Intervista a Paolo Coin di Cosmo Bike Show
Padova ovvero Expobici, con tanto di Sindaco al suo fianco, ha dichiarato guerra a Cosmo Bike Show di Verona: ma non una guerra in cui sarà il mercato a scegliere il miglior prodotto “e vinca il migliore!” … no una guerra fatta di denunce e dichiarazioni al limite della querela.
Fatto è che in questi ultimi giorni i quotidiani locali (padovani) hanno dato spazio a notizie in cui a essere colpite erano le persone più che le loro idee. A noi interessa parlare di bicicletta questa è la nostra vocazione e la nostra mission, così abbiamo intervistato l’ideatore di Cosmo bike Show Paolo Coin
Ci può spiegare in cosa si sostanzierà Cosmo Bike Show e quali saranno i suoi punti di forza?
Cosmo Bike Show è un progetto nuovo che punta moltissimo sull’idea che la Fiera dev’essere un evento. In questo momento c’è bisogno di far vivere alla bicicletta una fase più smart, ed è necessario che la sua comunicazione punti sul fatto che è un mezzo ecologico e che usarla è una grande opportunità di benessere e ricchezza, non un limite.
Cosmo Bike Show sarà un grande appuntamento internazionale che sarà, propedeuticamente, anticipata da una BIKE WEEK che avrà come scenario il Lago di Garda e la città di Verona. Creeremo, attraverso la sinergia con un grande polo turistico, l’opportunità di realizzare una serie di iniziative legate alla cultura della bicicletta: cicloturismo, mtb,strada…e in tutte queste iniziative le aziende avranno modo di avere un contatto con un pubblico di appassionati che, date le caratteristiche del Garda, sarà fortemente internazionale.
Fiera con doppia natura Consumer e BtoB
Il Progetto si articolerà su 3 pilastri fondamentali e un nuovo settore:
- prodotto in tutte le sue accezioni
- Cicloturismo
- mobilità: questa sezione affronterà il tema della ciclabilità urbana per favorire la diffusione dell’utilizzo della bici nel quotidiano, in sicurezza
Nuovo settore il Triathlon: potenzieremo la caratura sportiva e spettacolare di questa manifestazione.
Ci può spiegare la scelta di creare una Fiera come Cosmo Bike Show a ridosso di due importanti appuntamenti come EuroBike e Expobici?
In questo momento il settore del ciclo in Italia è maturo per un evento di portata internazionale. La necessità di potersi rappresentare in maniera efficace anche ai mercati internazionali richiede un quartiere fieristico che per immagine qualità e notorietà possa rappresentare la bici italiana nel mondo. Il Quartiere di Verona ha queste caratteristiche e assolve già a questa funzione per settori strategici del made in Italy come il Vino, i cavalli e il marmo. Il posizionamento della Fiera a dipende solo dalle dinamiche del mercato della bicicletta: le novità dell’anno successivo vengono presentate a distributori e appassionati dalle aziende proprio a Settembre.
Come mai non fa più parte di Padova Fiere azienda alla quale è stato legato 20 anni?
Può capitare che la visione sui prodotti e sull’idea di Fiera e di sviluppo divergano. Di fatto Padova Fiere ha deciso di non avvalersi ulteriormente della mia collaborazione al punto da ritenere che non fosse per nulla indispensabile vincolarmi a un patto di non concorrenza.
Come stanno reagendo le aziende a questa guerra intentata da Padova contro Verona?
Nella maggioranza dei casi le aziende stanno premiando Cosmo Bike Show e le persone che negli anni hanno saputo conquistare la loro fiducia. Ci dicono che appare un evento meglio strutturato e con maggiori prospettive future. Certamente l’inedito basso livello che questo scontro ha registrato lascia alcune aziende confuse e perplesse.
Ludovica Casellati