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Home Bici da corsa

FAUSTO COPPI, UNA CICLOVIA A LUI DEDICATA

Claudio Mancini by Claudio Mancini
7 Marzo 2018
in Bici da corsa
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La Mitica, pedalata nella terra dei Campionissimi

La Mitica, pedalata nella terra dei Campionissimi

Cosa troverai in questo articolo:

  • Certe terre si portano appresso un po’ di storia
    • Proprio quest’aria si respira nelle Terre di Giovi, una manciata di comuni dell’alessandrino
    • il giovane Fausto Coppi faceva la spola carico di salumi,
    • nati illustri anche suo fratello Serse Coppi, Costante Girardengo, Giovanni Cuniolo, Luigi Malabrocca,
  • Il Parco del Ciclismo dei Colli di Coppi: il progetto
  • La Mitica
    • La Mitica è un evento in bicicletta in cui l’agonismo non conta ed in cui il piacere di pedalare in sella alla propria bici sì, ma si fonde con una serie di altri valori.
    • Per tre giorni all’anno, a fine giugno, Castellania e i paesi all’interno del Parco del Ciclismo dei Colli di Coppi (dello Scrivia) si tingono di colori delle maglie di lana

Certe terre si portano appresso un po’ di storia

che gli è rimasta appiccicata addosso, un po’ il fango nel pignone su alcune strade bianche. Una specie di genius loci, di genio del luogo: come se il posto contribuisse a farlo (anche) chi ci ha abitato, lasciando un segno indelebile del suo passaggio.

Fausto Coppi

Proprio quest’aria si respira nelle Terre di Giovi, una manciata di comuni dell’alessandrino

sospesi tra i monti e il mare. Su queste stradine tra collina e pianura un tempo

il giovane Fausto Coppi faceva la spola carico di salumi,

quando lavorava come garzone nella macelleria di Novi Ligure per mettere da parte i soldi per la sua prima bici da corsa. E non fu il solo Campionissimo a rendere immortali queste terre: Tortona, Castellania e Novi vantano tra i loro

nati illustri anche suo fratello Serse Coppi, Costante Girardengo, Giovanni Cuniolo, Luigi Malabrocca,

cosí come altri volti noti e meno noti che hanno fatto la storia del grande Ciclismo. Troppa gloria per non realizzare almeno un Museo del Ciclismo. Ma ancora non bastava.

Fausto Coppi

Il Parco del Ciclismo dei Colli di Coppi: il progetto

Per far rivivere i fasti del grande ciclismo sportivo talvolta basta celebrarlo col cicloturismo. Il passo tranquillo di chi scopre a passo lento i luoghi che visita, infatti, può fondersi in maniera armonica con il ciclismo sportivo.  L’obiettivo generale è una riqualificazione del territorio in maniera virtuosa e sostenibile.

Con queste premesse è stato firmato un protocollo d’intesa tra 26 Comuni nel bacino del torrente Scrivia. L’accordo prevede la realizzazione di un Parco del Ciclismo dei Colli di Coppi, una ciclovia lungo lo Scrivia in memoria dell’atleta.

 

Oltre all’itinerario (segnato in rosso), il progetto comprende numerosi altri interventi, tra i quali:

  • una serie di sentieri ciclabili nei colli circostanti e nel bacino dello Scrivia, per un totale di 263 km;
  • un world cafè a tema ciclistico;
  •  la riqualificazione di una serie di infrastrutture, prima tra tutte un vecchio metanodotto in disuso che potrebbe essere utilizzato per collegare le due sponde dello Scrivia come passaggio ciclopedonale tra l’Abbazia Cistercense di Rivalta Scrivia e i Colli di Coppi.
  • la sinergia con le strutture ricettive del territorio per accogliere i cicloturisti offrendo tutte le eccellenze enogastronomiche e culturali.

Questo “passaggio” bike-friendly è d’importanza nodale per tutto il cicloturismo del Nord Italia. Costituendo un asse nord-sud, infatti, andrebbe a collegare tra loro il percorso di tre o quattro ciclovie più lunghe:

  • la celebre Ven.To., la ciclovia del Po da Venezia a Torino (segnata in blu nella mappa);
  • la rete di ciclovie liguri lungo la costa (segnate in verde nella mappa);
  • la via Romea Francigena, strada di pellegrinaggio da Londra a Roma e poi fino a Brindisi, usata spesso anche da cicloturisti;
  • le rotte Eurovelo 8 (la Mediterranean Route da Cadiz ad Atene) ed Eurovelo 7 (la Sun Route da Capo Nord a Malta)

La Mitica

Sulle strade del Parco del Ciclismo dei Colli di Coppi ogni anno si svolge un evento cicloturistico, come un rito. Perché la Mitica è più d’una cicloturistica, più d’una ciclostorica. La Mitica è una celebrazione in punta di pedali, che rende viva l’epica dei Campionissimi. Una rievocazione in bici rigorosamente d’epoca sui colli tortonesi, per strade bianche e vigneti, finché non manca il fiato. Ma anche un fenomeno di costume e di cultura di anni passati, quando il ciclismo era un po’ più romantico. Ché se le gambe mancavano, le sostituivi col cuore e spingevi.

I percorsi sui quali è pensata sono gli stessi del Parco del Ciclismo dei Colli di Coppi.

La Mitica è un evento in bicicletta in cui l’agonismo non conta ed in cui il piacere di pedalare in sella alla propria bici sì, ma si fonde con una serie di altri valori.

La (ri)scoperta del territorio, il legame forte e indomabile che esiste con esso, la cultura e la storia. E, oltre ad essere tappa del Giro d’Italia d’Epoca, fa parte di quel circuito di ciclostoriche che conferisce il brevetto dei Campionissimi a chi completa tutte le 6 prove previste: La Campionissima di Ovada, la Canavesana di Albiano d’Ivrea, la Langarola di Grinzane Cavour, la Classica di Pinerolo e la Superba di Genova Nervi.

Per tre giorni all’anno, a fine giugno, Castellania e i paesi all’interno del Parco del Ciclismo dei Colli di Coppi (dello Scrivia) si tingono di colori delle maglie di lana

tipiche del ciclismo a partire dai primi del ‘900 sino agli anni ’80, e una fiumana di Bianchi, Olmo, Legnano, Fiorelli rigorosamente in acciaio, così come di acciaio sono anche le più anziane Wolsit, Maino e molte altre mitiche “macchine”, come venivano chiamate all’epoca le biciclette, mordono gli sterrati coi loro tubolari.

Quest’anno l’appuntamento è il 22, 23 e 24 giugno, e le iscrizioni sono aperte dal 1° marzo. 

Info e iscrizioni www.lamitica.it

 

Tags: liguria
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Claudio Mancini

Claudio Mancini

Cicloturista per vocazione, ciclista urbano per necessità, sono felice del fatto che dove finiscano le mie zampe inizi sempre un paio di pedali. In sella a bici scassate ho attraversato l'Europa e valicato passi montani, e finora sono sempre tornato a casa. Mi piace scoprire in modo grottesco e poetico i posti che attraverso, dall'alto dei 20 km orari. Adoro il cibo locale e l'aggettivo "casareccio", le strade provinciali e i passaggi a livello. Scrivo diari di viaggio per ricordarmi per quali luoghi sono passato (www.abbondantiedozzinali.it).

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