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LE BICI ITALIANE VINCONO SUI MERCATI MONDIALI

Marzia Dal Piai by Marzia Dal Piai
7 Dicembre 2022
in News
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Cosa troverai in questo articolo:

    • Alla Triennale di Milano si è tenuto il forum “L’economia della bicicletta”,
    • Dati alla mano le biciclette italiane vincono sui mercati mondiali presentandosi al top in Ue per valore produzione (1,3 miliardi) ed export (1,7 milioni vendute all’estero, +15,2% in un anno).
  • l’export italiano viaggia al ritmo di tre bici al minuto vendute all’estero durante lo scorso anno, confermando la qualità della produzione made in Italy, settore in cui operano 3.098 imprese con 7.741 addetti, di cui 2.062 imprese artigiane e 3.862 addetti.
      • Le bici made in Italy battono i competitors europei anche per il valore della produzione, pari a 1.263 milioni di euro, che supera quello della Germania (1.156 milioni), della Francia (458 milioni) e della Polonia (367 milioni).
    • nella crescita delle esportazioni di bici complete e componentistica: nel 2017, hanno fatto registrare un balzo del 2,7%, a fronte del +1,6% della media Ue, totalizzando un valore di 600 milioni di euro, di cui 200 milioni per le biciclette complete e 400 milioni per la componentistica.
  • In Italia sono 1.066.000 le persone usano la bicicletta per andare al lavoro ed a scuola, pari a 18 utilizzatori ogni 1.000 abitanti.
      • Mentre 2.414.000 persone praticano il ciclismo a livello agonistico e amatoriale. La più elevata propensione all’uso della bici è a Bolzano con 90 ciclisti a scuola o al lavoro ogni 1.000 abitanti, segue l’Emilia-Romagna con 47 ciclisti a scuola o al lavoro ogni 1.000 abitanti, segue il Veneto con 41 ciclisti a scuola o al lavoro ogni 1.000 abitanti, Trento con 30 ciclisti, Friuli-Venezia Giulia con 29 ciclisti e Lombardia con 30 ciclisti.

Alla Triennale di Milano si è tenuto il forum “L’economia della bicicletta”,

con la presentazione del rapporto di Confartigianato “Artibici 2018”.

Dati alla mano le biciclette italiane vincono sui mercati mondiali presentandosi al top in Ue per valore produzione (1,3 miliardi) ed export (1,7 milioni vendute all’estero, +15,2% in un anno).

A mettere in luce le performance del settore è il rapporto “Artibici 2018” realizzato da Confartigianato e legato alla mostra “The Bicycle Renaissance” organizzata da Banca IFIS in collaborazione con La Triennale di Milano, aperta fino al 2 aprile.

Nel dettaglio il rapporto sottolinea che

l’export italiano viaggia al ritmo di tre bici al minuto vendute all’estero durante lo scorso anno, confermando la qualità della produzione made in Italy, settore in cui operano 3.098 imprese con 7.741 addetti, di cui 2.062 imprese artigiane e 3.862 addetti.

Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Veneto sono le regioni con la maggiore specializzazione dell’artigianato della filiera della bicicletta e le province a più alta vocazione sono Bolzano, Forlì-Cesena, Ravenna e Trento, Vicenza e Padova. Nel 2017 la demografia di impresa della filiera ritorna in territorio positivo (+1,1%) dopo la stazionarietà (-0,1%) del 2016.

Le bici made in Italy battono i competitors europei anche per il valore della produzione, pari a 1.263 milioni di euro, che supera quello della Germania (1.156 milioni), della Francia (458 milioni) e della Polonia (367 milioni).

Diverso il discorso per le e-bike. Nel 2017 le esportazioni sono pari a 14 milioni di euro (pari a 19.105 mezzi) e le importazioni a 73 milioni di euro (pari a 132.238 mezzi) con un saldo del commercio estero negativo di 58 milioni di euro (il terzo più contenuto dietro ai -124 milioni della Germania ed ai -84 milioni della Francia) e pari a 113.133 mezzi. Le e-bike rappresentano nel 2017 il 2,3% delle esportazioni (lontano dal 17,8% registrato per l’UE) e l’11,5% delle importazioni (inferiore al 13,8% in UE) del settore. L’Italia è l’undicesimo esportatore europeo ed il primo cliente è la Francia che assorbe il 42,9% delle vendite, seguita da Austria (11,3%) e Germania (9,7%); il nostro Paese è il quinto importatore europeo ed acquista principalmente da Germania (28,1% delle importazioni), Cina (24,7%) e Taiwan (22,9%).

Secondo il rapporto di Confartigianato, l’economia delle biciclette made in Italy corre veloce per quanto riguarda il numero di imprese, aumentate del 5,4% negli ultimi 5 anni. E supera i competitor europei

nella crescita delle esportazioni di bici complete e componentistica: nel 2017, hanno fatto registrare un balzo del 2,7%, a fronte del +1,6% della media Ue, totalizzando un valore di 600 milioni di euro, di cui 200 milioni per le biciclette complete e 400 milioni per la componentistica.

 

Tra i nostri migliori clienti vi sono il Giappone, dove l’export di bici italiane nel 2017 è aumentato del 24,2%, e la Francia (+14,7%).

In Italia sono 1.066.000 le persone usano la bicicletta per andare al lavoro ed a scuola, pari a 18 utilizzatori ogni 1.000 abitanti.

Mentre 2.414.000 persone praticano il ciclismo a livello agonistico e amatoriale. La più elevata propensione all’uso della bici è a Bolzano con 90 ciclisti a scuola o al lavoro ogni 1.000 abitanti, segue l’Emilia-Romagna con 47 ciclisti a scuola o al lavoro ogni 1.000 abitanti, segue il Veneto con 41 ciclisti a scuola o al lavoro ogni 1.000 abitanti, Trento con 30 ciclisti, Friuli-Venezia Giulia con 29 ciclisti e Lombardia con 30 ciclisti.

In Italia uno sportivo su dieci fa sport ciclistici (11,9%), pari a 2.414.000 persone che oltre al ciclismo su pista o strada, svolgono anche attività destrutturate come le passeggiate in bicicletta o in mountain bike e il cicloturismo. Dal 2006 crescono del 20,0% i praticanti dello sport ciclistico, meglio del +17,7% del totale praticanti di sport.

Negli ultimi cinque anni sono cresciuti di 121 mila unità gli occupati che vanno al lavoro in bicicletta, di cui 70 mila under 35 e 51 mila over 35, con un aumento relativo pari al +17,9% trainato dal +52,5% degli under 35 mentre gli over 35 si fermano sul +9,4%. Inoltre vi sono 268 mila giovani under 35 (2,4%) che usano la bici per andare a scuola o all’università; la quota è più elevata nella Provincia Autonoma di Bolzano (13,8%), in Emilia-Romagna (9,4%) ed in Veneto (6,9%).

 

La nota dolente arriva dal confronto della rilevazione dell’Eurobarometro che monitora l’uso della bici in 31 capitali di paesi europei (28 paesi dell’Unione più Turchia, Islanda e Norvegia). In questa classifica Roma è ultima nell’UE assieme a Tallin, Atene e La Valletta, per quota di popolazione (1%) che usa la bicicletta come principale mezzo di trasporto per andare al lavoro, mentre è la scelta di oltre la metà dei cittadini di Copenaghen (58,0%) e di Amsterdam (53,0%) e di un quarto dei cittadini di Lubiana (26,0%). Rispetto alla precedente rilevazione del 2009 la quota della Capitale è immutata mentre si osservano aumenti superiore ai dieci punti percentuali per Dublino (12,2%), Lubiana (10,6%) e Varsavia (10,4%).

In ambito sportivo la Federazione Ciclistica italiana nel 2016 conta 71.692 atleti tesserati che arrivano a 111.424 tesserati comprendendo cicloturisti, direttori sportivi e di corsa, giudici di gara, dirigenti ed altre figure, appartenenti a 3.385 società sportive. Si contano oltre 200 società sportive ciclistiche in regione in Lombardia (723 società), Veneto (453 società), Toscana (290 società) e Piemonte (217 società).

Per quanto riguarda la sicurezza stradale le biciclette coinvolte in incidenti stradali nel 2016 sono il 5,3% dei veicoli coinvolti in incidenti, quota in crescita rispetto al 4,5% di 5 anni prima. Nel 2016 il numero delle biciclette coinvolte in incidenti diminuisce in un anno dello 0,2% in controtendenza rispetto al +0,8% degli altri veicoli; a fronte del calo di incidenti calano anche i feriti (-0,3%) ma salgono dell’11,1% i morti. Nel lungo periodo (2011-2016) il calo delle biciclette coinvolte in incidenti è limitato (-0,3%) a fronte dell’ampio calo (-16,6%) degli altri veicoli coinvolti in incidenti.

Il rapporto completo di Confartigianato Artbici 2018 è disponibile nel portale Confartigianato nella sezione ricerca e studi.

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Marzia Dal Piai

giornalista professionista con esperienza ventennale in diversi campi del giornalismo sportivo, enogastronomico e non solo.

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