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Home Piste ciclabili

A LOSANNA SU DUE RUOTE ASPETTANDO LE PROSSIME OLIMPIADI

Ludovica Casellati by Ludovica Casellati
13 Dicembre 2022
in Piste ciclabili
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svizzera bici

svizzera in bici

Su due ruote a Losanna, seconda patria delle Olimpiadi

sede comitato olimpicoA place de la Navigation, sul lungolago di Losanna, contano giorni, ore, minuti e secondi che li separano dalle prossime Olimpiadi. Lo fanno con il Countdown clock, un orologione in blocchi di pietra calcarea. Quattro metri di altezza per 20 tonnellate con incisi i cinque cerchi della bandiera olimpica. Non solo la dimostrazone pratica di quanto gli svizzeri siano legati alla misurazione del tempo, ma soprattutto il simbolo dello spirito arci-sportivo della città, dichiarata capitale olimpica nel 1994. E sede del Comitato internazionale olimpico da ormai un secolo.

Pierre de Coubertin, fondatore dei moderni Giochi, non ebbe dubbi su dove fissare il quartier generale delle nuove Olimpiadi nel lontano 1915: «L’olimpismo troverà nell’atmosfera indipendente e fiera che si respira a Losanna il pegno di libertà di cui ha bisogno per progredire». Fierezza, indipendenza e libertà che si respirano ancora oggi. Oltre alla posizione strategica sul lago Lemano: alle spalle lo château d’Ouchy, all’orizzonte i vigneti terrazzati del Lavaux, Évian-les-Bains e le Alpi francesi innevate.

Per un itinerario panoramico adatto anche ai meno sportivi – la città è tutta un saliscendi -, l’ideale è partire dalle Quais d’Ouchy, le rive del Lemano, e costeggiare il lago. Non mancano percorsi alternativi per chi sogna le Olimpiadi. Ce ne sono tantissimi. Attraversano la città dal lago al Bois de Sauvabelin. Si estendono per tutto il Canton Vaud. Perché a Losanna lo sport ce l’hanno nel dna e l’offerta di biketour non può che essere ampia quanto la gamma delle discipline olimpiche.

I ciclisti “slow” al lago possono muoversi indisturbati. Tra barche a vela, miriadi di gabbiani, cigni, giovani in monopattino e rollerblade. Nei dintorni, meritano una visita il Museo olimpico e il suo parco. All’esterno tante sculture atletiche immerse tra le sfumature autunnali e la vegetazione mediterranea. Addentrandosi nella struttura, rinnovata di recente, c’è la storia dello sport da Olimpia ai giorni nostri, tra percorsi interattivi e multimediali, collezioni filateliche e numismatiche.

Per gli amanti del brunch il ristorante del Museo olimpico è il posto giusto per gustare un buffet internazionale di tutto rispetto – ma non a buon mercato -, accostando a pancake e poulet aux épices una vista mozzafiato.

Prima di essere annesso a Losanna, Ouchy è stato un porto e un villaggio di pescatori indipendente. Ne mantiene il fascino attorno al castello, tra l’Hotel du Port e la Crêperie d’Ouchy – al numero 7 di place du Port -, che si contende le migliori galettes di grano saraceno con la Chandeleur, in Rue Mercerie 9.

Tappe suggestive sono l’Esplanade des Cantons, la promenade de Vidy e il parc Bourget. Qui la città è alle vostre spalle, e vi trovate in un’oasi di quiete e un crocevia per gli sportivi. Proseguendo per il Chamin de la Roselière fino al Chamin des Pierrettes si raggiunge Saint Sulpice. A illuminarvi gli occhi, se apprezzate l’architettura high tech, vi aspettano le curve del Rolex Learning Center e gli spigoli in vetro e acciaio del Swiss Tech Convention Center. Entrambi nel campus dell’Epfl, l’Ecole polytechnique fédérale di Losanna.

Tornando in centro sono due le soste obbligate: la Vallée de la Jeunesse, creata nel 1964 e ora paradiso degli skaters, è un parco con oltre 10mila piante di rose per le quali è meglio attendere il periodo della fioritura. E il lieto fine, all’Esplanade de Montbenon. Oltre al panorama quest’angolo di Losanna offre una bella prova di integrazione, al nuovo parc Légende d’Automne. Lungo la Promenade Schnetzler hanno installato 18 sculture che raffigurano un racconto, in modo nuovo. Per ogni figura c’è un libro bronzeo che narra anche in braille una leggenda, rivolgendosi così anche ai visitatori non vedenti. Per scoprire questa favola basta pedalare, leggere e, per una volta, provare un divieto diverso: vietato non toccare. 

Silvia Ricciardi

Tags: Svizzera
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Ludovica Casellati

Giornalista, esperta di comunicazione e appassionata di cicloturismo. Editore di Viagginbici.com

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