La città dell’Expo in bici
Il girare in bici nel cuore di Milano e scoprirne curiosità e particolari che spesso nella quotidianità passano inosservati, riempie di stupore perfino i Milanesi doc, spesso troppo indaffarati per godere delle piacevolezze dello slow-sight. Scopo di questo itinerario è quindi valorizzare la Milano nascosta o dimenticata e, prestando attenzione ad avvenimenti artistici e storici poco noti, farla rivivere in tutta la sua complessa autenticità.
Lasciato il Duomo, bici a mano, si entra nella Galleria Vittorio Emanuele, resa sfarzosa, dai restauri operati anche grazie alle brand Feltrinelli, Prada e Versace, i mecenati del salotto nel cuore di Milano. Sarà per la splendida pavimentazione in mosaico, sarà per l’illuminazione, sarà per l’armonia cromatica delle insegne dei negozi, tutte, ma proprio tutte, rigorosamente in oro su sfondo nero, ma vi aleggia un’atmosfera di festa salottiera, d’altri tempi. Per nulla segreta o misteriosa è l’usanza, ormai patrimonio internazionale, che ha preso di mira lo stemma della città di Torino o meglio i “gioielli” del toro raffiguratovi. E’ frequente notare nel braccio corto della galleria che porta in via Silvio Pellico, un gruppo di turisti che, schierati in cerchio come fosse un rito tribale, si esibiscono festosi, a turno, nella fatidica piroetta portafortuna. In realtà anche se il toro è ormai stato brutalmente evirato, la tradizione, radicata, continua inesorabilmente.
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