Entro la prossima primavera sarà possibile raggiungere Bologna da Verona solamente pedalando. Prende forma così, poco a poco, la Ciclovia del Sole. A fine marzo, infatti, partiranno i lavori per completare il tratto bolognese di una delle piste ciclabili più grandi e attese d’Italia. Si conta di terminare entro il 2020 per poi procedere con il tratto fino a Firenze. E sempre entro il 2020 dovrebbe essere agibile il tratto da Trento a Bologna. Una pista ciclabile di 670 chilometri tra Verona, Bologna e Firenze (27 in Veneto, 127 in Lombardia, 360 Emilia Romagna e 156 in Toscana). Il 30 marzo partiranno dunque i cantieri per terminare il tratto bolognese, dopo che già da anni è percorribile il tratto che dal Brennero arriva a Mantova. I prossimi lavori dovrebbero terminare i 46 chilometri che dalla Lombardia porteranno al capoluogo emiliano in bicicletta. Di questi, 32 chilometri ricalcheranno il tracciato dismesso della ferrovia Bologna-Verona. Il costo dei lavori sarà di 5 milioni di euro, dopodiché la palla passerà alla Regione Toscana per completare il tratto fino a Firenze. La Ciclovia del Sole è un progetto ambizioso che rientra a sua volta nel circuito Euro Velo 7 che collegherebbe tutta l’Europa, da Capo Nord fino a Malta.
Il progetto completo
Nella sua totalità la ciclopista del sole (CPS) è un itinerario cicloturistico dalla lunghezza di 3.000 km ideato dalla FIAB. Presentato per la prima volta nel 1991 al “VeloCity” di Milano, nelle intenzioni dei suoi membri vuole collegare tutto il Paese dal Brennero alla Sicilia, Sardegna compresa. L’obiettivo di questo progetto è di raccordare le varie infrastrutture per permettere di percorrere in bicicletta ed avere davanti a sé centinaia e centinaia di chilometri di pista ciclabile, e poter pedalare in sicurezza per giorni e giorni. Sul percorso principale difficoltà tecniche non ce ne sono. Solo la variante a Merano prevede il passaggio lungo i tornanti del passo di Monte Giovo tra Vipiteno e San Leonardo in Passiria.
I diversi tratti
La CPS parte dal Brennero (BZ), ma si può iniziare anche al confine di Dobbiaco e si segue il percorso del fiume Isarco fino a Bolzano. Da qui si segue il corso del fiume Adige sulle innumerevoli greenway presenti nella regione. Prossime tappe Trento e Borghetto, e poi passaggio in Veneto. Passando da Peschiera del Garda (VR) si attraversa la pianura fino a sconfinare in Lombardia. Il tratto lombardo ha inizio in provincia di Mantova, a Pozzolo. Seguendo il percorso che tocca Mantova e Andes, si arriva sulle rive del Po. Si va per fiumi lungo questo ciclopista e dopo aver attraversato il paese di San Benedetto Po si giunge all’argine del fiume Secchia. Da qui si passa in Emilia Romagna e si corre attraversando la provincia di Modena. A Modena c’è la possibilità di optare per una variante: o si prosegue passando per Bologna oppure si va verso Vergato (BO). Il percorso in Toscana comincia lungo la valle del Limentra, in provincia di Pistoia. Poi lasciati alle spalle Prato e Campi Bisenzio, si comincerà a pedalare lungo l’Arno fino ad arrivare a Firenze. L’Arno è il nuovo riferimento e porta ad Arezzo per lasciare il posto al “Sentiero della Bonifica” attraversando tutta la val di Chiana. Non è molto lungo il percorso in Umbria e non presenta tratti molto impegnativi: Fabro, Ficulle, Orvieto. E si arriva in provincia di Viterbo e in Lazio. Qui sali e scendi rappresentano delle difficoltà in più per i ciclisti ma la meta è Roma. Anche qui una possibilità di cambiare la strada dal percorso principale all’altezza di Civita Castellana e prendere la “scorciatoia Faleria”. Si percorre tutta l’Appia Antica e anche l’Ardeatina fino ad arrivare a Campoleone (LT). Qui, continuando per qualche decina di chilometri si arriva davanti al Tirreno. Il litorale tirrenico si percorre fino a Marina di Minturno e poi sconfina in Campania. Se fin qui i tratti ciclabili sono abbastanza definiti, non si può dire altrettanto di quelli verso la Sicilia.
In Campania si dovrebbero toccare Bagnoli, Napoli e Salerno verso il parco del Cilento e da qui in Basilicata. L’itinerario comprende il Parco del Pollino fino a raggiungere la costa ionica. Ed ancora Crotone, Isola di Capo Rizzuto, fino ad arrivare a Catanzaro. Due qui gli itinerari: quello tirrenico e quello ionico con punto di ricongiunzione a Villa San Giovanni (RC), dove è possibile prendere il traghetto con cui si attraverserà lo stretto di Messina per sbarcare in Sicilia. Taormina e i Giardini Naxos sono da vedere prima di arrivare a Siracusa. Si passano quindi le province di Ragusa, Caltanissetta, Agrigento, Trapani e Palermo. In Sardegna la CPS si divide in due itinerari che partono da Cagliari: uno va verso Sassari, l’altro arriva a Santa Teresa di Gallura.