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Non ci crederete eppure Roma viene citata ad esempio per un bel progetto di mobilità sostenibile.
Almeno per qualche ora Roma assurge agli onori della cronaca per qualcosa di estremamente positivo che cancella dalle nostre menti, anche se non dalle strade, tonnellate di spazzatura.
Il progetto del GRAB,
Grande Raccordo Anulare delle biciclette di Roma
ideato da VeloLove, Legambiente e TCI in collaborazione con tante altre realtà associative,
è stato scelto per svolgere il ruolo di ambasciatore del cambiamento nel settore della mobilità
durante il G7 Trasporti che si svolge a Cagliari e figura tra i progetti che sintetizzano al meglio innovazione e capacità di rinnovamento del nostro Paese.
400 le buone pratiche candidate
che hanno partecipato alla call for practice organizzata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in collaborazione con Italia Camp.
L’intento? Individuare i migliori progetti e proposte sul tema della sostenibilità
applicata alle infrastrutture e ai servizi di mobilità.
Una prima scrematura, ha individuato le 100 più valide che sono state quindi sottoposte alla valutazione di un comitato scientifico mondiale (composto da rappresentanti di MIT, ANCI, Università ed esperti di settore).
La short list delle migliori, verrà esposta da oggi, nella “G7allery”,
in uno spazio espositivo appositamente allestito, presso l’Ex Manifattura Tabacchi di Cagliari, che sarà inaugurato dal Ministro Delrio insieme alle delegazioni del G7.
Tutte le proposte insignite del titolo di “Ambasciatori della mobilità”, hanno come main focus il tema della
sostenibilità applicata ai trasporti e alle infrastrutture orientate alla realizzazione di progetti funzionali
ed economici in cui siano coinvolti i cittadini (sostenibilità economica), al rispetto e alla tutela dell’ambiente, anche attraverso il riuso del patrimonio esistente, in modo da poter usufruire di infrastrutture e servizi accessibili a tutti e in grado di connettere i centri con le periferie (sostenibilità ambientale) e allo sviluppo di infrastrutture condivise che includano tutte le categorie di cittadini con una particolare attenzione ai segmenti sociali più vulnerabili (sostenibilità sociale).
“Essere premiati come ambasciatori di una nuova idea di mobilità e di un nuovo modo di usare il territorio – afferma Alberto Fiorillo, coordinatore del progetto GRAB e responsabile aree urbane di Legambiente – è un riconoscimento davvero importante per le tantissime realtà e i tantissimi professionisti che hanno lavorato da volontari al progetto: il
GRAB infatti è un’opera pubblica che nasce dal basso, è un’infrastruttura
ideata, pianificata e
disegnata da cittadini e associazioni. Questo raccordo ciclabile romano –
e siamo sicuri che è questo aspetto ad aver affascinato la giuria – ha la forma di una ciclovia urbana ma è in sostanza un’operazione multidimensionale sullo spazio pubblico: funzionale, ambientale, economica, sociale, estetica, culturale. Più che immaginare una pista ciclabile lunga 45 chilometri che gira dentro la città e la attraversa, l’esigenza del GRAB – antitesi del GRA delle auto – è stata fin dall’inizio quella di modificare i luoghi che attraversa, di correggerli, di migliorarli, attraverso la ricomposizione del frammentato spazio archeologico capitolino, la ricucitura delle periferie con il centro, la creazione di una cintura verde metropolitana, la trasformazione, la rigenerazione o la valorizzazione di aree trascurate. Sempre attraverso interventi discreti, senza nessuna volumetria aggiuntiva”.
Come si ricorderà il Grande Raccordo Anulare delle Bici è il progetto per la realizzazione di un anello ciclopedonale accessibile a tutti che
si sviluppa per 45 chilometri all’interno della città di Roma
unendo le periferie e il centro storico e toccando
Colosseo, San Pietro, Trastevere e tantissimi altri punti di interesse.
Il GRAB prevede la pedonalizzazione dell’Appia Antica
(prologo della nascita di un unico parco archeologico capitolino dai Fori ai Castelli Romani),
è un polo d’attrazione di nuovi turismi, una via car free per la mobilità interquartiere, il raccordo attorno a cui sviluppare e cucire una rete ciclabile metropolitana, il volano di interventi diffusi di rigenerazione delle periferie.