I lavori per la realizzazione dello stralcio della Ciclopista dell’Arno da Stia verso Poppi stanno andando avanti e sono in linea con il cronoprogramma, questo in sintesi il risultato del sopralluogo degli enti regionali nel nuovo pezzo di ciclabile in Toscana. La parte in via di realizzazione è quella che parte dalle Foreste Casentinesi dove si trova la sorgente del fiume Arno, intanto anche il Comune di Arezzo sta lavorando per il collegamento con il Sentiero della Bonifica.
Il percorso nel suo totale è davvero affascinante, attualmente il 50% della Ciclopista dell’Arno è in corso di realizzazione e l’altro 50% è già finanziato e in via di progettazione. L’obiettivo è quello di arrivare al 2020 con il tracciato completato, una infrastruttura ciclabile che sarà una tra le più lunghe d’Europa.
Il sistema integrato Ciclopista dell’Arno-Sentiero della Bonifica vuole realizzare un percorso ciclopedonale lungo l’Arno, dalla sorgente sul monte Falterona alla foce a Marina di Pisa, integrandolo con il Sentiero della Bonifica, esistente e di collegamento con il territorio aretino e senese lungo il canale maestro della Chiana.
L’opera una volta conclusa sarà lunga circa 400 km, attraverserà 57 comuni, l’Unione di Comuni del Casentino, la Città Metropolitana di Firenze, le Province di Arezzo, Siena e Pisa, il parco nazionale delle Foreste Casentinesi e il parco regionale di Migliarino e San Rossore.
Il percorso
Lunghezza: 400 km
Difficoltà: facile
Partenza: Monte Falterona (comune di Pratovecchio Stia)
Arrivo: Marina di Pisa
E’ una ciclabile adatta a tutti, se ne possono percorrere anche solo brevi tratti tra le sempre affascinanti campagne toscane. Sono tutti territori di valenza storica, architettonica, paesaggistica e di prelibatezze culinarie. Si parte dal comune di Pratovecchio Stia e si percorrere la strada verso Borgo dei Poppi e il castello dei Conti Guidi e poi verso Castelnuovo e Arezzo. La pista attraversa la riserva naturale regionale Ponte a Buriano e Penna e poi anche quella della Valle dell’Inferno, dove si trovano molte specie di flora e fauna tipica delle zone umide, inoltre l’abbondante presenza di pesci, anfibie invertebrati ha attirato specie di uccelli che hanno scelto queste oasi per la loro riproduzione. Il percorso poi prosegue per San Giovanni Valdarno, Figline, Incisa, Reggello. In una frazione del comune di Reggello si trova Leccio e il castello di architettura araba di Sammezzano. Toccata Firenze ci si inoltra di nuovo nella campagna toscana con direzione Pisa. Lungo il percorso sono possibili deviazioni, come ad esempio quella per l’abbazia di San Miniato al monte (in salita). Dopo Pisa il percorso verso il mare passa attraverso il parco regionale di San Rossore.