Il viaggio di Silvano Parlanti e Rodolfo Perini
In occasione del 70° anniversario della liberazione di Auschwitz, con il patrocinio del Comune di Savigliano ed in collaborazione delle scuole cittadine abbiamo pensato di fare un viaggio in bicicletta toccando i campi di concentramento di Mauthausen, Auschwitz e Dacau con la speranza che la nostra testimonianza servisse a non dimenticare avvenimenti così disumani.
Durante il periodo invernale sono stati redatti i percorsi, comprensivi di mappe e altimetrie, al fine di poter giornalmente verificare il nostro itinerario.
Siamo partiti il 16 maggio 2015 da Savigliano (CN) e dopo aver toccato Pavia e Peschiera del Garda, sedi delle prime due tappe, una volta giunti a San Michele all’Adige abbiamo raggiunto il confine di stato del Brennero percorrendo per oltre 200 km. la pista ciclabile che costeggia prima il fiume Adige e successivamente l’Isarco. Gran parte di questa pista è realizzata sull’argine del fiume ma, in alcuni tratti, ripercorre una vecchia linea ferroviaria. Sul percorso si incontrano apposite aree attrezzate dove oltre al ristoro e possibile effettuare piccoli interventi al proprio mezzo.
Una volta raggiunta l’Austria abbiamo ritrovata una nostra vecchia conoscenza: la pioggia. Questa ci ha accompagnato per le successive dieci tappe. Dopo aver visitato la splendida Salisburgo e percorso verdeggianti vallate costeggiate da numerosi laghi abbiamo raggiunto la nostra prima meta Mauthausen.
Il campo di concentramento si può visitare gratuitamente e al suo interno sono ancora visibili alcune baracche, i forni crematori e la famigerata scala della morte. Quest’ultima, composta da 186 gradini irregolari, conduceva dal campo alla vicina cava dove i prigionieri dovevano, durante le ore lavorative, percorrerla di corsa portando pesanti blocchi di pietra. Sulla sua sommità i militari tedeschi si divertivano a buttare nel dirupo gli internati alcuni però lo facevano spontaneamente quando erano allo stremo delle forze.
Ripreso il viaggio, percorrendo la bellissima pista ciclabile che costeggia il Danubio, abbiamo visitato Melk con la sua abbazia e successivamente deviato in direzione Repubblica Ceca dove una sosta è stata dedicata alla visita di Brno luogo in cui è presente la fortezza dello Spielberg sede di prigionia di alcuni patrioti italiani tra cui Silvio Pellico e Piero Maroncelli.
Una volta entrati in Polonia dopo circa 70 km., il 26 maggio, siamo arrivati ad Auschwitz dove, dopo essere stati ricevuti dal Sindaco della città, abbiamo visitato i campi di concentramento di Auschwitz 1 (Museo) e Auschwitz Birkenau. Nel primo campo dove, oltre alla famosa cinica scritta posta al suo ingresso “Arbeit macth frei” (Il lavoro rende liberi), alle prime baracche per prigionieri ed i forni crematori, è possibile vistare un museo permanente a memoria dell’Olocausto. Impressionanti i numerosi reperti presenti (occhiali, valigie, abiti, capelli, ecc.) appartenuti ai deportati sterminati nel campo.
Ad Auschwitz Birkenau, dove sono morti oltre 1 milione di persone sono ancora visibili le baracche, i forni crematori, fatti saltare in aria dai tedeschi prima della fuga, e i binari dove i numerosi convogli scaricavano migliaia di persone ogni giorno destinate alla morte.
Quando si visita un posto così penso che non ci siano parole per giustificare la crudeltà umana.
Ripreso il viaggio abbiamo fatto tappa a Cracovia dove dopo un breve giro in questa bella città siamo andati a vedere le famose miniere di sale di Wieliczka e successivamente raggiunto Czestochowa per vedere la famosa Madonna nera.
Sulla via del ritorno, rientrati in Repubblica Ceca abbiamo visitato le città di Ceske Budejovice con la splendida piazza del mercato, e di Cesky Krumlov molto conosciuta per la particolare architettura del centro storico e per il castello dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Attraversando numerosi boschi su strade secondarie, accompagnati a volte da ciclisti locali, è stata varcata la frontiera tedesca e da li una lunga discesa ci ha condotti a Passau conosciuta anche come città dei tre fiumi a causa della confluenza nel Danubio di Inn e Ilz. Il centro storico si divide in tre parti: l’Altstadt sulla penisola fra Inn e Danubio, l’Innstadt sulla riva destra dell’Inn e l’Ilzstadt fra Ilz e Danubio.
Il nostro viaggio è proseguito verso il campo di concentramento Dacau, il primo realizzato dai nazisti. Qui le testimonianze rispetto ai due precedenti campi sono notevolmente minori in quanto nell’area è allestito un museo a ricordo della vita nel campo, sono presenti ancora due baracche mentre di tutte le altre rimane a testimonianza il loro perimetro, Posto su un lato è ancora visitabile la zona dei forni crematori.
Ripreso a pedalare è stata d’obbligo una sosta per una breve visita di Monaco di Baviera e successivamente su piste ciclabili o strade percorribili in estrema sicurezza per i ciclisti si è raggiunto il passo di Achenwald posto a confine tra Germania e Austria e da li discesi a visitare la bella Innsbruk con le sue numerose chiese ed il famoso tettuccio d’oro.
Rientrati in Italia dal passo del Brennero abbiamo ripercorso la stessa strada dell’andata fino a Trento quando una deviazione verso Riva del Garda ci ha permesso di percorrere la Gardesana orientale e così di poter ammirare i fantastici panorami presenti sul lago di Garda.
Siamo rientrati a Savigliano il 7 giugno, dopo aver percorso circa 3.600 km., stanchi ma con la speranza che le nostre testimonianze portate dal viaggio, e presentate alle scuole di Savigliano, possano essere un piccolo granello a memoria di avvenimenti che non dovranno mai più avvenire.
SILVANO PARLANTI(foto di copertina Dacau)