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Nulla di così complesso, ma se possibile rispetto a quelle “muscolari” le biciclette a pedalata assistita necessitano di più attenzioni per garantirne nel tempo la piena efficienza. Sì, perché è evidente che in questo caso le attenzioni riguardano sia la parte meccanica che quella elettrica.
Andiamo allora a vedere cosa, il normale utente dovrebbe fare, quali le operazioni di manutenzione minima consigliate e quale la periodicità; tutto questo ovviamente per evitare di dover rivolgersi, troppo tardi, all’assistenza autorizzata per risolvere danni ben più gravi dovuti a una cattiva cura del mezzo e delle sue componenti.
Come operare: mai capovolgere la bici
Prima di vedere cosa si deve fare, spendiamo due righe per ricordare come si deve fare, o meglio cosa non bisogna mai fare: qualsiasi intervento “fai da te” sulla e-bike non dovrà mai essere effettuato con la bici poggiata a terra in maniera capovolta, perché in questo caso si rischia di inficiare la funzionalità dell’impianto frenante idraulico.
È sempre per questa ragione che – ad esempio quando si opera sulla bici con le ruote smontate – è bene mettere nella pinza freno uno spessore, e allo stesso tempo mantenere in pressione l’impianto con un elastico che tenga premuta la leva freno.
Quando si lava la bici con acqua
Evitare nella maniera più assoluta di lavare la e-bike con l’idropulitrice o con un tubo che faccia fuoriuscire l’acqua a getto. Per pulire una e-bike si può anche utilizzare l’acqua, ma questa dovrà cadere in modo leggero dall’alto, quasi “a pioggia”. Laddove previsto, prima del lavaggio bisogna sempre rimuovere la batteria dal suo vano; nel caso di batteria integrata, invece, i meccanismi sono sempre sigillati, per questo una “doccia” leggera dall’alto non comporterà nessun rischio, ma ancora meglio sarà se per pulire si utilizza un panno umido.
Quando si cambiano gli pneumatici
Non è vero che gli pneumatici delle bici a pedalata assistita si usurano prima degli pneumatici per bici “muscolari”: oggi quasi tutte le e-bike sono commercializzate con gomme specifiche, con resistenza e battistrada commisurato al peso maggiore di questo mezzo, che di conseguenza assicura una durata grosso modo simile (o addirittura superiore) rispetto a quella delle bici tradizionali.
Spesso le coperture delle bici “elettriche” hanno una sigla “E” che le identifica sul fianco; hanno fianchi più robusti, adatti ad evitare tagli o lacerazioni della carcassa. Una gomma andrà cambiata non solo e non tanto quando il battistrada è consumato, ma anche quando il profilo della carcassa si deforma, perdendo la originale forma tonda che ne garantisce la migliore aderenza in curva.
Per i motivi che abbiamo spiegato bisogna evitare nella maniera più assoluta di sostituire le gomme originali con gomme che – ancorché della stessa sezione e diametro – siano destinate alle bici tradizionali.
Mai le mani sul motore
L’utente finale non dovrebbe mai mettere le mani sul motore, quanto meno perché ogni intervento non autorizzato su questo – o peggio qualsiasi tentativo di modifica – fa automaticamente decadere la garanzia. Ancora peggio è se l’intervento è finalizzato a “truccare” il motore: oltre che illegale la modifica delle funzionalità del motore di una e-bike si ripercuote sulla durata, sull’efficienza e sulla vita della batteria, accorcia la vita del motore o peggio lo può romperlo. In ogni caso, la maggior parte dei moderni motori ha dei software che impedisce qualsiasi intervento sulle sue funzionalità e operatività.
La batteria, come ricaricarla
La vita di una batteria al litio di una e-bike è anche in funzione di come la si usa: ad esempio la batteria si logora più rapidamente quando viene fatta scaricare rapidamente, ad esempio utilizzando il motore al massimo dei livelli di assistenza possibili.
Sempre per lo stesso motivo è sempre consigliabile utilizzare il caricabatterie fornito di serie con la bici: caricabatterie più capaci, infatti, spesso riducono l’efficienza della batteria. La ricarica migliore per una batteria al litio è quella con basso amperaggio, che richiede più tempo per effettuare la ricarica completa, ma che ricarica meglio l’unità e la fa durare di più nel tempo.
La batteria, come stoccarla
In caso di lungo periodo di inutilizzo della e-bike è sempre consigliabile rimuovere la batteria laddove questo sia previsto e lasciarla lontana da fonti di calore o da temperature troppo base.
A proposito di temperatura: la ricarica migliore si ottiene quando la si effettua a una temperatura né troppo elevata né troppo bassa; il range migliore è compreso tra i 10 e i 25 gradi.
Ancora, lo stoccaggio migliore di una batteria si effettua se si lascia la batteria più o meno a metà della sua capacità di carica, quindi né troppo carica o né troppo scarica, perché anche in questi ultimi casi la batteria sarà poi soggetta a maggiore logoramento.
Un’operazione periodica consigliata che riguarda la batteria è anche la pulizia dei contatti con lubrificanti o detergenti specifici per contatti elettrici. Ovviamente l’operazione andrà effettuata a batteria smontata, in tutti quei casi in cui questo è previsto.
Un occhio sul sensore di velocità
Dedicato a tutti quelli che hanno una e-bike con motorizzazione centrale: nella maggior parte dei casi mezzi del genere hanno il magnete del sensore di velocità montato su un raggio della ruota posteriore (in rari casi questo è integrato nel rotore del freno a disco posteriore): sarà bene allora verificare sempre il corretto posizionamento di questa componente, perché qualsiasi spostamento può mandare in errore il software o causare un malfunzionamento del motore.
Infine, dedicato a coloro che utilizzano motorizzazioni Bosh con display Intuvia; in questo caso è necessario ricordarsi di ricaricare periodicamente il display, che ha una batteria che a lungo andare si scarica.