Massimo Poggio
Attore teatrale, cinematografico e di fiction, Massimo Poggio è famoso per aver interpretato film come “La Finestra di Fronte” e “Cuore Sacro” di Ferzan Ozpetek, fiction come “Questa è la mia terra”, “I Liceali”, “Olivetti”, “Troppo amore” e la famosa Soap “Un posto al sole”, e pièce teatrali come la “Scalata del K2”.
Massimo, sei un grande appassionato della bicicletta, dove risiede la sua grande bellezza?
E’ qualcosa che va a pescare nella memoria emotiva, che mi appartiene e che è legato soprattutto all’infanzia: la prima volta che ho scoperto la libertà. Dal mio quartiere sono andato in sella alla bicicletta in un altro quartiere; ho provato un’ebrezza fortissima. Non era mai accaduto che uscissi da quel perimetro. Quindi il bello della bicicletta per me è l’indipendenza, la libertà.
Qual è il primo ricordo legato alla bici?
La mia prima bicicletta: era una graziella bianca. Mi ricordo di averla smontata tutta per vedere com’era fatta. Avevo forse 8 anni e mi sono ritrovato con in mano cuscinetti, dadi e pezzi di ogni tipo senza essere più in grado di rimontarla. Oggi invece vado persino a fare i seminari di saldatura, per poter sistemare biciclette d’epoca che trovo in pessime condizioni. Mi diverte tantissimo fare tutto da solo e ho tutta attrezzatura professionale!
Tu hai fatto l’Eroica? Cos’è?
Veramente ne ho fatte otto. Per me è uno stile di vita. Ho talmente tanto entusiasmo che ogni anno aspetto
l’Eroica
come da piccolo aspettavo Babbo Natale. E’ una festa meravigliosa che riunisce persone straordinarie tutte che condividono la stessa grande passione. L’ho conosciuta prima che diventasse così famosa, e il suo scopo originario è quello di preservare il paesaggio, valorizzare un territorio, creare un circuito di interesse turistico. In quell’occasione, con amici attori, presentiamo anche pièce teatrali: quest’anno abbiamo recitato il Giro del Mondo in bicicletta di Annie Londonderry, la prima globetrotter di metà Ottocento.
Cos’è per te la bicicletta?
Un modo per uscire fuori da tutti gli schemi che ci aggrediscono. Entro in un’altra dimensione e respiro una boccata d’ossigeno!
Ludovica Casellati