Cosa troverai in questo articolo:
Transardinia giorno 5 da Oristano a Cagliari
- distanza: 65 km
- dislivello in ascesa: 156 m
- fondo stradale: asfalto 100%
- partenza: Torre Grande, camping “Spinnaker”
- arrivo: stazione ferroviaria San Gavino Monreale
Dopo la Bellezza travolgente del promontorio di Tharros ieri, QUI il link
arriviamo alla Transardinia giorno 5 ultima tappa; decisamente meno scenografica che viene usata soltanto come un avvicinamento a Cagliari e al traghetto serale (la tratta di Tirrenia parte quasi ogni sera alle 9 di sera per arrivare all’alba a Civitavecchia).
Un modo per continuare il viaggio lungo la Costa Verde è seguire questo tracciato
a ritroso fino a Iglesias, che porta nella meravigliosa zona delle miniere abbandonate.
Altrimenti si può seguire l’’itinerario descritto nel presente articolo fino alla stazione ferroviaria di San Gavino, che non manca comunque di un paio di sorprese affascinanti lungo il tragitto.
Dopo tanti saliscendi, il panorama di questa tappa è completamente piatto e vasto e, intorno a noi si aprono distese di campi arati e stagni salmastri in cui l’unico potenziale nemico del ciclista può essere il vento contrario.
Dal camping “Spinnaker” di Torre Grande entriamo nel centro di Oristano attraverso un sistema di corsie ciclabili lungo i canali della laguna, per concederci una visita alla città di Eleonora d’Arborea e alle sue tracce catalano-aragonesi: la Chiesa di Santa Maria Assunta è uno dei monumenti più antichi, risalente al 1130, mentre successivamente si sono alternati lo stile gotico e quello barocco.
Usciti dalla città in direzione sud, dobbiamo affrontare un tratto di provinciale un po’ più trafficato che costeggia lo Stagno di Cabras, un’immensa laguna salmastra che offre rifugio a moltissime specie di uccelli acquatici durante le loro migrazioni:
il più spettacolare e iconico di essi è senza dubbio il fenicottero rosa,
che è diventato un po’ il simbolo della città, e che abbiamo avuto modo di fotografare soltanto da lontano. Discreti e intorversi come la stessa terra sarda, ci vedono, un battito d’ala e via, verso la parte di stagno non accessibile ai visitatori.
Proseguendo sempre per strade secondarie, in modo da evitare la trafficata SS131, incontriamo vari centri più piccoli, perdendoci lungo rette interminabili che paiono collegare i paesi come puntini in una rappresentazione geometrica:
il Campidano, la regione nella quale ci troviamo ora, è un po’ il western nostrano
e non a caso molte delle scene dei film di Sergio Leone furono girate da queste parti. Tagliamo campi e pascoli mentre il vento tormenta vecchi casali abbandonati, e in questo modo scorrono Arborea, Terralba, Pabillonis, nomi evocativi e musicali che spingono a pensare l’isola come Ichnusa più che come Sardegna. A due passi nell’entroterra c’è invece Ales, che diede i natali ad Antonio Gramsci.
Arriviamo infine alla stazione ferroviaria di San Gavino, che in un’ora di treno ci riporta a Cagliari in tempo per il traghetto notturno verso Roma, lasciandoci addosso ancora odori e sapori di una terra attraversata troppo in fretta, nonché molta voglia di tornare. Transardinia giorno 5 è l’ultima tappa di questo tour indimenticabile!