a terra.
Ci troviamo a percorrere 15 km spingendo le nostre bici fino ad un riparo di fortuna,
siamo ormai a meno di 100km dalla meta,
ed entrambi siamo determinati a finire il nostro viaggio in sella.
Ci mancano ancora 5 passi da oltrepassare per tonare ad Imnifri,
nostro punto di partenza ed arrivo.
Proviamo a mettere nella camera d’aria della schiuma riparatrice, la ruota pare tenere.
Abbiamo ancora 4 giorni prima del volo di rientro, decidiamo di affrontare gli ultimi km con calma e ci prendiamo due giorni per percorrere l’ultima tratta;
arriviamo alla meta il 12/11 alleh13.00 missione compiuta.
Un trapiantato di midollo ed un donatore assieme, hanno affrontato un viaggio in MTB
in autonomia per circa 700 km sull’Alto Atlante per passare il messaggio che
donare il midollo osseo, non leva proprio nulla e non ha effetti collaterali,
se non quello di dedicare 4 ore del proprio tempo per qualcuno, che da quelle 4 ore si ricostruirà una vita che non avrebbe avuto futuro.
Per diventare donatori di Midollo osseo bisogna avere un’età compresa tra i 18 e 35 anni, godere di buona salute, basta iscriversi al registro dei donatori con un piccolo prelievo di sangue, troverete tutte le informazioni sul sito ADMO oppure ADMO LOMBARDIA
E avete la possibilità di salvare una vita,
la vita di una persona che ha solo lo 0,001% di possibilità di trovare un donatore compatibile e
quel donatore potreste proprio essere voi.
La vita è una cosa meravigliosa!”
Ciao
Davide e Daniele.