Attivare delle politiche incisive per portare gli spostamenti in bicicletta ad una crescita del 50% entro il 2030, questo chiede la FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta e ECF-European Cyclists’ Federation a tutti i candidati al Parlamento Europeo, attraverso la campagna “Cycling for All”, invitandoli, in caso di elezione (si vota domenica 26 maggio), ad essere sostenitori della mobilità in bici. “Cycling for All” chiede a tutti i candidati a diventare “ambasciatori della ciclabilità” e a sottoscrivere un impegno sulle tematiche bike friendly che dovranno essere centrali nella nuova legislatura 2019-2024, in accordo con la Strategia Ciclistica Europea (EUCS), e sintetizzate in cinque obiettivi chiave: incremento della quota di spostamenti fatti in bicicletta del 50% da qui al 2030; rendere obbligatorio l’Intelligent Speed Assistance (ISA) in tutti i nuovi veicoli in modo che siano il più sicuri possibile per le persone che camminano e pedalano; almeno il 3% del budget del settore dei trasporti dedicato alle infrastrutture ciclabili nel prossimo bilancio pluriennale (2021-2027); standard minimi di qualità per le infrastrutture ciclabili; la bici a pedalata assistita elettrica (la “Pedelec-25”, con velocità limitata a 25km/h e potenza entro i 250W) classificata come uguale a una bicicletta convenzionale e non mezzo a motore.
L’idea che sostiene le richieste è quella che la ciclabilità può e deve dare un contributo determinante allo sviluppo delle città e delle regioni europee in futuro ed è un segmento dalle forti potenzialità di crescita: la quota degli spostamenti in bicicletta del 27%, la media in Olanda, è quattro volte superiore alla media europea, ma può essere un obiettivo alla portata di tutti. L’Unione Europea deve quindi non solo mantenere il tradizionale sostegno alla ciclabilità, che ha già portato risultati concreti come, come ad esempio il voto del Parlamento per richiedere 8 spazi dedicati alle biciclette su ogni treno nuovo e rinnovato in Europa, ma aumentarlo e lavorare per esso.