Questo è stato l’anno della bici. Possiamo dirlo a gran voce visto che a gennaio il 2019 è stato dichiarato l’Anno del Turismo Lento nel rispetto dell’ambiente, della cultura e soprattutto del benessere delle persone.
E noi di Viagginbici.com non potevamo tirare un po’ le somme di quello che è stato un anno proficuo per il cicloturismo, a partire dalle tante iniziative che sono state messe in campo in tutta Italia. Sappiamo che negli ultimi anni il Mipaaft (Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo) è entrato nel mondo del turismo lento creando una serie di regole e dune regolarizzando cammini e piste ciclabili già presenti, promuovendo anche la creazione di nuovi. E proprio nel 2019 in tante Regioni si è lavorato a migliorare la situazione italiana di questo settore.
L’Irpinia in bici. Se nel Sud Italia il piano delle ciclovie va sempre un po’ a rilento, in Irpinia non ci sono limiti alle possibili piste ciclabili. Proprio quest’anno sono stati creati numerosi itinerari sia regionali che interregionali a tema natura, storia o enogastronomia. Ad ora si può parlare di una decina attualmente attivi e dunque promossi delle aziende turistiche locali. Qui, proprio in concomitanza con l’Anno del Turismo Lento è stato redatto un progetto, “Percorsi dell’anima”, promosso dall’assessorato al Turismo della regione Campania. Lo scopo di questa iniziativa è quello di favorire un turismo lento, sostenibile e consapevole attraverso le poco conosciute zone montane campane, utilizzando la religione come filo conduttore.
Sempre in virtù delle due ruote, proprio quest’anno è stato approvato l’accordo di programma per la realizzazione del collegamento ciclo-turistico ed escursionistico tra la Valtellina e la Valcamonica. Gli interventi, che riguarderanno le province di Brescia e di Sondrio e andranno ad integrarsi perfettamente in un’ottica di ospitalità “slow” e dunque a basso impatto ambientale.
Anche nel Monferrato il turismo lento, soprattutto in bici o a piedi, ha dato vita al progetto “8 Basso Monferrato” di Piam Onlus Asti, creando un modello virtuoso ed etico di promozione del territorio. Si tratta della costruzione di un tragitto di 80 km che mette in sinergia 15 diversi comuni del Monferrato.
Non da meno la Regione Marche che ha lanciato “Marche Rebirth”. Che cos’è? Ci si immagina una rete di quasi 8.000 km di percorsi in tutte le Marche dedicata al “ turismo lento”, dalla bici al cavallo, dai cammini di fede al trekking. Ad attuarla il protocollo d’intesa che la giunta regionale delle Marche ha approvato e che sarà sottoscritto con la Fondazione Pistoletto e l’associazione Spirito Libero.
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