Una pedalata sulle strade intorno a Livigno a caccia di emozioni
Una città incastrata tra le Alpi, inattaccabile dal sistema troppo civilizzato, il paradiso per la bici, qualunque essa sia, dal bike park in mtb alle strade che attraversano confini diversi con vette imponenti come Stelvio e Gavia. Ma queste sono avventure uniche da raccontare in solitaria.
Ancora una volta la meraviglia di viaggiare in bici non delude mai, ogni giorno che montavo in sella per esplorare le cime circostanti era un viaggio tra incontri, emozioni, pensieri, paesaggi mozzafiato e scoperte. Ecco proprio di scoperte vorrei parlare, quel movimento così elegante della pedalata che dura ore per raggiungere un luogo prescelto, ci porta ad ascoltare il nostro corpo, a scoprirlo come mai è successo.
I muscoli si muovono come ad un ritmo ben scandito in linea con ciò che elabora la nostra mente, scopriamo così la nostra filosofia ciclica, ovvero quei pensieri che emergono solo ed esclusivamente in bicicletta, quando siamo in pausa da smartphone, pc, schermi dai mille colori che impoveriscono le idee, mentre la natura che ci circonda, le vie che percorriamo per arrivare in cima e la sensazione di appetito che lentamente ci assale, fa emergere degli input corporei e mentali che non arriverebbero mai se non in sella ad una bici.
Con l’appetito che sale possiamo esaudire la necessità del nostro corpo e unirlo al desiderio della mente per approdare al piacere del palato, ovviamente con dei cibi tipici del posto in cui ci troviamo.
Livigno è stata la mia ultima meta e devo dire che la mia cultura enogastronomica si è arricchita, penso che sarebbe inconcludente un viaggio in bici se non avessimo al termine un piatto fumante di pizzoccheri fatti con arte, ebbene un vero viaggio che si rispetti e che si possa chiamare tale, deve avere incluso nel pacchetto anche la buona cucina tipica.
Partire dal passo Forcola, attraversare la Svizzera con il passo del Bernina, St. Moritz e Albulapass sono un tripudio di fatiche che abbinate alla torta di noci trovano un senso definito, oppure le fantastiche crespelle al formaggio casera e fingerli gustati alla sera quando fisico e mente sono in completo relax e appagamento.
Mentre per il “mini Stelvio” della strada che si affaccia sui Laghi di Cancano che si trovano attraversando Bormio, abbinare il risotto ai mirtilli neri e finferli è il vizio più perfetto.
Quei tornanti hanno un fascino che stimola la voglia di arrivare in cima per acquistare ad ogni chilometro un tratto nuovo del paesaggio, regalato da giornate di sole poggiato su incantevoli scorci rocciosi.
Così ogni giorno è un viaggio, ogni viaggio ha una sua storia e delle sue emozioni, come il tintinnio della macchina da scrivere della nostra mente elabora pensieri, così il ritmo delle pedalate raccoglie energie positive e scandisce la fatica che ci accompagna.
Pedaliamo sempre, ascoltiamo ciò che vuole dirci quel momento in particolare, dimentichiamo tecnologie e giochi ripetitivi e noiosi, arricchiamoci con gusto e fatica in un ciclo calorico-emozionale.
Buona ciclofilosofia a tutti!
Lisa Favale