Da Roma a Brindisi, il collegamento romano era la via Appia, e dalla capitale a “Brundisium” ci si muoveva spesso visto che era uno tra i più importanti porti dell’Italia antica, un porto da cui iniziavano le rotte commerciali per la Grecia e l’Oriente. L’Appia era considerata dai Romani la regina viarum (regina delle strade), una delle più grandi opere di ingegneria del mondo antico realizzata tra fine IV – III secolo a.C.. Oggi la Fiab, la Federazione amici della bicicletta, sezione romana, propone l’Appia Antica in bicicletta. Pedalando da Roma a Brindisi ricostruendo per le biciclette il percorso della consolare, un percorso differente da quello della moderna statale A7. Un viaggio di 700 km attraverso monti e pianure, scoprendo vestigia romane e medioevali e paesini affascinanti e poco noti. La “Gran Via in Bici” che le guide cicloturistiche Walter De Dominicis ed Enrico Caruso, insieme a Giorgio Tupone dell’associazione Folk Media per la promozione dei territori, hanno ricostruito. Un lavoro certosino, basato sul libro dello scrittore Paolo Rumiz (che ha percorso la strada romana a piedi) e su ricerche su internet. In molti punti il tracciato non esiste più o è chiuso in fondi privati. I volontari di Fiab-Ruota libera hanno individuato un percorso il più possibile aderente a quello della consolare, utilizzando strade secondarie e sterrati. In qualche punto hanno ritrovato perfino pezzi di basolato romano originale. Lungo tutto il tragitto di 692 km, hanno trovato ruderi romani come tombe, acquedotti, stadi, ville, templi, oltre a chiese medioevali. Il percorso non è segnato, ma è disponibile su internet una traccia gps che si può scaricare sul cellulare. La Gran Via si può percorrere con trekking bike, mountain bike e gravel: sconsigliate solo le bici da corsa.
Noi ne abbiamo percorso un piccolo tratto vedi il nostro articolo “Appia Antica da Fondi a Itri, in bici”.