Una biciclettata sulla neve delle dolomiti di Brenta, in una delle zone meno conosciute della valle di Non
Anche quest’anno torniamo in Val di Non per affrontare una escursione in snow bike, ma anziché andare sull’altopiano della Predaia, meta dello scorso anno, ci dirigiamo dalla parte opposta della valle, verso il monte Peller, la cime più settentrionale delle Dolomiti di Brenta.
Il Peller è una cima relativamente bassa (2319 s.l.m.) e per la sua conformazione, sembra infatti più una dorsale che una cima, facile da salire, la rende una cima un po’ snobbata dagli escur
sionisti e dai bikes, ma nasconde panorami mozzafiato, che andremo a scoprire in versione invernale.
La strada migliore per salire in auto fino all’inizio della nostra escursione in bicicletta, parte da Cles, il comune capoluogo del comprensorio della valle di Non. La cittadina è situata appena sopra il bacino della diga di Santa Giustina, il più grande lago artificiale trentino. Ai piedi della diga, un muro alto 152 m, ancora oggi si trovano i resti di un antico eremo, raggiungibili con una camminata di circa 30 minuti, dedicato a Santa Giustina, da cui il nome della diga stessa.
Passando per Cles, sono da visitare il palazzo assessorile recentemente restaurato e sede di numerose mostre, il convento di Sant’Antonio dei frati minori e il Castello di Cles, che si trova su un promontorio appena fuori il paese e domina tutto il lago.
Seguendo la strada forestale che prima passa per la località Bersaglio, e poi si prosegue per circa una quindicina di chilometri, fino a quota 1700 m circa, dove si può lasciare la macchina e da li seguire la strada innevata in bicicletta.
La strada procede senza grosse pendenze uscendo dal limitare del bosco e aprendoci la vista a uno dei panorami più belli dell’intero Trentino. Pedalando si ha la possibilità di ammirare, quasi a 360 gradi le catene montuose che da quassù sbucano dietro le dolci montagne che racchiudono la Valle di Non
Continuando a pedalare si arriva nella zona del “lago Dorigat” ai piedi dell’anfiteatro del monte Peller. Questa località, si presenta “poco” spettacolare, se paragonata ai campanili di pietra o alle guglie delle vicinissime Dolomiti di Brenta, ma questa sua caratteristica ne ha preservato la sua unicità. Qui ci si trova in una zona di grande rilevanza ambientale, sia dal punto di vista faunistico che della flora. Non di rado è possibile osservare camosci intenti a procurarsi il cibo, e se vi capiterà di tornarci nel periodo estivo troverete le marmotte ad accoglievi con il loro inconfondibile fischio di allerta.
Dopo qualche minuto di riposo, puntando decisamente alla sinistra del massiccio del Peller, inizia la salita che ci porterà verso lo spettacolare “pian della Nana” meta della nostra pedalata. Appena la pendenza si fa più lieve, iniziamo a scorgere il Lago di Tovel, incastonato in fondo alla selvaggia valle sottostante, tanto isolata da essere stata scelta come luogo di rilascio dei primi esemplari di orso reintrodotti in Trentino con il progetto LIFE URSUS nel 1999. Il lago di Tovel, deve la sua fama, oltre che per l’indubbia bellezza, a quello strano fenomeno che rendeva, nei periodi particolarmente caldi, le sue acque rosse.
Questo era dovuto alla presenza di una alga che all’aumentare della temperatura si colorava di rosso, rendendo il lago scarlatto. Questa la verità scientifica, ma la leggenda vuole che il fenomeno sia dovuto alla presenza nei dintorni della principessa Tresenga, che qui venne uccisa con i suoi concittadini, perche si era rifiutata di sposare il potente dell’epoca. E ogni volta che lei si avvicina al lago per piangere il lago diventa rosso.
A mano a mano che si procede verso la malga Tassulla, nostro punto di arrivo, si apre davanti a noi lo splendido altipiano del “Pian della Nana”, di una vastità impressionante, cinque chilometri di lunghezza per uno di larghezza, tra i 2100 e i 2300 metri di altezza!!!L’altopiano è circondato dalle montagne, la più alta delle quali è Il SASSO ROSSO, così chiamato per la sua roccia rossastra. Nel periodo invernale l’altipiano sembra una enorme distesa piatta, ma vi consiglio di pare un giro anche in estate, rimarrete a bocca aperta.
Vi troverete in una distesa con una varietà impressionante di fiori e ai piedi delle montagne, troverete facilmente fossili e piccoli canyon, tutto segno che queste rocce, milioni di anni fa erano in fondo al mare. Arrivati alla Malga c’è la possibilità di riposare al bivacco, e poi rientrare per la stessa strada dell’andata.
Tra andata e ritorno si percorrono circa 11 km tutto su neve e ghiaccio, ma lo spettacolo a cui si assiste ripaga delle fatiche e del freddo che si incontra, specialmente in discesa, dove con la dovuta cautela e la giusta attrezzatura ci si può “lasciare” andare e divertirsi in un single trak innevato.
Buona pedalata e Buon divertimento!!
Per tutte le informazioni, per prenotare la guida in bicicletta, le biciclette con le gomme chiodate e il passaggio in auto fino al parcheggio, contattare la scuola di ciclismo fuoristrada val di Non e di Sole: http://www.scuolabicivaldinonesole.com/
Giordano Roverato