La femminilità nel pedalare…
Forse salire su una bici non è il massimo della femminilità? Forse la fatica fa emergere espressioni estreme in volto e molto spesso accade che aleggi un certo maschilismo nelle gare amatoriali in presenza di un fiocco rosa? Potrebbe essere vero che lo sport di fatica si addice più agli uomini, ma non rispecchia la realtà!
Sembra che siamo destinate a lottare sempre, contro i pregiudizi, contro il tempo che scorre veloce, contro quelle etichette che spesso vengono accostate gratuitamente alla nostra personalità, ma in fin dei conti non ci interessa, alla fine siamo così forti che a volte tutti questi piccoli fastidi non sono altro che sfide da portare a casa vittoriose. Essere una biker o una ciclista è una piccola soddisfazione di raggiungimento dei nostri obiettivi.
La fatica nasconde il sesso, il paesaggio che i nostri occhi osservano è territorio comune, i sapori sono variabili per tutti, l’amore per lo sport mette tutti d’accordo, ma qualcosa ci distingue; la treccia che esce dal casco è un must ormai, oppure l’eleganza dei movimenti accompagnata da un abito che può essere elegante, effettivamente siamo ad un’occasione particolare: è la “prima” di uno spettacolo, va in scena la femminilità in una veste insolita, cose per soli intenditori, in sella ad una bici abbinata alla cattiveria di dimostrare a noi stesse che siamo eroine a pedali, riusciamo a confrontarci con il mondo maschile senza batter ciglio, a volte si parla di una lotta alla sopravvivenza, ma è tagliare il traguardo della nostra essenza che ci interessa, quello che abbiamo prefissato da anni e che probabilmente sappiamo bene non concluderemo mai, perché sappiamo bene che le salite più dure sono quelle più ammalianti per noi, non importa se viene meno la nostra femminilità in superficie, per molti “l’essenziale è invisibile agli occhi” e chi guarda bene, riesce a vedere il fascino più profondo che rende unica ogni donna, anche in sella ad una bici, perché lo smalto sotto ai guanti non denota il sesso debole che gioca a fare “la dura”, ma è lo spettacolo più divertente e affascinante che si possa conoscere e osservare. Ricordiamoci che la bici ci spoglia e ci rende veri come pochi ci hanno visto, donne o uomini che siano. Tutti sanno vedere ma pochi sanno guardare, la semplicità di saper cogliere l’unicità di ciò che ci circonda ci rende interessati ed interessanti.
Lisa Favale