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Come sempre noi di Viagginbici.com accogliamo le vostre esperienze di cicloviaggio. Oggi ci racconta la sua Giorgio, unica costante uguale per tutti, la bici!
#Cicloarioso 2021 Rimini – Roma
Mi chiamo Giorgio, da una vita utilizzo la bici per recarmi al lavoro, ma da quattro anni, per scelta, ho solo la bici come unico mezzo di trasporto. Abito in Borgo Valbelluna (BL), un’area geografica meno fortunata per chi utilizza la bici tutto l’anno, sia per il freddo che per le salite. Parto alle 6.30 con temperature assurde o nevicate e pedalo per 15 km. Ho appena terminato uno dei miei viaggi-avventura in bici per le coste italiane.
In bicicletta tra Adriatico-Ionio-Tirreno (con infradito). Motore di ricerca utilizzato? Le persone, tramite l’utilizzo del linguaggio verbale, molto più semplice, veloce, preciso, fatto di ricordi preziosi. La parte più bella dell’Italia? Sempre loro le persone. Il pacchetto viaggio prevedeva: nulla, o meglio seguire le indicazioni ricevute dalla persone, mescolando il tutto con l’istinto, sempre più preciso. Diciamo delle leggere linee guida. No itinerari, tracce, prenotazioni, scarpe, sacco a pelo, aspettative, strumenti tecnologici (escluso uso cellulare per foto e diario), pernottamenti solo all’aperto, quasi sempre spiagge.
Negli ultimi anni ho scelto la via del comunicare con i fatti, pedalando in silenzio, senza aspettarmi nulla #ciclosenso. In questo periodo storico, dove la massa è “spaventata”, riesco a portarmi a presso sempre il sorriso. Ma voi potete certamente capirmi. Mi piacerebbe molto che i sorrisi si espandessero anche nelle facce di altre persone, basterebbe poco.
Appunti di viaggio
Ho percorso di tutto, dalle Strade Statali, dove non erano presenti ciclabili o quando mi trasferivo da una zona ad un’altra senza possibilità di scelta, piste ciclabili o ciclovie o stradine (quasi sempre sterrate) sconosciute alla massa ma grazie alle persone del posto che mi accompagnavano e/o mi indicavano il percorso, per un totale di 2.200 chilometri. 23 giorni totali di cui 2 con bici ferma.
L’Adriatico
In quest’area la viabilità per le biciclette è maggiormente sviluppata che in altre zone del viaggio. Subito dopo la Riviera romagnola (Rimini, Riccione, ecc.) ho percorso la Via Panoramica (SP44) da Gabicce Mare passando per Fiorenzula di Focara, Santa Maria Alta arrivando a Pesaro per poi seguire la Bicipolitania sino a Fano e giù verso Senigaglia, Falconara, Marina di Montemarciano. Passata Via Ancona e su SP mi ritrovo a Camerano, Marcelli, Portorecanati, Civitanova Marche, Lido di Fermo, Porto San Giorgio. Da Pedaso ho percorso una strada sterrata per 4/5 km sino a Marina Massignano. A Cupra incontro Paolo che mi accompagna sino a San Benedetto Del Tronto dove mi ospita a cena (trattoria conduzione famigliare Da Rita). Un percorso sterrato – Parco naturale Sentina – mi conduce poi inevitabilmente ma brevemente nella SS per arrivare a Martinsicuro, Alba Adriatica, Giulianova. Transito su un ponte per ciclabile nuovo prima della località Cologna, quindi Rosetto Degli Abruzzi, e giù verso Pineto, Moltesilvano e Pescara. Qua obbligatoriamente si deve uscire ogni tanto prendendo statale per poter oltrepassare fiumane varie. A Pescara faccio il Grande ponte per pedoni e bici, davvero suggestivo. A singhiozzo procedo tra strada normale e piste ciclabili sino ad Ortona dove subito dopo, incontro il nuovo pezzo di ciclabile su ex ferrovia che porta sino a Torino di Sangro passando per il parco zona dei Trabucchi. Il giorno successivo Marina di Vasto, Termoli. Qua un pasticciere mi chiede dove ero diretto e mi dice che il Gargano era una cosa da non perdere. Così parto sulla SS16 e arrivo a Lesina dove un anziano in bici mi indica una strada alternativa dove per più di 20 km non ho trovato nessuno, ma dopo 10 km delle belle terme naturali. Arrivato a Capoiale decido per la sosta notturna. Il giorno dopo ho percorso quasi tutto il Gargano arrivando a Mattinata. Tante belle località e tanta bella gente. Salite, salite, discese, profumi della vegetazione, il suono delle cicale questo è quello che porto in ricordo, oltre ad una gran dormita.
A Manfredonia mi fermo in una pasticceria dove conosco un gruppo di ciclisti che oltre a darmi informazioni mi offrono la colazione consigliandomi quali paste assaggiare. Arrivo a Zaponetta paese natale di Nicola di Bari. Poi su una ciclabile poco prima di Santa Margherita di Savoia incontro Steven un ragazzo tedesco che girava l’Italia con una bici da donna con cesto anteriore, zaino sulle spalle con tenda, senza cellulare e senza scarpe completamente scalzo. C’è sempre qualcosa da imparare …
A Barletta conosco Ruggero, una persona splendida che oltre a spiegarmi del lungo mare dove Mennea si allenava, mi accompagna in bici (almeno 4/5 km) per stradine sconosciute sino a dove era possibile senza dover prendere la statale. Arrivo a Trani e la Cattedrale mi lascia senza fiato. Su consiglio di alcune persone continuo sino Bisceglie. Anche qua zio Gino e compagnia varia mi consigliano per la cena e per il pernottamento. Passo per Molfetta, Giovinazzo dove prendo pista ciclabile molto bella e arrivo a Santo spirito. A Bari decido di salire in treno e arrivare fino a Taranto. Qui scappo di corsa per almeno 40 km sulla Super Strada Statale 16. E dalla superstrada al nulla, strade sterrate per chilometri fino a Santa Palagina.
La costa ionica
Al lido di Metaponto vado in spiaggia, qui gran pace. A differenza della costa Adriatica, sulla costa ionica scarseggiano le lunghe ciclabili, almeno per la mia esperienza. A Rocca Imperiale Marina, vale la pena fare il bagno. Lungo la strada incontro i primi alberi di bergamotto, e poco prima di Roseto Capo Spulico incontro Antonio che mi rifornisce di frutta e pomodori oltre che darmi indicazioni di una strada sterrata che costeggia il mare. Amendolara Marina è un posto pacifico, bagno e pranzo assieme ad un ex collega calabrese. A Villapiana festa per la bandiera blu con banda sbandieratori, e pensare che lavoro a Villapiana pure io, ma quella in provincia di Belluno! Mirto e pausa bagno, poi riprendo la SS106 Jonica a Torretta lungo mare, ma a Torre Melissa stop.
Crotone mi è piaciuta molto, in “salita” arrivo a Capo Rizzuto e faccio colazione in piazza del Popolo, oltre a chiacchiere e contro chiacchiere, vai a vedere questo vai a vedere quello mi dicono, ma non ho un motorino… In ogni caso anche qua vale la pena fare un bagno oltre che visitare le spiagge e il paese.
A Catanzaro Lido dopo aver pedalato e chiacchierato, trovo un posto dove vengo accolto come fossi un re.
Soverato è un gran bel centro turistico, e poi a Santa Caterina bagno inevitabile. A Rocella Jonica mentre faccio foto sento che mi chiamano, e ritrovo la compagnia dei ragazzi del bar Roma … A Grotteria Mare seguo un pezzo di ciclabile “senza possibilità di uscita”, intendo che ad un certo punto ero circondato da paratie, unica salvezza tornare indietro.
A Locri, spiaggia, bagno e in paese per le granite fantastiche. Ardore è un altro posto bello e tranquillo. Poi via a Faro di Spativento – Capo Sud. Tutti si dirigono a Capo Nord, sarà sicuramente entusiasmante, ma anche Capo Sud non lascia tregua alle emozioni. Costretto ad una pausa nella spiaggia di Palizzi Marina, dove si trova? Nella parte più a sud della Calabria. Posso dire di aver dialogato con il bagnino più a sud. Spiaggia in cui le tartarughe avevano deposto le uova, e da dove si inizia a vedere l’Etna. Da quel momento si voltano le spalle al Sole e ci si dirige verso nord.
Reggio Calabria è una bella città ma si fa fatica ad uscirne a causa delle strade malconce e del traffico. Salgo al Pilone per vedere la parte dell’Italia dove Calabria e Sicilia sono più vicine. La Scilla è fantastica! Poi tocco Bagnara e Palmi e località la Tonnara. Rosarno Nicotera, Joppolo, Capo Vaticano, Tropea, Pizzo Calabro, Amantea, Paola, Diamante, Scalea, Praiamare. Fine della Calabria e di un mare di esperienze ed emozioni che non si dimenticano.
Maratea è tutta in salita, la costa è bellissima, sembra di stare nelle Dolomiti, solo che qua c’è anche il mare. Sapri è l’ultimo paese in provincia di Salerno o il primo, dipende … E poi Villamare, dove la tranquillità regna e le persone di animo dolce anche. Si conclude così la costa del Cilento.
Acciarioli è un porto chic, ad Agropoli faccio colazione in piazza, e poi via verso la Costiera Amalfitana. Da Amalfi son salito sino ad Agerola, un vero passo dolomitico con l’aggiunta del mare. Qui l’unica pausa del viaggio: un giorno di completo relax nella spiagge fra Amalfi e Positano e un giorno completo a passeggiare per Napoli.
Si riparte. Agerola, Napoli, Lagopatria. Lungo la strada in un bar mi avvisano che prima di Mondagrone il ponte sul fiume Volturno è interrotto anche ai pedoni, alternativa la Superstrada. Pochi chilometri prima mi fermo in zona Ischitiella lido in un bar dove c’era solo Mario che tagliava piante e si informa dai Vigili, per evitare la superstrada, fra 6 distributori gira a destra mi dice. Arrivo a Mondragone e poi a Sperlonga dove dormo in spiaggia con lettino e sedia per accessori grazie a dei ragazzi conosciuti. Parto e arrivo a Terracina, poi prendo la via Appia, sconsigliatissima ai ciclisti. Roma. Da qui prendo il treno fino a Padova. E poi di nuovo sui pedali fino a casa.